Il presidente del Consiglio ricevuta in udienza in Vaticano da Leone XIV.
L’accoglienza, il colloquio a porte chiuse, durato circa mezz’ora, e poi lo scambio di doni.
La premier ha incontrato anche il Segretario di Stato, il cardinale Parolin. Si è parlato «dell’impegno comune per la pace in Ucraina e Medio Oriente e dell’assistenza umanitaria» nella Striscia
L’Ucraina, l’assistenza umanitaria a Gaza, il Medio Oriente. Questi i temi principali al centro del colloquio tra papa Leone XIV e la premier Giorgia Meloni, ricevuta in udienza mercoledì mattina in Vaticano.
«Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato sono state sottolineate le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e l’Italia ed è stato rilevato il comune impegno per la pace in Ucraina e in Medio Oriente e l’assistenza umanitaria a Gaza», ha riferito la Santa Sede in una nota, «nel prosieguo della conversazione ci si è soffermati su alcune questioni afferenti ai rapporti bilaterali, come pure su tematiche d’interesse per la Chiesa e la società italiana».
Dopo il colloquio con il Pontefice, la premier ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
È stata la prima udienza tra il Papa e la premier anche se i due si erano già visti in precedenza: alla Messa di inizio pontificato del 18 maggio, prima, e poi in occasione del Giubileo dei governanti dello scorso 21 giugno, con un rapido saluto e la domanda di Meloni al Pontefice se si fosse “assestato” dopo l’elezione e i primi giorni di pontificato. Ancora prima, esattamente il 15 maggio, c’era stato un colloquio telefonico tra i due reso noto da Palazzo Chigi, focalizzato sui possibili negoziati di pace tra Russia e Ucraina.
Giorgia Meloni è arrivata in Vaticano poco prima delle 11.30, nel Cortile di San Damaso passando per via della Conciliazione. Ad accoglierla il reggente della Prefettura della Casa Pontificia, monsignor Leonardo Sapienza, e i Gentiluomini di Sua Santità. Ad accompagnarla una delegazione di undici membri, tra cui i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Il Papa ha accolto il primo ministro nella Sala del Tronetto: «Molto piacere», ha esordito. Poi nella Biblioteca il colloquio a porte chiuse, concluso con le foto e lo scambio dei doni. Tra questi, da parte della presidente del Consiglio, una immagine risalente al 1600 dell’Università Angelicum, dove lo stesso Prevost ha conseguito la laurea in Diritto canonico. Consegnando il dono Meloni ha ricordato la grande cultura religiosa dell’istituto.
Il Papa ha ricambiato con un volume su Sant’Agostino. A conclusione, un cenno al vertice sulla sicurezza alimentare che si terrà a fine luglio in Etiopia, una nuova stretta di mano e l’augurio di “buon lavoro!”.Il presidente Meloni, ha spiegato Palazzo Chigi in una nota, «ha ribadito l’apprezzamento per l’impegno della Sede Apostolica per la pace in Ucraina, a Gaza e in tutte le aree di crisi. Il Presidente del Consiglio si è inoltre soffermato sull’importanza della libertà religiosa e sulla tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente, che hanno sofferto le conseguenze delle crisi e dell’instabilità dell’area. È stata infine condivisa l’ottima collaborazione con le organizzazioni cattoliche religiose per la cooperazione in Africa, nell’ambito del Piano Mattei».

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