Mentre a Caltanissetta l’acqua è tornata come un dono inatteso, in altri comuni come Racalmuto i turni di erogazione sono sempre più lunghi e complicati
La Regione risponde all’emergenza con soluzioni paradossali come il bonus lavastoviglie, lasciando i cittadini in balia della siccità e della burocrazia.
Peccato che l’acqua non si possa impacchettare, con la carta da regalo e il fiocco come si deve.
Ma è arrivata come un dono, un dono prezioso, l’acqua.
Finalmente. Siamo a Caltanissetta, quartiere Poggio Fiorito. Questa estate gli abitanti del luogo sono stati involontari protagonisti di una specie di nuovo record mondiale: 186 giorni senza acqua corrente.
Gran girare di autobotti e bidoncini, in molti quartieri erogazioni a singhiozzo, flebili rivoli notturni per dare un velo di speranza alle cisterne assetate.
Poi qualche giorno fa, il miracolo. Sergio, sessantaquattro anni, è stato il primo ad accorgersi di quello che stava accadendo, e il suo racconto sembra quasi ai confini della realtà: “Mi sono svegliato presto, come al solito, e mentre facevo colazione in cucina ho sentito un rumore strano provenire da giù». Sergio, quando lo racconta, al telefono, fa pure, il rumore.
È una specie di zeta prolungata e mezza silenziosa, un ronzio flebile … zzzzz … zzzz. Un rumore che era familiare, ma diverso. Cos’era? “Dopo un po’ ho capito: era il contatore condominiale dell’acqua che girava”. La rotellina faceva i suoi giri. Ma se la rotellina gira … ” vuole dire che c’era l’acqua!”. E insomma, Sergio esce, controlla. C’è l’acqua. Davvero. “Per la gioia ho avvisato tutti nel gruppo. È stata una bella sorpresa. L’acqua stava arrivando nelle vie del quartiere”
Ma le notizie buone non arrivano per tutti.
Se a Caltanissetta, infatti, si respira, ad Agrigento, capitale italiana della cultura 2025, dove, pur di non avere distrazioni, la Regione ha deciso di rinviare di un anno le elezioni amministrative, non ci sarà nessun turno straordinario di erogazione idrica per le feste.
Ci sarà il capodanno in televisione, certo, con il concerto de Il Volo registrato nella Valle dei Templi a Ferragosto con il pubblico costretto a indossare il cappotto con l’afa costo a carico della Regione. Ma l’acqua no. Non farà i turni festivi.
E più ci si allontana dai capoluoghi verso l’interno, più la situazione si fa seria. C’è un paese simbolo di tutto questo.
È Racalmuto, cittadina nota per aver dato, nel 1921, i natali al grande Leonardo Sciascia.
Non è uomo di lettere, come il suo illustre concittadino, il sindaco Calogero Bongiorno.
Ma un lettera ha dovuto scriverla lui, qualche giorno fa, e non a Babbo Natale o a Gesù Bambino, ma a tutte le istituzioni di ogni ordine, grado e latitudine.
Parla a nome dei settemilacinquecentocinquanta abitanti, esasperati da una “gravissima crisi che nelle ultime settimane si è ulteriormente aggravata, con una insostenibile turnazione”, scrive. “La situazione è assolutamente insopportabile – continua Bongiorno – e i cittadini sono in grande agitazione, e le proteste assumono toni preoccupanti. Giornalmente, infatti, il sottoscritto e gli assessori vengono apostrofati con toni molto aspri, pur se giustificabili”.
Gli scenari descritti dal sindaco disegnano un presepe misero: “Da qualche settimana, specialmente nel centro storico dove non esistono cisterne, la situazione è drammatica, mi viene segnalato che anziani allettati e disabili vengono lavati con acqua minerale. Tutto ciò non è una situazione da Paese civile e sta creando gravissimi problemi igienico-sanitari, con rischi di epidemie, oltre che un probabile rischio per l’ordine pubblico e per l’incolumità degli amministratori”.
Racalmuto è davvero un contesto indicativo su come la Regione Sicilia abbia affrontato l’emergenza siccità in questo 2024.
La maggioranza di centrodestra che governa l’isola tira fuori dal cilindro soluzioni abbastanza sorprendenti.
L’ultima, decisa con la manovra finanziaria estiva e che ora ha trovato attuazione, è niente di meno che un bonus lavastoviglie. Ogni tanto sembra di vivere in una puntata di “Ok, il prezzo è giusto”. È come se fosse una promozione continua.
Fino al 15 gennaio, in pratica, chi acquista una lavastoviglie, ottiene dalla Regione un bonus di duecento euro.
Attenzione, però, l’offerta è limitata. Ci sono solo duecentomila euro per l’iniziativa. Quindi, come nelle televendite, potremmo accontentare solo le prime mille telefonate. Ah, astenersi pregiudicati: l’avviso della Regione, infatti, specifica che “non bisogna aver riportato condanne penali”. Ai giusti la lavastoviglie, ai galeotti la pila, il sapone e la spugna (e perché non togliergli anche l’acqua calda?).
Chissà quanto sarebbe piaciuto a Sciascia tutto questo. Perché, nel frattempo, nel suo paese, Racalmuto, il sindaco, sempre in quella famosa lettera aperta, mette in fila le cose che non vanno, e che, mutatis mutandis, sono uguali ai disagi degli altri comuni isolani. Altro che lavastoviglie.
E anche se è Natale, di fronte all’emergenza idrica, i buoni sentimenti vanno a farsi benedire, perché la siccità è una guerra tra i poveri, e così tra i Sindaci siciliani si fanno la spia l’un l’altro.
Scrive sempre il sindaco di Racalmuto: “Da notizie acquisite in via informale, nei paesi del circondario i turni di fornitura di acqua sono notevolmente più corti, in alcuni casi dimezzati, rispetto a quelli di Racalmuto”.
La guerra tra poveri .
Anche tra Enna e Caltanissetta la guerra tra assetati, o poveri di acqua, continua, la diga Ancipa e la sua preziosa acqua fanno e faranno discutere ancora per chissà quanto tempo, se nel frattempo non si avvieranno i lavori strutturali promessi dalla Regione.
