Bloomberg: Europei e Ucraina starebbero lavorando a un piano di pace in 12 punti
“Non ci sono piani per un incontro nell’immediato futuro”. È l’agenzia di stampa Reuters, citando come fonte un alto funzionario della Casa Bianca, a rendere noto ciò che era ampiamente nell’aria dopo ventiquattro ore di contatti difficoltosi: il ventilato faccia a faccia di Budapest tra Trump e Putin, non si farà. O meglio, non a stretto giro di posta, come sembrava aver invece suggerito la telefonata tra i due della settimana scorsa e le successive dichiarazioni.
I segnali di un vertice in crisi
Che qualcosa, nell’organizzazione del vertice si fosse inceppato lo si era intuito dopo la telefonata di ieri tra il segretario di Stato statunitense Rubio e il ministro degli Esteri russo Lavrov. Avrebbe dovuto essere preparatoria, così come un successivo incontro tra i due che invece sarebbe stato rinviato.
Le posizioni del Cremlino
“Non si può sospendere qualcosa che non è mai stato concordato”, ha dichiarato il vice di Lavrov, Ryabkov, cercando di gettare acqua sul fuoco, ma la rigida posizione del Cremlino, che proprio tramite il titolare degli Esteri ha fatto sapere di essere contrario al cessate il fuoco immediato e al congelamento dell’attuale linea del fronte, che non risolverebbe le cause profonde del conflitto.
Le pressioni su Kiev
Troppo, persino per Trump, che pure, come ha confermato all’Afp un funzionario ucraino di alto livello, avrebbe effettivamente chiesto a Zelensky, nel faccia a faccia di venerdì scorso, di rinunciare al Donbass.
Il ruolo dell’Europa
In tutto questo, l’Europa e i volenterosi restano alla finestra, a sostegno di Kiev e in attesa di uscire dalla marginalità dove il dialogo diretto tra Washington e Mosca li ha costretti. “Sosteniamo Trump, l’attuale linea del fronte dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati. Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non debbano essere modificati con la forza. Kiev è l’unica che vuole davvero la pace e per questo la sua posizione verrà rafforzata”.
Questo il testo del comunicato congiunto firmato dai leader di Ucraina, Gran Bretagna, Francia, Germania, Polonia, Danimarca, Finlandia, Spagna, Svezia e dai vertici dell’Unione Europea.
Un piano di pace in dodici punti
Europei e Ucraina che, secondo Bloomberg, starebbero lavorando ad un piano di pace in dodici punti. “La linea del fronte può essere un buon inizio per la diplomazia, ma la Russia fa di tutto per sfilarsi dai negoziati; l’invio dei Tomahawk potrebbe essere la chiave per la pace“, così, su Telegram, Zelensky.
Il presidente ucraino, giovedì, sarà presente a un Consiglio Europeo a Bruxelles, che avrà la situazione del suo paese in cima all’agenda.
Fonte La7
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