“Tutti ritirino le querele contro Sigfrido Ranucci“. L’appello arriva da Francesco Storace, oggi conduttore della trasmissione “Il rosso e il nero” su Rai Radio 1, a poche ore dall’esplosione della vettura del giornalista di Report. “A mente fredda voglio dire a destra e a sinistra che se un giornalista subisce un attentato, la solidarietà va manifestata soprattutto con un gesto: ritirando qualunque querela contro di lui. Con ciò che è accaduto a Ranucci siamo oltre ogni limite: ed è inaccettabile che da qualcuno di sinistra si punti l’indice contro la destra e che da qualcuno di destra si scriva che Sigfrido se la sia cercata”, scrive su X l’ex ministro e presidente della Regione Lazio.

Ranucci negli anni ha ricevuto centinaia di querele e richieste di risarcimento danni. Tra queste, nell’ultima legislatura, una dal partito di Fratelli d’Italia, per il servizio dell’inviato Giorgio Mottola, che parlava dei rapporti del padre della premier con il boss Michele Senese. Querele sono arrivate anche dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, e da Gaetano Caputi, capo di gabinetto di Meloni, in relazione all’inchiesta, anche questa di Mottola, sul presunto ruolo del governo nella scalata di Monte Paschi su Mediobanca.
Nella lista anche la querela da parte del presidente del Senato Ignazio La Russa e dei suoi figli, quella del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, di sua moglie e della sorella della moglie. Ci sono poi le varie denunce del ministro Adolfo Urso, della ministra Daniela Santanchè e del suo ex compagno e quella della sottosegretaria Isabella Rauti. Ma anche le due della famiglia Berlusconi e di Marta Fascina, oltre a quelle di Maurizio Gasparri, che nel novembre del 2023, nel corso dell’audizione di Ranucci in Vigilanza, si presentò con un cognac da offrire al giornalista per farsi coraggio e una carota, se quest’ultimo avesse avuto paura della bicamerale.
Nel recente passato ci fu una lunga querelle anche con Matteo Renzi per il servizio, ancora una volta di Mottola, che ritraeva il leader di Italia Viva e l’agente dei servizi Marco Mancini in un incontro ad un autogrill. Ranucci ha spesso ricordato che le inchieste di Report hanno riguardato esponenti di tutti gli schieramenti, invocando l’approvazione di una legge contro le querele temerarie. Il conduttore, che ha dedicato decine di inchieste agli affari della criminalità, è sotto tutela mobile dal 2009.
Fonte ilfattoquotidiano.it
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