Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da Adele Castellana, una delle tante persone con famiglia “sfollate” di via Redentore, alla quale aggiungiamo una nostra considerazione.
“Breve storia triste: Il 10 dicembre 2024, a causa di movimenti del sottosuolo in via Redentore, vengono evacuate 14 famiglie dalle loro abitazioni!.
Il comune prontamente ospita a suo carico le famiglie coinvolte nei vari b&b della città.
Successivamente verranno fatte rilevazioni e monitoraggi per tenere la situazione sotto controllo, ma la situazione risulta da subito chiara, trattasi di calamità naturale e non di un problema strutturale dei palazzi, anche perché l’intera zona è stata interessata da tale fenomeno.
L’amministrazione è restia a chiedere una condizione di calamità naturale, non se ne comprende il motivo, e si va avanti così a controlli e rilevazioni sino ad oggi!
Le rilevazioni daranno risposte negative in quanto nulla si è mosso dal quel 10 Dicembre.
Nel frattempo viene fatto un censimento delle famiglie per tastare le condizioni economiche di queste persone che ormai sono fuori casa da parecchio tempo e il comune non può più sostenere tale costo.
Verrà chiesto un ISEE e, una dichiarazione fatta verbalmente delle proprietà di ciascun “sfollato”.
Oggi 31 Gennaio 2025 veniamo convocati dalla croce rossa su delega del comune per comunicarci che essendo rientrata l’emergenza,da giorno 1 febbraio non verranno più distribuiti i pasti e da giorno 5 febbraio dobbiamo lasciare i b&b e cercare casa per conto nostro e a nostre spese. Adele Castellana”
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Non si può rimanere silenti dopo quanto descritto dalla signora Adele Castellata, si rimane anche parecchio perplessi, considerato che già da oggi vien negato loro un pasto, che dovranno pagarsi di tasca propria acquistando il cibo da qualche parte e, cosa più grave, che dovranno anche andarsi a cercare un alloggio e pagarselo pure, visto che il comune non può più far fronte a tale spesa.
Non si offenda nessuno se poi si fa notare che però i soldi per l’aumento dei gettoni si trovano.
Ad Maiora
