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Caltanissetta: i tecnici incaricati dai proprietari “sfollati”, scrivono al Sindaco, al Capo del Genio Civile, al Dirigente dell’Autorità di Bacini e al Dirigente Capo della Protezione Civile Regionale Siciliana

Last updated: 07/03/2025 13:57
By Sergio Cirlinci 312 Views 5 Min Read
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I tecnici, Dott. Geol. Marcello Frangiamone e Ing. Giuseppe Schillaci incaricati dai proprietari degli alloggi destinatari della Ordinanza di sgombero n. 634 del 12/12/2024, dei condomini residenti in via Redentore 20, 39 e vicolo Scilla 29, hanno inviato, in data 06/03/2025, una lettera al Sindaco, al Capo del Genio Civile, al Dirigente dell’Autorità di Bacini e al Dirigente Capo della Protezione Civile Regionale Siciliana, nella quale facendo seguito alla nota del Comune di Caltanissetta pervenuta in data 05.02.2025, con la quale i proprietari oggetto dell’Ordinanza venivano invitati a redigere, per singolo immobile, apposita valutazione di sicurezza.

I tecnici informano di essersi immediatamente attivati: reperendo documentazione utile di riscontro sugli immobili interessati; collocando i fessurimetri necessari al monitoraggio dell’evoluzione del dissesto; effettuando, in data 12 e 13 febbraio, alla presenza di rappresentanti dei Vigili del Fuoco un’accurata ricognizione di ogni singola unità abitativa sgomberata, estendendo il campo di indagine anche alle aree limitrofe.

Sulla scorta degli accertamenti eseguiti emerge la situazione che hanno così descritto: “il dissesto che allo stato interessa gli edifici oggetto di Ordinanza, più ampiamente interessa altre costruzioni ubicate a monte ed a valle di quelli sgomberati, lungo una linea di continuità facilmente riscontrabile, manifestandosi, tra l’altro, anche in una parte della pavimentazione stradale di vicolo Scilla. Alla luce delle indagini eseguite si esclude che la genesi di tale fenomeno di dissesto possa essere attribuita a problematiche peculiari ed esclusive degli edifici oggetto dell’Ordinanza, quanto piuttosto inserita in un quadro più ampio di fenomeni di assestamento geomorfologico che, come è noto, ormai da decenni interessano l’area del centro storico in cui gli edifici ricadono; si rileva, a tal proposito, che la porzione di territorio su cui insistono i fabbricati già nel 2005, con l’approvazione del PRG, è stata classificata con la dizione “Sito di Attenzione” proprio per la presenza di fenomeni, storicizzati di assestamento che interessano un più ampio contesto territoriale”.

Nella lettera continuano scrivendo; “tenuto conto che qualsiasi valutazione sugli eventuali interventi di messa in sicurezza da adottare sugli immobili interessati dallo sgombero, non può prescindere da una indagine più ampia che abbia ad oggetto la analisi delle condizioni di sicurezza dell’intera area in cui ricadono gli edifici”.

Chiedono pertanto “ai responsabili degli Enti, che a vario titolo presiedono al controllo, alla salvaguardia ed alla tutela del territorio, di fornire precise indicazioni sull’attuale stato di evoluzione e sul livello di rischio e pericolosità dei fenomeni in atto che ormai da anni interessano l’area di cui trattasi, informando gli scriventi sulle iniziative che sono state intraprese e sugli eventuali risultati di indagini già effettuate sull’area, allo stato, genericamente individuata come “Sito di Attenzione”.
Le prime significative analisi eseguite dagli scriventi tecnici incaricati, infatti, hanno permesso di accertare che il fenomeno in atto, non dipende da fattori antropici, ma da movimenti del sottosuolo, che su ampia scala si verificano periodicamente con assestamenti geomorfologici difficilmente prevedibili che si estendono su una porzione di territorio ben più ampia della area di sedime dei fabbricati sgomberati.
In tal senso, non vi è alcun dubbio, che l’onere di tali indagini complesse ed articolate, da eseguire sull’intera area classificata come “sito di attenzione”, non può essere in alcun modo demandata alla responsabilità dei singoli proprietari degli alloggi sgomberati, tantomeno posta economicamente a loro carico.
Si invita, inoltre codesto Spett.le Comune a relazionare e fornire indicazioni su quali accertamenti sono stati compiuti nell’area a monte ed a valle degli edifici sgomberati atti a verificare la presenza di eventuali perdite o rotture delle condutture legate ai sistemi di approvvigionamento idrico e smaltimento fognario e/o su eventuali riparazioni operate nella zona in epoca ante e post l’evento di dissesto verificatosi. (10.12.2024)
L’acquisizione di tali elementi, indicazioni ed informazioni, di competenza di chi presiede al controllo del territorio risulta imprescindibile per consentire agli scriventi di formulare, compiutamente, precise e circostanziate valutazioni sullo stato di sicurezza delle singole unità immobiliari e sugli eventuali interventi necessari che devono essere adottati per garantire i requisiti di sicurezza delle singole unità immobiliari, così come richiesto dalla comunicazione pervenuta in data 05.02.2025 da parte di codesto spett.le Comune”.

In attesa di un riscontro di quanto scritto dai tecnici, non resta che augurarsi che il tutto si risolva nel più breve tempo possibile, per consentire alle famiglie sfollate di fare un presto ritorno nelle proprie abitazioni.

Ad Maiora

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