Striscioni, bandiere, sindaci, ciclisti e 1.000 aclisti in marcia: così la Pace riempie le strade umbre
“Il punto di partenza è qui a 800 metri” dice una signora con lo smartphone in mano, davanti alla chiesa di Sant’Ercolano. “Vicino, noi ne abbiamo fatti 800 di chilometri per partecipare alla Marcia della Pace” risponde un signore che viene dalla Puglia.
Poi ci sono i ciclisti della Fiab che vengono dall’Emilia Romagna, sono partiti alcuni giorni fa. C’è il gonfalone della città di Bologna, mentre quello della Regione Umbria è bloccato in mezzo alla folla in via San Girolamo. Diversi i sindaci umbri, Pasquali e Gori confusi tra la gente, e poi di altri comuni d’Italia. Cinquantamila le persone previste, ma probabilmente saranno molte di più (la Protezione civile stima almeno 70mila i partecipanti).
A piedi, in bici, con bandiere e striscioni
Oltre 1000 gli aclisti provenienti da tutta Italia con una tappa speciale la Carovana della Pace “Peace at Work” promossa dalle ACLI nazionali.
La partecipazione alla Marcia rappresenta il trentesimo appuntamento della Carovana, un percorso iniziato il 2 settembre a Palermo e che, tappa dopo tappa, sta attraversando tutte le regioni d’Italia, coinvolgendo sedi ACLI, giovani del Servizio Civile, associazioni e cittadini. Un viaggio di educazione alla pace, al dialogo e alla giustizia sociale, che si concluderà il 15 dicembre a Strasburgo, simbolicamente nel cuore dell’Europa.
Francesca Albanese: “Una marcia consapevole”
Striscioni e bandiere di partiti, sindacati, gruppi scout, tante bandiere della Palestina. Francesca Albanese, ai microfoni della stampa ha parlato di “marcia consapevole” e poi ha commentato il recente accordo Israele-Hamas. “Nel piano di pace proposto da Trump e Netanyau ci sono troppi assenti – ha detto Albanese, relatrice speciale dell’Onu sui territori palestinesi occupati – Dove è la Cisgiordania e dove è la giustizia?. Quello che è stato fatto a Gaza non è un l’esito terremoto ma frutto di un piano intenzionale voluto ed eseguito al fine di distruggerla”.
In marcia al suono di Imagine
È partita da Perugia la Marcia per la pace e la fraternità PerugiAssisi, intitolata quest’anno “Imagine all the people”, con l’obiettivo di immaginare tutti i popoli vivere insieme in pace.
Secondo le prime stime, si tratta di una delle edizioni più partecipate degli ultimi anni. Alla testa del corteo, il cui arrivo ad Assisi è previsto per le 15, sfilano un grande striscione con la parola “Fraternità” e un drappo con i colori dell’arcobaleno e della Palestina.
Le adesioni
La marcia vede una massiccia adesione di associazioni, movimenti e cittadini, oltre che delle istituzioni. Sono presenti la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, il presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, e la sindaca della città, Vittoria Ferdinandi, insieme a diversi leader di partito.
Flavio Lotti: “Riscoprire la bellezza della fraternità”
All’avvio della manifestazione dal capoluogo umbro, il presidente della Fondazione PerugiAssisi, Flavio Lotti, ha definito la marcia “il giorno in cui tante donne e uomini si assumono la responsabilità di fare qualcosa per la pace – ha detto Lotti – Camminare forse è una piccola cosa ma importantissima. Ci aiuterà a riscoprire la bellezza della fraternità. Riscoprirci insieme in cammino per la pace ci aiuterà a trasformare questa nuova energia nell’impegno di cui c’è urgente bisogno di tutti i giorni”. Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, ha chiesto un minuto di riflessione. “Non possiamo cominciare questa marcia senza chiedere perdono – ha detto – Non abbiamo fatto il necessario per impedire che morissero tanti bambini. Per questo chiudiamo gli occhi e dedichiamo il nostro pensiero più profondo a tutte le vittime della crudeltà ricordando che a uccidere sono soprattutto la povertà e le ingiustizie”.
Giuseppe Conte (5 Stelle): “La bandiera blu dell’Europa tinte di verde militare”
Per Giuseppe Conte, leader dei 5 Stelle “siamo qui per la pace perché la bandiera blu dell’Europa si è tinta di verde militare. Il nostro governo programma nel triennio spese militari per oltre venti miliardi, mentre famiglie e imprese se la passano malissimo. C’è bisogno di un piano choc di investimenti e un severo taglio delle tasse”.
Fratoianni (Avs): “Il posto giusto dove stare”
“È una enorme marcia, io le faccio tutte da molti anni e una partecipazione come questa, francamente è difficile ricordarsela – ha affermato Nicola Fratoianni di Avs parlando con i giornalisti a margine della marcia Perugia Assisi – Questa marcia ha un significato particolare perché c’è un genocidio a Gaza, perché torna la guerra come come strumento ordinario di risoluzione dei conflitti, perché siamo di fronte ad una folle corsa al riarmo e agli armamenti. Questa splendida marcia in nome della cultura della vita, contro la cultura della morte è il posto giusto dove stare”.
La presidente Stefania Proietti
“Questa nostra marcia deve essere la somma di tutte quelle piazze straordinarie che hanno dato un contributo determinante a un primo passo verso la firma della pace in Palestina. Grazie a voi che venite e partecipate a questa manifestazione, partendo da Perugia, da Assisi e dall’Umbria, insieme possiamo cambiare il mondo – ha detto Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria – Perché quando i nostri governi vedono le persone che si riversano nelle piazze, i giovani e anche coloro che magari non fanno attività politica per dire che la pace è l’unico metodo per risolvere le controversie internazionali e per difendere l’articolo 11 della nostra Costituzione che recita ‘l’Italia ripudia la guerra’, e sono chiamati a dare una risposta chiara e schierarsi. La speranza che deriva dal popolo della pace che manifesta pacifico nelle piazze ha avuto un ruolo e ha dato un contributo determinante. Con voi noi marciamo e marciamo perché non ci siano più vittime, non ci siano più guerre”.
L’assessore regionale Fabio Barcaioli: “L’Umbria ha radici profonde di pace”
“Essere qui significa affrontare la realtà delle guerre che colpiscono civili, bambine e bambini, uomini e donne in ogni continente. Nel mondo sono attivi oggi 56 conflitti e, tra questi, quello palestinese è segnato da un genocidio che richiede forza, determinazione e attenzione da parte di chiunque voglia difendere la vita e i diritti delle persone. Significa non voltarsi dall’altra parte davanti alla fame, alle malattie, alle bombe, alla distruzione di intere comunità. Significa pensare all’Ucraina, al Sud Sudan e a tutti coloro che vivono conflitti meno mainstream ma altrettanto devastanti”. Barcaioli ha richiamato le radici profonde della pace in Umbria, da Aldo Capitini a San Francesco, sottolineando che la vera civiltà si misura nella capacità di vivere con empatia, altruismo.
L’assessore regionale Simona Meloni: “Essere costruttori di pace significa agire”
“Oggi ho camminato, come tante volte ho fatto, da Perugia ad Assisi. Perché la pace non è un concetto astratto: è una scelta quotidiana, fatta di gesti concreti, di politiche che mettono al centro la dignità delle persone e la giustizia sociale. Essere costruttori di pace significa agire, non solo pensare. Io cerco di farlo ogni giorno, anche nel mio impegno di governo. E sempre, Palestina libera”.
La sindaca Vittoria Ferdinandi
“È un’immagine stupenda questo mare che difende l’umanità. Grazie Perugia, non sei stata mai così bella” ha detto la sindaca Vittoria Ferdinandi salutando i partecipanti alla Marcia PerugiAssisi 2025. “Per me è il primo anno da sindaca alla Marcia della Pace, a cui ho preso parte per la prima volta quando non avevo neanche sei anni – ha esordito la Ferdinandi – Essere qui in rappresentanza di una istituzione per me significa dirvi, con profonda emozione, grazie per continuare a resistere e a difendere l’umanità e la fraternità di cui la nostra città e l’Umbria sono terre di messaggio. Allora vi dico, dalla marcia fondata da Aldo Capitini, che la pace è troppo importante per lasciare che a occuparsene siano solo i potenti. La pace devono tornare a farla i popoli. I popoli sanno che la pace sono i bambini che vanno a scuola, non le 200 scuole distrutte a Gaza; la pace è dare pane a chi ha fame, non usare la fame come un’arma per la morte. La pace è sapere che, quando il diritto internazionale è ridotto a un optional, a essere ferito non è solo un popolo, ma le nostre democrazie”.
Massimiliano Presciutti, presidente della Provincia di Perugia: “La pace si costruisce dal basso”
“Usciamo da un weekend lungo di dialogo sulla pace – ha detto Presciutti – che ci ha portati a un impegno civile, morale, etico e politico nel senso più alto del termine. Il dialogo e il confronto sono le nostre armi più potenti così come le bandiere che in molti paesi del mondo non è concesso sventolare e che sono, invece, un segno bellissimo di libertà. Buona marcia a tutti! E da domani rimettiamoci in cammino in tutti gli 8.000 municipi d’Italia, facciamo vedere che questo impegno prosegue, perché è dal basso che si costruisce la pace, con i piccoli grandi gesti quotidiani che ognuno di noi è capace di fare”.
Tommaso Bori, vicepresidente giunta regionale: “La pace è costruire giustizia ogni giorno”
“La pace non è solo la fine della guerra, ma la scelta di costruire giustizia, ogni giorno. Oggi eravamo alla Marcia per la Pace e la Fraternità, insieme a chi crede che dialogo, solidarietà e diritti siano più forti di qualsiasi arma – ha detto Tommaso Bori, vicepresidente della giunta regionale umbra e assessore – Dopo mesi di dolore, anche a Gaza serve una pace giusta, che guardi avanti e restituisca futuro a chi ha conosciuto solo paura e distruzione. Perché la pace non si attende: si costruisce, passo dopo passo, insieme”.
Il messaggio di papa Leone XIV
Un messaggio di pace e un incoraggiamento a costruire un futuro di concordia hanno attraversato la Rocca di Assisi, dove si è conclusa la Marcia della Pace PerugiAssisi. A consegnarli, sulle note della preghiera, è stato il pensiero e la benedizione di papa Leone, inviati alle partecipanti, ai partecipanti e agli organizzatori della storica manifestazione.
A leggere le parole del Pontefice dal palco è stato il vescovo monsignor Domenico Sorrentino. “In occasione della Marcia della pace PerugiAssisi il Papa rivolge ai partecipanti il suo cordiale saluto”, si leggeva nel messaggio, nel quale il Pontefice ha esortato a “implorare il dono della riconciliazione e della stabile concordia in quelle parti del mondo segnate dai conflitti”.
Il Papa ha quindi auspicato che la marcia possa “sostenga l’impegno degli Organismi internazionali in favore di soluzioni rispettose dei diritti di ciascuno e capaci di creare condizioni necessarie perché finalmente all’odio subentri l’amore, all’offesa il perdono”. Un voto, questo, che il Pontefice ha affidato “alla madre di Dio e di San Francesco”.
Il sindaco di Assisi
Ad accogliere il “popolo della pace” è stato il sindaco di Assisi, Walter Stoppini, che dal palco ha sottolineato come la marcia sia “una prova che la speranza cammina ancora, che la speranza non si è arresa”. “La pace è una scelta e una possibilità concreta – ha proseguito – è una responsabilità collettiva e un cammino che parte dai nostri cuori e città. Per questo ho invitato il sindaco di Betlemme e l’ambasciatrice della Palestina in Italia”.
Il senatore Verini (Pd)
A descrivere il clima della giornata è stato il senatore del Pd Walter Verini, che ha partecipato alla marcia. “È stata una Marcia della Pace molto bella. Ho visto tanti giovani, bambini, un mare di persone multicolore, pacifico, unito dal rifiuto di guerre, violenza, odio – ha dichiarato – C’era il dolore per le stragi a Gaza, per le vittime del terrorismo, ma anche, finalmente, la speranza che la tregua porti a due Stati, Israele e Palestina, in pace e nella sicurezza”. Verini ha poi voluto evidenziare le testimonianze “molto significative” dalla giovane donna ucraina, “che ha rappresentato la lotta del suo popolo contro l’invasione di Putin”, e quelle della ragazza del Sudan e del giovane profugo della Libia. “A dirci che anche le guerre che non si vedono in tv ci sono e non possono lasciare nessuno indifferente”.
Il cardinal Parolin
Sulla soluzione dei due Stati è tornato anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ad Assisi per presiedere la celebrazione eucaristica in occasione della memoria liturgica di San Carlo Acutis. “Continuiamo a ritenere che quella dei due Stati per due popoli sia la formula che può aiutare a risolvere i problemi e i rapporti tra ebrei e palestinesi ed è perfettamente in linea con quando noi abbiamo sempre chiesto”, ha affermato. Il cardinale ha ribadito che “non ci sarà la vera pace senza che sia fatta giustizia per tutti i popoli”, perché “come ha sempre detto la Chiesa a fondamento della pace deve esserci la giustizia. Siamo qui per pregare, celebrare e ringraziare il Signore per la canonizzazione di Carlo in questa terra francescana – ha detto – dove quello della pace è appunto uno dei temi più vivi e presenti, legato alla figura di San Francesco”.
Sicurezza, soccorso e trasporti
La Regione Umbria, insieme ai Comuni di Perugia, Bastia Umbra e Assisi, coordina le attività logistiche e di sicurezza, assicurando la piena efficienza dei servizi sanitari e di mobilità. Un lavoro sinergico che ha coinvolto Protezione civile, Prefetture, forze dell’ordine, Croce Rossa, Umbra Acque e Ferrovie dello Stato per garantire un evento ordinato e sicuro.
Dal punto di vista operativo, la Protezione civile regionale ha predisposto un piano dettagliato con 18 postazioni di servizi igienici, di cui 12 attrezzate per persone con disabilità, e 3 punti acqua forniti da autobotti di Umbra Acque. Postazioni principali a Perugia (Giardini del Frontone, Ponte San Giovanni), Bastia Umbra (Ospedalicchio, Bastiola, Via Roma) e Assisi (Santa Maria degli Angeli, Rocca Maggiore, Basilica Inferiore).
Sul fronte della viabilità, per agevolare l’arrivo dei partecipanti sono stati individuati numerosi parcheggi e collegamenti con il Minimetrò di Perugia, operativo dalle ore 7.30, oltre a percorsi dedicati per chi raggiunge i punti di partenza e arrivo in treno. I convogli ferroviari in partenza da Assisi verso Perugia, Foligno, Roma e Firenze saranno potenziati fino a otto carrozze. A fine manifestazione, le navette dedicate collegheranno Santa Maria degli Angeli con i parcheggi lunga sosta del Lyrick, mentre volontari e operatori della Protezione civile indirizzeranno i partecipanti verso i punti di raccolta e le stazioni ferroviarie.
Fonte Perugia Today
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