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Non c’è un euro per il taglio dell’Irpef: un’altra promessa tradita dalle destre

Last updated: 10/12/2024 12:36
By Redazione 112 Views 5 Min Read
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Un vertice sulla legge di Bilancio per cercare di disinnescare le mine su cui è imploso il centrodestra in occasione del decreto fiscale collegato alla Manovra. Con il braccio di ferro emblematico tra Lega e Forza Italia sul taglio del canone Rai, su cui il governo è stato battuto.

Contents
Il ceto medio può attendere: non c’è un euro per tagliare l’IrpefLa coperta è corta perché la crescita è dimezzataCondono tombale per i No vax e contratti precari estesi per un altro anno

“Si è svolto ieri a Palazzo Chigi un vertice sul ddl Bilancio, cui hanno partecipato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vice presidenti, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo. L’incontro, svoltosi in un clima molto collaborativo, ha consentito di condividere alcuni aggiustamenti, in particolare sulle priorità della Manovra: imprese, famiglie e sanità”, riferisce un comunicato al termine del vertice a Palazzo Chigi.

Il ceto medio può attendere: non c’è un euro per tagliare l’Irpef

La notizia più rilevante è che la riduzione dell’Irpef per il ceto medio verrà rinviata, “dopo – fanno sapere fonti del Mef – aver consolidato i conti pubblici”.

Era questo un punto su cui insisteva particolarmente Forza Italia ma che, dal momento che gli azzurri sono stati accontentati sul canone Rai, dovrà rassegnarsi. Assieme a tutti gli italiani già falcidiati dal calo dei redditi.

Sorride la Lega, scottata invece dal mancato taglio dell’imposta sull’azienda di viale Mazzini. Ampliare da 30 a 35mila euro il tetto di reddito da lavoro dipendente sotto al quale si può accedere alla flat tax per la parte di lavoro autonomo è una delle modifiche previste alla Manovra.

Sorride anche Confindustria. C’è anche l’Ires premiale tra le modifiche. Si starebbe lavorando in particolare ad un’ipotesi rivolta a una platea di imprese che investono e che incrementano l’occupazione.

Poi c’è la tassazione al 5% per gli straordinari degli infermieri e degli specializzandi. Inoltre il blocco parziale del turn over per la Pa non varrà per le Forze dell’ordine e gli enti locali. Intanto le opposizioni pongono un problema di non poco conto.

La coperta è corta perché la crescita è dimezzata

“Le stime dell’Istat sul dimezzamento della crescita del PIL rendono evidente che la Legge di Bilancio è poco solida. I conti non tornano ed è già alto il rischio di una manovra correttiva in primavera: il Governo deve chiarire subito come intende evitarla, invece di ricorrere a soluzioni tardive che porterebbero solo a nuovi tagli ai servizi e aumenti delle tasse”, dichiara il deputato dem Ubaldo Pagano.

Condono tombale per i No vax e contratti precari estesi per un altro anno

Il Consiglio dei ministri ieri ha approvato il decreto Milleproroghe. Nell’ultima bozza circolata spunta lo stop definitivo alle multe di 100 euro emesse contro quanti non hanno ottemperato l’obbligo vaccinale durante la pandemia Covid.

Ma non solo. Viene anche previsto l’annullamento delle sanzioni già irrogate, l’estinzione dei giudizi pendenti e il rimborso delle somme pagate anteriormente.

Arriva anche la proroga di quattro mesi (dal 31 dicembre 2024 al 30 aprile 2025) dello scudo erariale, che solleva gli amministratori pubblici da responsabilità contabili in caso di colpa grave.

Dal 5 dicembre e fino alla fine del 2025 l’attività istruttoria del Comitato sui Lep passa al Dipartimento per gli affari regionali guidato da Roberto Calderoli.

Tra le proroghe più attese dalle imprese c’è sicuramente lo slittamento di tre mesi, dal 31 dicembre al 31 marzo 2025, dell’obbligo di assicurazione anti-catastrofi.

Per le aziende arriva anche la possibilità di usare per un altro anno, fino al 31 dicembre 2025, la norma che consente di stipulare contratti a termine più lunghi di 12 mesi.

Viene esteso fino a fine 2025 lo scudo penale per i medici, ovvero la limitazione della responsabilità penale ai soli casi di dolo e colpa grave in situazioni di grave carenza di personale sanitario.

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