Un giorno che resterà per sempre scolpito nella storia del calcio nisseno
Il 14 aprile 2024, esattamente un anno fa, la Nissa conquistava matematicamente la promozione in Serie D, tornando nel massimo campionato dilettantistico dopo undici lunghissimi anni tra i campionati regionali.
Un purgatorio sportivo attraversato tra Eccellenza, Promozione e persino categorie minori come Prima, Seconda e Terza Categoria, che si concluse nel modo più bello: con un trionfo atteso, sofferto e alla fine strameritato.
La cavalcata vincente portava la firma di una squadra costruita per vincere, voluta fortemente dal presidente Luca Giovannone e assemblata con sapienza dal direttore sportivo Ernesto Russello.
Una rosa di altissimo livello, guidata dall’ex tecnico Nicolò Terranova, che ha saputo unire qualità, organizzazione e spirito di sacrificio.
La promozione arrivò con una vittoria fondamentale: l’1-0 firmato Agudiak contro la Supergiovane Castelbuono dell’ex Angelo Bognani, al termine di un duello appassionante con la diretta rivale Pro Favara.
Il fischio finale allo stadio Tomaselli, scatenò la festa: oltre 7.000 spettatori gremirono gli spalti, e subito dopo la gioia si riversò in piazza, con le bandiere giallorosse a colorare ogni angolo del centro città. Famiglie, bambini, ultras, tifosi di ogni età: tutti insieme a celebrare la rinascita della Nissa, simbolo di orgoglio e appartenenza per l’intera comunità nissena.
Una squadra fortissima, battuta solo una volta in casa proprio dalla Pro Favara in una partita rocambolesca, ma capace di rialzarsi e chiudere il campionato da dominatrice, battendo tutti i record nazionali.
Oltre all’eroe Ivan Agudiak, i protagonisti furono tanti: da Gaston Semenzin a Santo Privitera, da Cosimo Pagano a Christian Caccetta, a una difesa granitica composta da Dario Neri, Aitor Ruano, Juan Manuel Barrera, fino al portiere Entonjo Elezaj, autore di numerosi interventi decisivi durante tutta la stagione.
Oggi, un anno dopo, il ricordo di quella giornata è ancora vivo nei cuori dei tifosi. Una stagione che non ha segnato solo una promozione, ma ha rappresentato un nuovo inizio.
La Nissa attuale, protagonista in Serie D nelle zone alte della classifica, è figlia di quel 14 aprile, di una visione e di un progetto che ha saputo riportare il calcio che conta a Caltanissetta.
L’auspicio è che quella festa sia solo l’inizio di un nuovo ciclo, con l’obiettivo di riportare, un giorno non troppo lontano, la Nissa nel calcio professionistico.
Perché la Serie C non è un sogno impossibile: è la naturale prossima tappa di un cammino rinato tra la passione della sua gente e di un grande uomo oltre che grande dirigente che risponde al nome di Luca Giovannone.
Alessandro Silverio
