Domani, venerdì 3 ottobre, disagi attesi su scala nazionale per scuola e trasporti nei settori pubblici e privati. Salvini: “Attendo la commissione di garanzia ma pronto a fare tutto quello che la legge permette”
L’Italia si ferma ancora per Gaza e questa volta lo fa anche in difesa di Flotilla, a seguito dell’abbordaggio subito la scorsa notte dall’esercito israeliano. Lo aveva promesso il segretario generale Cgil Maurizio Landini e, alla notizia delle prime navi intercettate, il suo sindacato ha indetto lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di domani, venerdì 3 ottobre.
Di fatto, tra stasera, 2 ottobre, e domani, 3 ottobre, l’Italia si prepara quasi due giornate di sciopero su scala nazionale: disagi attesi dai trasporti, alla scuola e in vari settori pubblici e privati. Dura la reazione della Premier Meloni e del vice Salvini, la prima mette le motivazioni dell’iniziativa: “Non c’entra con la Palestina”, il ministro dei Trasporti promette che non farà sconti a uno sciopero “illegittimo”.
TRENI: “CANCELLAZIONI TOTALI O PARZIALI”
I primi disagi li vivranno pendolari e passeggeri dei treni: si comincia infatti dalle 21 di oggi, giovedì 2 ottobre e fino alle 20.59 del 3 ottobre, con la mobilitazione proclamata da SI-Cobas per il settore ferroviario a livello nazionale. L’agitazione potrebbe coinvolgere personale del gruppo Fs, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord e dunque potrebbe avere effetti sui trasporti. La protesta, come si legge nel manifesto pubblicato sul sito della sigla sindacale, è “in continuità con lo sciopero generale del 22 settembre e con i quattro scioperi precedenti da noi organizzati a sostegno della resistenza palestinese e per la fine del genocidio a Gaza”.
Trenitalia fa sapere che lo sciopero generale proclamato da una sigla sindacale autonoma uno sciopero generale nazionale che interesserà il personale del Gruppo FS Italiane, dalla mezzanotte di oggi, giovedì 2 ottobre, alle ore 21 di venerdì 3 ottobre 2025. Lo sciopero “potrebbe avere impatti sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale”.
Ma gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, “potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dell’agitazione sindacale”.
LE FASCE ORARIE GARANTITE PER I REGIONALI
Per il trasporto Regionale sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali: dalle ore 6 alle 9, e dalle ore 18 alle 21 di venerdì 3 ottobre. Trenitalia – tenuto conto delle possibili ripercussioni sul servizio – invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione.
Così in una nota stampa le Ferrovie dello Stato. L’elenco completo dei treni garantiti è disponibile sui siti Trenord e Trenitalia Tper, oltre che sull’Orario ufficiale Trenitalia.
AUTOBUS E TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Lo sciopero coinvolgerà anche il trasporto su gomma: il 3 ottobre, in adesione alla mobilitazione nazionale, è prevista un’astensione di 24 ore del personale delle aziende che applicano il CCNL Autoferrotranvieri, con possibili variazioni e cancellazioni dei bus, anche al di fuori delle ore di sciopero. Per i bus Trenitalia valgono le stesse fasce orarie di garanzia (6:00-9:00 e 18:00-21:00), mentre per i collegamenti FrecciaLink non sono previste fasce di tutela.
Diverse le date che interesseranno nei prossimi giorni anche gli scioperi locali che coinvolgeranno il trasporto pubblico. Tra queste anche il 3 ottobre per Osr Faisa-Cisal che ha proclamato sollevazioni a Palermo, Catania ed Enna. Il 6 sarà invece il turno di Latina, con lo sciopero proclamato da Osp Filt-Cgil/Uilt-Uil/Ugl-Fna. Per il 10 è invece in programma lo stop di Osr Sul e Osr Usb Lavoro Privato che coinvolgerà l’Atac di Roma.
CGIL: “ABBORDAGGIO ATTENTATO ALL’INCOLUMITÀ DI LAVORATRICI E LAVORATORI“
“L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati.
Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil ha annunciato, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”. Allo sciopero aderisce anche l’Usb che ha definito l’abbordaggio “un’aggressione che calpesta i valori democratici e la dignità umana”.
Anche tutto il comparto istruzione-scuola e ricerca è coinvolto dallo sciopero di domani indetto dall’associazione sindacale Cobas-Cgil: per gli studenti non sarà dunque garantito il regolare svolgimento delle attività didattiche.
SALVINI: “ASPETTO LA COMMISSIONE DI GARANZIA“
All’annuncio dello sciopero generale il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha già fatto sapere che valuta la precettazione ma attende le valutazioni della commissione di garanzia sugli scioperi. “Il diritto allo sciopero è sacrosanto in un Paese libero come il nostro, ma non lo è il diritto al caos o allo sciopero generale a sorpresa”, lo dice il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a RTL 102.5.. “C’è una commissione tecnica esterna, non politica, ma di garanzia degli scioperi, che si pronuncerà a brevissimo. Vista la normativa, immagino che dichiarerà lo sciopero illegittimo. Uno sciopero generale improvviso per motivi politici è chiaro ed evidente che non può essere organizzato con così scarso preavviso. Faremo tutto quello che la legge permette, garantendo il diritto al lavoro, allo studio e la mobilità di 60 milioni di italiani”.
MELONI: “WEEKEND LUNGO E RIVOLUZIONE NON STANNO INSIEME“
“Dai sindacati mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme…”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Copenaghen in merito allo sciopero generale indetto per domani dalla Cgil e dai sindacati di base dopo il blocco della Flotilla.
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MELONI: “LO SCIOPERO NON C’ENTRA CON LA PALESTINA, È SU QUESTIONI ITALIANE”
“Il popolo italiano affronterà nei prossimi giorni diversi disagi per una questione che mi pare c’entri poco con la vicenda palestinese e c’entri molto con le questioni italiane”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Copenaghen in merito allo sciopero generale indetto per domani dalla Cgil e dai sindacati di base dopo il blocco della Flotilla.
LANDINI: “DA MELONI OFFESE, NON MI ASPETTAVO UN LIVELLO COSÌ BASSO DALLA PREMIER“
“Meloni dice che lo sciopero serve solo ad allungare il weekend? Pensavo che a un livello così basso un presidente del Consiglio non ci arrivasse mai. Lo sciopero non è un obbligo, e quando si aderisce si rinuncia allo stipendio e questo vuol dire che è convinto di aderire a una cosa importante”. Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a L’aria che tira su La7, in risposta alle parole della presidente del Consiglio sullo sciopero generale di domani.
“Nel ’43 per dire no alla guerra i lavoratori usarono anche lo strumento dello sciopero, lo stesso per chiedere la democrazia- ha proseguito Landini- È un’offesa, la premier dovrebbe portare rispetto a tutto questo, a chi paga le passe, a chi lavora, a chi decide di scioperare, a chi si è imbarcato su quelle navi prendendosi un’aspettativa per fare quello che il Governo non ha fatto”.
LANDINI: “LO SCIOPERO È LEGITTIMO, LA PRECETTAZIONE ANDREBBE CONTRO LA LEGGE E IL DIRITTO”
“Lo sciopero è legittimo, e una precettazione da parte del ministro Salvini sarebbe contro la legge 146 e metterebbe in discussione il diritto di sciopero”. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a “L’aria che tira” su La7, ha risposto anche alle parole del vicepremier Salvini che ha puntato il dito contro uno sciopero ‘illegale’.
“Noi proclamiamo lo sciopero garantendo ovunque i servizi minimi, e possiamo farlo senza il normale preavviso, secondo la legge 146, quando sono in discussione l’ordine costituzionale e la salute e la sicurezza cittadini- ha aggiunto Landini- Non stiamo creando nessun caos, chi lo sta facendo è chi ci governa”.
In definitiva, “stiamo chiedendo a tutti i lavoratori di tutti i settori, rispettando ovviamente i servizi essenziali, di scendere in piazza e rinunciare a una giornata di paga per dire ‘no’ a questo genocidio”, ha spiegato il segretario della Cgil davanti alle telecamere. E ancora: “Se lo sciopero rischia di aumentare la tensione? Noi abbiamo le mani libere e non cerchiamo scontri, chiediamo solo che il Governo faccia quello che non ha fatto finora: votare le sanzioni, interrompere i rapporti con Israele e riconoscere lo Stato di Palestina”, ha risposto infine Landini.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it
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