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VIA DEI FRATI: da Caltanissetta a Cefalù

Last updated: 11/03/2025 12:12
By Redazione 167 Views 10 Min Read
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Un cammino lungo 166 km, 8 tappe da Caltanissetta a Cefalù

Dal cuore della Sicilia attraversa il territorio delle province di Caltanissetta e Palermo, sotto lo sguardo lontano ma presente dell’Etna, percorre il cuore delle Alpi siciliane, le Madonie, fino a raggiungere la città normanna di Cefalù.

Dopo aver tracciato sulla carta i km del percorso, studiando gli antichi sentieri e le Regie Trazzere che tessono come una tela tutto il territorio siciliano, ad Agosto 2016 iniziai la verifica sul campo, insieme ad amici che come me si sono appassionati alla proposta del Cammino della Via dei Frati.

SCHEDA TECNICA: Partenza: Caltanissetta Arrivo: Cefalù Lunghezza: 166km Tappe: 8

TAPPE

Tappa 1: Caltanissetta – Marianopoli  (24,22 km e Dislivello positivo 674 m Dislivello negativo 558 m).

Il cammino inizia da Via Pietro Leone (S.P. 128) a Caltanissetta e prosegue seguendo la S.P. 155. All’incrocio con la S.P. 44 prendiamo a sinistra e troviamo l’imbocco di un sentiero segnalato dalle frecce gialle. Ritroviamo la S.P. 44 e la lasciamo successivamente per prendere la S.P. 145. Al successivo incrocio seguiamo la direzione Marianopoli sulla S.P. 42 fino al tunnel ferroviario di Mimiani. Qui lasciamo l’asfalto e proseguiamo lungo il sentiero in salita che attraversa un uliveto secolare . Superiamo l’antico fontanile con la testa di moro (unico punto d’acqua) e la Masseria Mimiani. Proseguiamo   dopo la masseria, troviamo un bivio con una Cappelletta in alto su uno sperone roccioso, e da qui possiamo proseguire a destra e ritornare sulla provinciale per un km e mezzo per poi lasciarla nuovamente e seguire la stradina di basolato sulla sinistra che ci porta alle porte di Marianopoli.

Tappa 2: Marianopoli – Resuttano  (23,76 km e Dislivello positivo 484 m  Dislivello negativo 611 m).

La tappa inizia dal paese di Marianopoli e si tuffa nelle campagne verso il santuario campestre di Castel Bilici, luogo di fede per molti paesi dell’area madonita e della provincia nissena. Si prosegue per un tratto di asfalto superando il Borgo di Vicaretto dove all’interno del borgo c’è possibilità di un punto d’acqua.  . Si riprende il sentiero in direzione di Resuttano superando un antico Mulino a caduta d’acqua  e raggiungendo la zona di Ciampannella, dove si trova un bevaio con acqua in tutti i periodi dell’anno, prima di arrivare alla meta.

Tappa 3: Resuttano  – Polizzi Generosa (24,08 km  Dislivello positivo 757 m  Dislivello negativo 466 m).

Si procede in discesa verso il fiume Imera che si guada per raggiungere l’antico castello di Resuttano, antica fattoria fortificata con cannoni ad opera dei Ventimiglia. Si risale verso Blufi e si possono ammirare le montagne che tra pochi giorni si percorreranno lungo il cammino. Si visita il secondo santuario , quello della Madonna dell’Olio a Blufi  e la fontana di olio minerale ritenuto miracoloso. Tramite un tratto su asfalto si giunge a Castellana sicula, città dei murales con bar e punti di sosta. Si prosegue sul corso principale e dopo la cappella della MAdonna della catena , attraverso Via Frazzucchi, una caratteristica strada madonita fatta di basolato, si giunge al valico naturale che separa la valle che abbiamo attraversato e quella dell’Imera settentrionale, dominata dalla città di Polizzi generosa.  

Tappa 4: Polizzi Generosa- Petralia Sottana (18,76 km  Dislivello positivo 1.072 m  Dislivello negativo 992 m).

E’ una delle tappe più impegnative sfiorando i 1810 m.s.l.m. Si inizia attraversando gli archi dell’acquedotto romano accanto al grande bevaio e raggiungendo l’ingresso dell’area attrezzata di Sanguisughe. Da qui si prosegue dentro il bosco di conifere fino a salire di quota e godere degli ampi panorami sulla valle dell’Imera. A metà percorso si incontra la fonte nei pressi della Madonna dell’Alto. Il Santuario si raggiungendo salendo la ripida e scoscesa salita, dalla cui fine si gode un panorama a 360 gradi sui monti delle Madonie, sui paesi sottostanti, fino ad Enna, Caltanissetta, l’Etna e le isole eolie. Ritornando indietro si prosegue il sentiero dei pellegrini (sentiero Italia) e si si scende verso Petralia Sottana.

Tappa 5: Petralia Sottana – Gangi (13,74 Km  Dislivello positivo 469 m  Dislivello negativo 691 m).

Tappa di riposo rispetto alla precedente. Si parte dal Corso Agliata, davanti al monumento ai Caduti e si risale nella zona detta della “Croce”. Da qui si oltrepassa la Provinciale e si prosegue in salita sulla trazzera verso Petralia Soprana: punto di riferimento il campo da tennis. Arrivati al bevaio si procede verso Via Acquedotto Romano fino al Centro di Petralia Soprana ed alla Chiesa del Loreto. Da qui inizia la discesa verso lo Stabilimento ItalKali . Si segue in salita il torrente e riprendiamo la salita verso la zona Pira. Al limite della Statale proseguiamo il sentiero verso Gangi in discesa e dopo aver toccato la quota più bassa una piccola salita, dopo una zona con capannoni, ci conduce fino al Santuario dello Spirito Santo. Da qui è tutta una salita fino alla cima del paese dove si trova il Comune e la Chiesa Madre.

Tappa 6: Gangi – Geraci Siculo (13,82 km  Km  Dislivello positivo 601 m  Dislivello negativo 268 m).

Dal Duomo si scende in basso su Via Madrice fino a Via Anteria e in ultimo a Via Porta di Conte fino alla Statale. Dopo il bevaio ottagonale si lascia la S.S. e si percorre il percorso fino alla contrada San Giovanni. Da qui ci immerge in uno stretto sentiero con tracce di mulattiera e nel punto più basso un ponte in pietra. Risalendo verso Geraci si incontrano pascoli di mucche e piccoli appezzamenti coltivati. L’arrivo è sulla strada Statale nei pressi del Bevaio della Trinità. Giunti sotto lo sperone del Castello imbocchiamo la strada in salita, Via Biscucco, poi via Cervo e infine Via Roma fino ad arrivare alla Chiesa Madre di Geraci Siculo.

Tappa 7:  Geraci Siculo – Castelbuono (21,34 km  Dislivello positivo 428 m  Dislivello negativo 1.118 m).

Da Piazza del Popolo ci portiamo davanti al grande Bevaio della Trinità. Da qui il percorso si inoltra verso la chiesetta di campagna di San Cosimano. La chiesa si trova in fondo ad un ampio prato. Dopo averla visitata si torna indietro e si prosegue il sentiero un poco nascosto dalla vegetazione, seguendo il profilo della montagna . Superata una zona rocciosa e alcuni cancelli per gli animali si giunge davanti alle Serre d’Alfano e da qui si va a sinistra tagliando il prato in salita e seguendo i segnavia bianco rosso del CAI e le frecce della Via dei Frati fino all’imbocco del sentiero che entra e esce dalla vegetazione, attraversa un boschetto di agrifogli e sbuca sul sentiero a cielo aperto verso la vetta rocciosa del passo e da lì in discesa verso sud dove intercettiamo la Strada Provinciale. Dopo qualche centinaio di metri arriviamo al nuovo imbocco del sentiero a sinistra e ci inoltriamo in una fitta e varia zona ombrosa fino a Rocca di Gonato, dove si trova un elegante agriturismo, Da qui si raggiunge l’area attrezzata di San Foca e poco dopo lo storico Eremo di Liccia , dove si può fare il punto tappa o proseguire con una  lunga discesa fino a Castelbuono.

Tappa 8:  Castelbuono – Cefalù (25,72 km  Dislivello positivo 949 m  Dislivello negativo 1.315 m).

La tappa di conclusione del Cammino della Via dei Frati è proposta nella sua interezza anche se, come per altre tappe più lunghe, può essere divisa in base ai desideri ed alle esigenze del Viandante di fermarsi una notte ancora lungo la Via o raggiungere la meta finale. Si possono in tal senso percorrere gli ultimi passi progettando una sosta a Isnello, oppure al convento di  Gibilmanna o infine proseguendo verso Cefalù. Si parte da Piazza Margherita, cuore di Castelbuono e si percorre in discesa  Via Isnello e poi in salita verso la chiesetta della “santuzza” e da lì sul percorso della vecchia Regia Trazzera fino a intercettare la S.P. 9. Giunti a Isnello percorriamo Via Roma, Via S.S. Annunziata e Via Celso. Dopo la ripida discesa a valle si risale verso Gibilmanna lungo la via dei pellegrini. Dal Santuario si procede verso il sentiero Salvabosco e dopo un tratto montano si percorre la discesa verso Cefalù tagliando in più punti i tornanti della S.P. 54 bis. 

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