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Ucraina, 3 anni di guerra. Zelensky: “Lascio se serve per la pace”. Macron vola da Trump

Last updated: 24/02/2025 6:36
By Redazione 133 Views 5 Min Read
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Il presidente ucraino oggi accoglie leader europei a Kiev. No alla proposta Usa sulle terre rare: “Non svendo il paese”

Contents
Zelensky: “Pronto a lasciare se serve per la pace”No all’accordo proposto da TrumpMacrn a Washington

Volodymyr Zelensky non si piega a Donald Trump, l’Ucraina non intende cedere sue risorse minerarie alle condizioni proposte dagli Stati Uniti. Il presidente ucraino, a 3 anni dall’inizio della guerra con la Russia, ribadisce la linea in un momento cruciale. Il dialogo tra Usa e Russia può delineare il percorso e le condizioni per porre fine al conflitto mentre Zelensky oggi a Kiev si confronta con leader europei arrivati nella capitale e con quelli collegati online: “Tredici partner saranno qui, altri 24 online. Potrebbe essere una svolta”.

Zelensky: “Pronto a lasciare se serve per la pace”

Il presidente ucraino, in una lunga conferenza stampa, ribadisce le priorità per il paese. “Lascerei la presidenza per la pace? Sì, sarei felice, se fosse per la pace in Ucraina. Se serve che io lasci il mio posto, sono pronto a farlo e posso farlo anche in cambio dell’adesione della Nato all’Ucraina”, dice. Il futuro dell’Ucraina è legato soprattutto al rapporto con gli Usa e con Trump, che negli ultimi giorni ha usato toni durissimi definendo Zelensky un ‘dittatore senza elezioni’: “Qualcuno si sentirebbe offeso dalla parola dittatore se fosse tale. Io non lo sono. Sono il presidente legalmente eletto”, glissa il leader ucraino.

Le tensioni con Washington sono legate all’accordo sulle terre rare. Trump cerca un risarcimento dopo le risorse che gli Usa hanno messo a disposizione dell’Ucraina: Washington avrebbe speso 350 miliardi e ora va a caccia di un’intesa da 500 miliardi per assicurarsi il tesoro del sottosuolo ucraino: “Giacimenti, petrolio, qualsiasi cosa”, il menù di Trump.

No all’accordo proposto da Trump

Gli Usa avrebbero voluto archiviare la pratica da giorni. Zelensky fa muro e non ha intenzione di svendere le risorse e il futuro del paese. “Dobbiamo incontrarci e parlare” con Washington. Penso che questo incontro debba essere equo, cioè avvenire prima che Trump incontri Putin”, dice. “So che abbiamo ottenuto 100 miliardi in aiuti dagli Stati Uniti, non dirò sì” all’intesa da “500 miliardi, a prescindere da quello che viene detto. Non firmerò qualcosa che 10 generazioni di ucraini dovranno pagare. Un aiuto non è debito, su questo c’era un accordo con Biden”, afferma Zelensky, che ovviamente non ha nessun interesse ad arrivare allo scontro con Trump.

La richiesta al presidente degli Stati Uniti è, di base, una: “Voglio che Trump capisca molto bene la nostra posizione, le garanzie di sicurezza da parte di Trump sono molto necessarie”. L’accordo sulle risorse è possibile, quindi, ma Kiev ha bisogno di certezze e di garanzie per la propria sicurezza, soprattutto dopo l’esplicito ‘no’ americano all’ingresso ucraino nella Nato.

Macrn a Washington

La causa di Zelensky verrà perorata a Washington nelle prossime ore da due ambasciatori d’eccezione, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Keir Starmer. “Dopo le discussioni degli ultimi giorni con i colleghi e gli alleati europei, siamo impegnati a garantire che la pace ritorni in Ucraina in modo giusto, solido e duraturo e che la sicurezza degli europei sia rafforzata durante tutti i futuri negoziati”, dice Macron.

Dopo il presidente francese toccherà a Starmer, ancora “più determinato a difendere l’Ucraina”. “Nessuno vuole che lo spargimento di sangue continui, men che meno gli ucraini. Ma dopo tutto quello che hanno sofferto, dopo tutto quello per cui hanno combattuto, non si può discutere dell’Ucraina senza l’Ucraina, e il popolo ucraino deve avere un futuro sicuro e a lungo termine”, dice il primo ministro britannico. “Ho visto di persona la devastazione che (il presidente russo Vladimir Putin ha causato. Ricordate le mie parole: quello che ho visto mi rende ancora più determinato a difendere l’Ucraina”.

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