La legge era stata temporaneamente sospesa, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale, a seguito di un ricorso presentato al Collegio di garanzia statutaria poi rigettato
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha promulgato la legge sul fine di vita medicalmente assistito. La legge era stata temporaneamente sospesa, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale, a seguito di un ricorso presentato al Collegio di garanzia statutaria poi rigettato.
“La comunicazione da parte del Collegio di garanzia sulla correttezza del testo di legge approvato dal Consiglio regionale l’11 febbraio scorso certifica la piena legittimità di un atto – ha detto Giani – che la Regione Toscana ha deciso di approvare, prima fra le 20 regioni italiane, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale numero 242 del 2019. Ciò conferma la natura strumentale del ricorso, agito dall’opposizione per motivazioni politiche. La legge infatti – continua il presidente – è stata elaborata attraverso un confronto, una concertazione, un approfondimento molto serio. E il giudizio del collegio di garanzia dà conto anche di questo”.
“Oggi ho promulgato la legge, e sin da subito a dare attuazione alla disposizione normativa nelle procedure che essa richiede per la costituzione della relativa Commissione etica e negli adempimenti che la legge prospetta per l’attività della giunta“, ha concluso il presidente.
In Italia in materia di fine vita ai sensi della legge 219/17, un malato può scegliere il rifiuto delle terapie o l’interruzione previa sedazione profonda, oppure se ha le condizioni previste dalla sentenza 242/19 accedere all’aiuto alla morte volontaria.
Nonostante i ripetuti solleciti della Corte costituzionale con cui ha chiesto al legislatore di intervenire in materia di fine vita, il parlamento non ha emanato una legge che preveda per le persone malate il diritto di autodeterminarsi nel proprio fine vita, inclusa la possibilità di accedere all’eutanasia.
Dopo la firma odierna del presidente della Regione, la legge sul fine vita sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana la prossima settimana e poi entrerà ufficialmente in vigore dopo 15 giorni.
Il testo dà 15 giorni di tempo alle Aziende sanitarie locali per istituire una commissione multidisciplinare permanente che sarà chiamata a verificare la sussistenza dei requisiti per l’accesso al suicidio medicalmente assistito.
Tale procedura, in base alla legge, dovrà concludersi entro 20 giorni dal ricevimento dell’istanza, poi in caso di esito positivo, si procede all’approvazione o alla definizione delle modalità di attuazione
del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni, ed entro una settimana l’Azienda sanitaria assicura il supporto tecnico, farmacologico e sanitario per l’assunzione del farmaco. La norma stabilisce che tali prestazioni siano gratuite e si stanziano 10mila euro all’anno per tre anni.
Contraria alla legge sul fine vita è l’associazione Pro Vita & Famiglia che ieri ha chiesto al governo
di impugnare la legge toscana di fronte alla Corte costituzionale, per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, forti di una petizione popolare firmata già da oltre 25.000 cittadini. Per Antonio
Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia “in gioco non c’è solo il rispetto della Costituzione, ma soprattutto la tutela delle vite più fragili, che la legge toscana e l’assordante propaganda eutanasica a
senso unico potrebbero indurre a sentirsi di troppo e dunque a chiedere di essere eliminate”.
