Così il deputato di Italia Viva Davide Faraone.: “Stiamo raccogliendo testimonianze di medici e pazienti sull’incredibile vicenda dell’ospedale di Mazara del Vallo in provincia di Trapani e sui ritardi degli esami istologici. Stanno, purtroppo, emergendo anche episodi inquietanti di pezzi istologici letteralmente smarriti nel trasporto da Castelvetrano a Trapani. In questi casi i pazienti non avranno i risultati in ritardo di otto mesi come capitato alla signora Gallo, ma non avranno mai alcun esito”.
E aggiunge : “Sempre attraverso delle testimonianze, siamo venuti a sapere che in altri casi, per pazienti che non avevano metrorragie e dopo aver atteso mesi senza biopsia, i medici hanno preferito operare senza esami, al buio. Impediremo qualsiasi insabbiamento che garantisca la conservazione di dirigenti che, protetti dalla politica, hanno dimostrato la loro totale inadeguatezza a ricoprire un incarico così delicato. Invitiamo cittadini e personale sanitario a denunciare. Schifani e Meloni stanno portando il nostro sistema sanitario al livello del Burundi”.
I dati emersi durante l’ultimo vertice d’urgenza sono pesanti: 1.405 campioni del 2024 e 1.908 del 2025 ancora in attesa di refertazione.
A chiedere e dimissioni del direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, è il Movimento 5 Stelle.
“Mentre altre strutture sanitarie siciliane devono farsi carico dei ritardi di Trapani, è chiaro che il direttore Croce ha perso il controllo della situazione e si limita a promettere soluzioni future, come lo smaltimento degli arretrati entro marzo 2025. Chiedere scusa e promettere miglioramenti non basta più: la gestione Croce ha fallito, è legittimo chiedere con fermezza le sue dimissioni”, afferma la deputata dell’Ars Cristina Cimminisi. “Sto predisponendo richieste di accesso agli atti a
tutte le Asp siciliane per conoscere quanto spendono in comunicazione. Quello di Trapani potrebbe non essere un caso isolato. Intanto Croce deve dimettersi”, annuncia il coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola, riferendosi a “manager scelti dalla politica che bramano visibilità, sperperando soldi pubblici in campagne pubblicitarie”.
Il Codacons ha chiesto ufficialmente al ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’invio immediato degli ispettori ministeriali in Sicilia per accertare responsabilità e verificare il rispetto dei diritti dei pazienti»
La Procura di Marsala ha aperto un’indagine sul caso dell’insegnante di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, 56 anni, che ha dovuto attendere 8 mesi l’esito dell’esame istologico disposto dopo l’asportazione di una neoformazione all’utero. La donna aveva presentato un esposto.
Il referto, sollecitato più volte anche per vie legali e arrivato con incredibile ritardo, ha diagnosticato alla donna un tumore al quarto stadio che, nel frattempo, ha prodotto metastasi.
I pm, coordinati dal procuratore Fernando Asaro, nei giorni scorsi hanno acquisito le cartelle cliniche all’ospedale di Mazara in cui, a dicembre del 2023, la Gallo era stata operata.
Scopo dell’indagine accertare l’eventuale nesso di causalità tra il ritardo e l’aggravamento della malattia. “Non voglio giustizia ma voglio praticare la giustizia per il futuro”, ha detto l’insegnante che ora si sta sottoponendo alla chemioterapia. “Oramai il male è stato compiuto – ha commentato la paziente in cura all’istituto nazionale tumori di Milano- la mia battaglia non è né rancore e né rabbia ma è solo per cambiare le cose”.
Intanto il ministero della salute ha scritto all’Asp di Trapani per avere chiarimenti sui tempi di lavorazione dei campioni istologici: in attesa di esito ci sarebbero all’Asp di Trapani quasi 3000 esami. E anche su questo aspetto sarebbero in corso accertamenti da parte della Procura.
