Sulla vittoria di Georgescu gravavano sospette interferenze russe. Il candidato di estrema destra avrebbe dovuto andare al ballottaggio domenica 8 contro la libera europeista Lasconi. Ora è tutto da rifare
La Corte Costituzionale della Romania ha deciso all’unanimità di annullare le elezioni presidenziali. Lo si legge in una nota della Corte. L’intero processo elettorale per l’elezione del presidente rumeno dovrà essere ripetuto, con il governo incaricato di stabilire una nuova data.
Le elezioni presidenziali si erano tenute al primo turno il 24 novembre con risultati che avevano rovesciato tutte le previsioni elettorali: il favorito in partenza, il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu era infatti giunto solo terzo, dopo il vincitore a sorpresa, il diplomatico sovranista di estrema destra filorussa Calin Georgescu e la liberale filoeuropea Elena Lasconi. A seguito di questi risultati c’erano state contestazioni da parte di due candidati di minoranza che avevano chiesto un riconteggio. Avvenuta la conta, la Corte Costituzionale aveva comunque validato il voto ma la Procura aveva avviato indagini per chiarire l’origine sospetta dei finanziamenti della campagna elettorale di Georgescu.
Il 1 dicembre si sono tenute le elezioni legislative che hanno visto riaffermarsi il Partito Socialdemocratico al governo con un’avanzata clamorosa della estrema destra che ha superato il 30 %.
Mercoledì 4 dicembre il Presidente Klaus Iohannis aveva dichiarato che la Russia ha condotto una vasta campagna per promuovere il vincitore Georgescu su piattaforme social come TikTok e Telegram. Questa domenica, 8 dicembre, era atteso il secondo turno delle presidenziali che avrebbe visto in campo lo stesso Georgescu e l’europeista Lasconi. Oggi la decisione della Corte costituzionale di annullare l’intero processo elettorale del primo turno per ripetere le elezioni assicurandone la legalità e la correttezza.

