Con il perdurare della crisi idrica, dobbiamo essere pronti e consapevoli di quello che da qui a breve andremo incontro.
Non è un racconto del dopoguerra , è quello che vivremo prossimamente, anche se molti preferiscono non pensarci o non dirlo..
Silos al centro delle piazze dei Comuni in emergenza siccità e persone con bidoni in fila per riempirli di acqua.
È quello che ci accingiamo a breve a vedere anche nella nostra città, visto che il Sindaco, nell’ultimo consiglio comunale, confermato anche dall’Ass. Aiello (più avanti), ha informato tutti di star provvedendo al loro acquisto.
Uno scenario da terzo mondo, che in pochi ricordano, non solo a Caltanissetta, ma in quei comuni dove si è legati prevalentemente agli invasi, ormai quasi a secco.
Ma piaccia o no, la situazione sarà sicuramente questa, considerato che massimo a fine novembre la diga Ancipa sarà completamente a secco.
Ciò vale anche per altri comuni Comuni che dipendono esclusivamente dall’acqua proveniente da quell’invaso.
Si calcola siano più di 150 mila persone, tutte residenti in nove centri.
Nel nisseno Caltanissetta e San Cataldo, nell’ennese Enna, Troina, Nicosia, Calascibetta, Gagliano, Sperlinga, Cerami.
I pozzi esistenti non sono sufficienti anche se si continua, nei comuni del centro dell’Isola a sondare nella speranza di trovarne di nuovi, ma soprattutto di una certa portata.
Quindi ai comuni, per scongiurare il peggio, non rimane che acquistare i silos da installare nelle piazze dei centri abitati
che nei prossimi mesi rischiano di restare completamente
senz’acqua.
È uno scenario che la cabina di certifica in una lettera mandata a tutti i Comuni del Nisseno e dell’Ennese, le più colpite colpite dall’emergenza siccità.
In queste due province vivono 400.000 abitanti, ma fortunatamente non tutti i comuni sono o saranno a secco, come ad esempio succede a Serradifalco, dove la presenza di diversi pozzi, non mette a rischio i cittadini, anzi, con un gesto di generosità, il comune darà un pozzo a Caltanissetta e San Cataldo.
La decisione di installare i silos è venuta fuori da diverse call online in cui il capo della Protezione civile siciliana Ing. Cocina ha informato sindaci e amministratori locali.
C’è anche l’invito ad indicare i punti in cui l’acqua non può mancare, ospedali, residenze per anziani, caserme e scuole.
Per gli usi dei privati, invece, l’acqua potrebbe arrivare attraverso le autobotti che riversata nei silos, verrebbe poi prelevata dai cittadini, sempre con turnazioni, per non creare affollamenti.
A confermare quanto appena detto è stato lo stesso Ass.Aiello che, sul quotidiano “la Repubblica Palermo”, riferisce che sono stati ordinati 12 grandi silos da dislocare in diversi punti sensibili della città.
E’ chiaro che ci vorrà ancora un po’ di tempo, bisogna predisporre delle basi per sostenerli e per organizzare anche la vigilanza.
Sono stati già inoltrati gli elenchi delle utenze sensibili e anche delle famiglie con disabili che verranno rifornite con l’aiuto della Croce Rossa e di altre associazioni.
“Se l’Ancipa dovesse prosciugarsi a fine novembre ci salveranno soli i pozzi”, continua Aiello, “due li abbiamo già immessi in rete e altri due presto arriveranno”.
La ricerca dell’acqua è diventata importante così come cercare il petrolio.
Il Sindaco di San Cataldo riferisce che già sono state predisposte due vasche di prelievo dell’acqua e ne è prevista una terza non potabile ricavata da una sorgente.
Aggiunge che è stato individuato anche un pozzo che porterà 10 litri di acqua al secondo, ma ammette che la prospettiva dell’esaurimento dell’Ancipa sarebbe un disastro.
Nel corso delle riunioni online sono stati prospettati anche i casi
specifici.
Come faranno gli anziani a trasportare l’acqua?
E come farà chi ha in casa delle persone malate o convalescenti o dei neonati?
Il piano della Protezione civile, da quanto è filtrato, è già predisposto e verrà data più acqua a chi deve accudire in casa ammalati o neonati.
Resta da capire se ci sarà anche un quantitativo massimo o di rifornimento a famiglia, sperando non si arrivai alla “tessera” di antichi ricordi.
Vengono anche riforniti di acqua potabile, visto e considerato che quella che arriva, spesso non lo è, panifici e tutte quelle attività di ristorazione, giusto per evitare ulteriori problemi.
Situazione che si poteva giustificare nel dopoguerra, non certo nel 2024.
Ma forse ancora in molti ancora non si sono o non si vogliono convincere che questo è quello che ci aspetta da qui a breve.
Nel frattempo a Caltanissetta la protesta delle “Mamme”, è stata momentaneamente sospesa, si aspetta adesso quella di domenica 6 ottobre degli studenti, con la speranza che i giovani siano più degli adulti.
Non si sono comunque sopite le lamentele dei cittadini su social, dove denunciano giornalmente turnazioni “pazzerelle” e distribuzione a macchia di leopardo.
C’è da augurarsi che sia un autunno, un inverno e parte della primavere ricca di piogge, ma se così sarà, probabilmente la situazione il prossimo anno sarà migliore di quest’anno…anche se non ci vorrebbe molto.
Si spera che nel frattempo si portino a compimento tutte quelle azioni che andrebbero fatte e che sono state sbandierate, pulizia invasi, completamento invasi, sistemazione condutture e messa in funzione dei dissalatori.
Non ci si rassegni e non si smetta mai di protestare per rivendicare sacrosanti diritti.
Nessuno faccia battaglie solo e quando ne è coinvolto in prima persona, si agisca, come è giusto che sia, sempre e soprattutto nell’interesse dell’intera comunità, anche quando non si hanno i problemi che oggi vivono gli altri, domani a trovarsi nella situazione degli altri è un attimo, ma questo purtroppo è già successo e, sicuramente, succederà. Ad Maiora