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Trump nel discorso sullo stato dell’Unione, ecco come userà la comunicazione

Last updated: 05/03/2025 6:32
By Redazione 123 Views 4 Min Read
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Un’analisi degli ultimi contenuti pubblicati su Truth conferma quattro schemi classici della narrazione trumpiana: il nemico, la minaccia, la ritorsione, la promessa

Donald Trump sta per parlare al Congresso, agli americani e al mondo nel discorso sullo stato dell’Unione. Anche se, essendo in carica da 40 giorni, quello del Presidente americano sarà di fatto ‘solo’ un discorso di fronte al Congresso in seduta comune. Per sapere cosa dirà, dovremo aspettare le tre di questa notte ma sappiamo già come lo dirà, come userà la comunicazione.

Perché la comunicazione trumpiana, quella del secondo mandato alla Casa Bianca, ha già un suo codice ben riconoscibile, sostanzialmente uguale sia per i messaggi via social sia per gli appuntamenti ufficiali e per quelli istituzionali, come ha dimostrato lo show nello Studio Ovale della Casa Bianca con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una comunicazione che privilegia sostanzialmente schemi consolidati, come dimostra una rapida analisi degli ultimi messaggi pubblicati su Truth.

Il primo è quello che lega direttamente a un nemico una minaccia. E’ il caso della ritorsione promessa al premier canadese Justin Trudeau che ha annunciato dazi al 25% sui prodotti americani in risposta all’analogo provvedimento trumpiano. “Please explain to Governor Trudeau, of Canada, that when he puts on a Retaliatory Tariff on the U.S., our Reciprocal Tariff will immediately increase by a like amount!”. Spiegate a Trudeau che se mette dazi sui prodotti americani il nostro dazio reciproco salirà immediatamente dello stesso ammontare. Messaggio semplice, che rimuove l’origine del problema. Ovvero, l’aggressione (commerciale) iniziale. Un po’ come viene rimossa l’origine del problema in Ucraina. Ovvero, l’aggressione (militare) iniziale di Putin.

Il secondo schema che la comunicazione trumpiana replica all’infinito è quello che lega un’azione auspicata a una ricompensa. Si potrebbero fare centinaia di esempi, restando agli ultimi messaggi su Truth e al Canada: IF COMPANIES MOVE TO THE UNITED STATES, THERE ARE NO TARIFFS!!! Scritto così, in stampatello: se le imprese si trasferiscono negli Stati Uniti, non ci sono dazi. Messaggio elementare, con una evidente inclinazione commerciale, quasi pubblicitaria.

Altro schema ricorrente quello che lega una notizia da fonte autorevole alla propria narrazione. Trump cita il New York Times, tre ore fa, per un titolo che gli torna utile: ‘Trump Threats and Mexico’s Crackdown Hit Mexican cartel’. Le minacce di Trump e la repressione del Messico colpiscono il cartello messicano. Ovvero, il presidente americano con le sue pressioni, spesso indebite, risolve problemi.

Frequente anche uno schema classico, quello che lega una ritorsione economica a un comportamento ritenuto ‘sconveniente’: “All Federal Funding will STOP for any College, School, or University that allows illegal protests”. Ogni finanziamento federale sarà fermato per i college, le scuole o le università che consentono proteste illegali.

Sintetizzando: la minaccia per il nemico, la rimozione dell’origine del problema, la ricompensa per le azioni gradite, la ritorsione per le azioni sgradite, la narrazione nobilitata da fonte autorevole fanno un codice di comunicazione prevedibile. (Di Fabio Insenga)

Fonte Adnkronos

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