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“Sancataldesi per San Cataldo: Uno sguardo dal di dentro per prendere coscienza di uno stato di sonnambulismo catatonico e per gettare un filo di speranza per tutti noi”

Last updated: 29/11/2024 8:11
By Redazione 622 Views 6 Min Read
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La casa editrice SimplyBook ha dato il via al progetto “La Speranza e il Territorio”,
una raccolta d’Arte, curata da Luigi Bontà, che conterrà prodotti culturali di artisti
esclusivamente sancataldesi e spazierà tra varie forme artistiche, come scrittura,
pittura, scultura, fotografia, grafica 3d, musica e altre ancora.
La domanda di fondo che prospettiamo a chi vorrà cogliere la sfida riguarda se ha
ancora senso, in una società post-moderna attraversata da disagio, inquietudine,
fragilità, ansia, disincanto, sgomento, crollo delle certezze, affidarsi alla speranza per
affrontare la precarietà e le incertezze dell’esistenza.
È possibile credere o meglio ripensare a un presente-futuro diverso dal nostro,
ammesso che ce ne sia uno? È da folli essere ottimisti, avere fiducia nell’altro e
credere nel futuro, ovviamente basato su altri paradigmi rispetto a quello che la
nostra società ha costruito? Aprirsi alla speranza ha il sapore di un sentimento
fanciullesco? Ed infine, l’angoscia che serpeggia nella nostra comunità si può
contrastare iniettando una forte carica di ottimismo mediante l’azione artistica?
Sono domande urgenti senza risposta, perché tale spazio vuoto può essere colmato,
sia pure in parte, da coloro che vedono nel buio, che condividono esteticamente la
pratica dell’arte sotto ogni sua forma.
Sancataldesi per San Cataldo: uno sguardo dal di dentro per prendere coscienza di
uno stato di sonnambulismo catatonico e per gettare un filo di speranza per tutti noi.
Ma anche dal di fuori, per quei sancataldesi che, per mille ragioni, hanno “scelto” di
realizzarsi altrove e che tuttavia, in qualche modo, sono rimasti legati alle proprie
radici, anche negandole. Un doppio sguardo dunque per varcare la soglia della
speranza e chiederci: è possibile trasformare la realtà in “arte”?
Del resto, il ruolo dell’artista si pone come stimolo e trasformazione della comunità
nella misura in cui si erge a sostenere e a gestire la crescente imprevedibilità della
realtà che ci circonda, e ad affrontare meglio le difficoltà legate alle transizioni della
vita.
Nel dialogo tra Speranza e Territorio, l’arte diventa la voce di chi, pur immerso nel caos
del presente, sogna un futuro che può germogliare solo attraverso la cura del luogo
abitato.
L’arte diventa così uno strumento potente per raccontare il territorio in modo che vada
oltre la superficie, dando voce a storie, emozioni e dinamiche che altrimenti
rischierebbero di essere ignorate. Ma c’è dell’altro. Essa innesca nel sistema di
relazioni sociali sollecitazioni tali da ridefinire la realtà etica dell’uomo e di illuminare
verso dove ci conducono i nostri passi. E dunque l’individualità dell’esperienza
estetica può davvero essere un vero antidoto all’ipertrofia della vacuità, del vuoto
inteso come assenza, privazione e contribuire a innescare un processo rigenerativo
per la nostra collettività.
Ogni opera in questa raccolta è un invito a guardare oltre il confine della paura, per
riconoscere nel paesaggio che ci circonda la possibilità di una rinascita, tanto collettiva
quanto individuale. E’ un tentativo di rigenerare uno spazio emotivo-urbano fortemente
degradato che ha smarrito una visione del domani che i nostri padri in qualche modo
sono riusciti a dare concretezza.
Il tentativo è anche di mettere gli artisti di varia estrazione e di esperienze distanti in
dialogo sia pure indiretto tra loro per partecipare a questa visione e per dar forma allo
spazio comune mediante linguaggi propri.
Per tale ragione, dichiara Mariangela Galante, responsabile marketing di SimplyBook:
Abbiamo deciso di indire una raccolta d’arte per diversi motivi strategici e culturali.
Pubblicare una raccolta d’arte permette di ampliare la nostra attuale offerta
editoriale, andando oltre i tradizionali libri di testo o narrativa, e attraendo un
pubblico diverso, interessato alla cultura visiva e alle tematiche contemporanee.
E prosegue:
Quello che ci auguriamo arrivi presto in libreria sarà una raccolta d’arte inedita, che
segna l’inizio di un progetto pilota destinato a crescere e a trasformarsi in una serie
di pubblicazioni che abbracceranno diverse città e territori.
Ma questa è solo la prima tappa di un progetto ben più ampio.
La raccolta, infatti, è solo il numero uno di un formato editoriale che, nel corso dei
prossimi anni, sarà replicato in altre città da SimplyBook. Ogni volume, pur
mantenendo la sua identità, avrà un tema legato a un territorio specifico, esplorando
le peculiarità di quel luogo attraverso la lente dell’arte contemporanea.
Un’ultima chiosa da parte della responsabile marketing di SimplyBook:
Immaginate una serie di libri che, dalla stessa idea di base, si espandono e
crescono, dando spazio a diverse realtà, ma sempre sotto il segno dell’arte come
veicolo di cambiamento e di valorizzazione.
Il progetto mira a creare una mappa culturale vivente, in cui ogni città, con i suoi
tratti distintivi e i suoi artisti, entra a far parte di un racconto collettivo che sfida la
visione tradizionale del “territorio” come solo oggetto di sfruttamento o abbandono.
E allora “che cosa mi è lecito sperare?”, ricorda Kant, a VOI il logos.
Tutti gli artisti sancataldesi sono invitati a presentare la propria opera inviando
una mail a simplybookcall@gmail.com.
Si precisa che ogni Artista potrà partecipare gratuitamente.

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