Ma su Putin ormai Trump dà lezioni di fuffa: “Qualunque sia la sua decisione, noi ne saremo felici o infelici, e se non saremo felici vedremo cosa accadrà”
“Non ho alcun messaggio per il presidente Putin, lui sa dove trovarmi. Prenderà una decisione in un modo o nell’altro. Qualunque sia la sua decisione, noi ne saremo felici o infelici, e se non saremo felici vedremo cosa accadrà”. Mentre Putin provoca invitando (si fa per dire) Zelensky a Mosca, Donald Trump dalla Casa Bianca detta ai giornalisti una dichiarazione che è complementare alla grammatica russa: il nulla opposto al niente. Un circuito chiuso che nel caso del Presidente americano ha preso le forme ormai di una sintassi peculiare, immarcabile.
Trump ha accolto a Washington il presidente polacco Karol Nawrocki, ma poi davanti ai giornalisti ha condotto lui lo show, al solito. Gli chiedono della permanenza delle truppe Usa in Polonia, e lui risponde così, parola per parola: “Penso di sì. Voglio dire, sai una cosa che non so? Sono molto contento. Se non altro, possiamo metterne di più lì, se vogliono; da tempo desiderano avere una presenza più ampia. Ci sono alcuni Paesi che ne hanno di più, non troppi, ma no, rimarranno in Polonia. Siamo molto allineati con la Polonia”.
Per scattare rabbioso, invece, alla domanda di un repoter polacco sulle minacce a vuoto a Putin: “Come lo sai? Come fai a sapere che non c’è azione? Davvero? Tu dici che non c’è stata nessuna azione, e io non ho ancora fatto la fase due o la fase tre, ma quando dici che non c’è azione, penso che dovresti trovarti un nuovo lavoro”.
Sì, ok, ma la fine della guerra? Trump risponde che avrà una conversazione con “lui… molto presto, e saprò più o meno cosa faremo”. Non è chiaro se intendesse Putin, Zelensky o persino Nawrocki, tanto che un giornalista (che il Guardian definisce “disperato”) chiede “ma chi?”. Boh.
“Abbiamo preso misure molto forti – continua Trump – e in altri modi abbiamo preso misure molto forti, ma parlerò con lui nei prossimi giorni e vedremo”. Però aggiunge di non essere “contento” dei morti: “Sono esseri umani, le loro anime, hanno genitori. Salutano i loro genitori, e i loro genitori non li rivedono mai più… Voglio che tutto questo finisca ora”. E come? Basterebbe “trovare una via di mezzo. Non si sa mai con la guerra. La guerra è complessa e pericolosa, un casino sanguinoso. In un modo o nell’altro si risolverà. Ma devono smetterla di uccidere tutte queste anime”.
Un attimo prima gli era stato chiesto anche della parata militare cinese: Una “cerimonia bellissima”, per Trump. “Molto, molto suggestiva”. Anzi, gli Usa secondo lui avrebbero dovuto essere citati nei discorsi di Xi “per aver aiutato la Cina a ottenere la libertà. Ma ho capito il motivo per cui lo facevano, e speravano che li stessi guardando, e io stavo guardando. Il mio rapporto con tutti loro è molto buono”. Il finale è un grande classico del repertorio: “Scopriremo quanto è buono nel corso delle prossime due settimane”.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it di Mario Piccirillo
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