Tempi ridotti di verifica e pignoramento, premi a chi addebita in conto corrente
Il fisco punta a velocizzare sulla riscossione delle tasse locali e sulle verifiche dei modelli sui redditi: secondo quanto ricostruisce il Sole 24 Ore sarebbe, infatti, in dirittura d’arrivo il provvedimento previsto dalla riforma fiscale della delega a firma del viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che imprimerebbe un’ulteriore accelerata, soprattutto ai pignoramenti.
Mentre la velocizzazione dei controlli sui 730 è indicata nell’atto di indirizzo sugli obiettivi di politica fiscale 2025-2027 firmato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Per quanto riguarda Imu e Tasi, il governo si appresterebbe a varare il decreto di riforma del fisco locale, che punta a velocizzare le verifiche e incassare più velocemente il dovuto.
Entro un mese, infatti, dovrebbe arrivare in Cdm il decreto di riforma del fisco locale che – secondo una bozza diffusa dal quotidiano economico – taglia da 160 a 80 giorni i termini per l’esecuzione forzata.
Ma, come sempre, si punta anche sulla compliance: il testo, che sarà al centro di un incontro con gli enti territoriali lunedì al ministero dell’Economia, prevede anche sanzioni alleggerite e sanatorie autonome, con la possibilità per gli amministratori locali di introdurre forme di adesione agevolata grazie alle quali ottenere l’esclusione o la riduzione degli interessi o anche delle sanzioni stesse. Si prevede, inoltre, anche un “premio” per chi decidesse di pagare in automatico, cioè con l’addebito sul conto corrente.
Ancora nel dettaglio – scrive il Sole 24 Ore – la riforma dei tributi locali porterà con sé una riduzione delle sanzioni: in particolare, scenderà al 100% la penalità in caso di omessa dichiarazione, che oggi varia dal 100 al 200% a seconda dei casi, e al 40% quella prevista quando la dichiarazione c’è, ma è infedele (dall’attuale forbice tra il 50 e il 100%).
Si punta, insomma, ad accelerare, anche perché la macchina della riscossione zoppica, soprattutto a Sud. Nei calcoli Ifel il fondo crediti (le somme che i Comuni devono accantonare
in proporzione ai mancati incassi) ha raggiunto i 6,3 miliardi, concentrati per il 47% a Sud, dove l’importo medio per abitante (113,2 euro) supera di 2,75 volte i valori del Nord.
«A condizioni date, con la traiettoria che c’è sulla spesa pubblica – ha spiegato di recente il presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – i Comuni non saranno in
grado di erogare neanche il livello di servizio che eroghiamo oggi, perché veramente la capacità fiscale oramai è completamente saturata. Quindi, sicuramente si può fare un miglioramento
sulla riscossione, ma questo miglioramento richiede una discussione ».
Per quanto riguarda, infine, il 730, il governo punterebbe a tagliare i tempi per le verifiche delle dichiarazioni.
L’obiettivo sarebbe quello di recuperare più velocemente le quote di gettito dichiarate, ma non versate spontaneamente dai contribuenti. Si aumenterebbero, così, i controlli, ma usando
degli indicatori per misurarne la positività dei controlli. Una sorta di «rating per scovare gli evasori di professione ». Si punterebbe anche al potenziamento dei controlli sul catasto per
contrastare il fenomeno degli immobili o delle rendite fantasma non adeguate al valore delle abitazioni (come nel caso di chi ha sfruttato il Superbonus).
