In Sicilia come in Toscana. Ddl di M5S e Pd riuniti in commissione Salute, discussione generale
il 6 maggio. Ipotesi di convergenza di Forza Italia. Burtone e Sunseri: «Ora un voto trasversale»
All’Assemblea regionale siciliana l’iter legislativo per avere una norma per regolamentare il “fine
vita” è finalmente partito.
Ieri in commissione Salute sono stati incardinati due disegni di legge per concedere il
suicidio medicalmente assistito a chi si trova vittima di insopportabili sofferenze, a causa di patologie irreversibili, dando la possibilità di porre fine alla propria vita con l’assistenza di una
struttura pubblica sanitaria.
Il primo ddl, del Movimento Cinquestelle, a prima firma di Luigi Sunseri e presentato a fine 2023, è stato scelto come testo base.
A questo si è aggiunto quello del Partito Democratico, con primo firmatario Giovanni Burtone, «presentato a settembre del 2024, subito dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha aperto a
questa possibilità.
La discussione generale in Commissione è stata calendarizzata per il prossimo 6 maggio»,
riferisce il deputato Pd.
Il riferimento è alla sentenza 135 del luglio del 2024 quando la Consulta ha ribadito, dopo la questione di legittimità costituzionale sollevata dal gip di Firenze, i contenuti della sentenza 242/2019, a cui lo stesso ddl Pd fa riferimento.
«Il tema – prosegue Burtone – pone dubbi morali, ma il nostro è uno Stato libero, democratico e laico e quindi vogliamo concedere anche in Sicilia a chi non ha una fede uno strumento che faccia fronte a stati di sofferenze indicibili. E ricordo che non si tratterebbe di un percorso automatico dopo
una richiesta. Serve che il medico definisca l’irreversibilità della malattia, i tempi brevi verso la morte. E poi la richiesta dovrà passare per una commissione interdisciplinare e un comitato
etico».
«Questo disegno di legge – commenta Sunseri – mira a garantire il diritto di scegliere, nel rispetto delle indicazioni della Corte Costituzionale. Non si tratta di imporre, ma di riconoscere la libertà di chi, in condizioni di sofferenza insopportabile, vuole decidere con dignità del proprio destino.
Il mese scorso, la Toscana è diventata la prima e unica regione italiana ad aver approvato una legge sul suicidio medicalmente assistito. Seguendo questo esempio, auspichiamo che anche in Sicilia si possa garantire un diritto equo per tutti, raggiungendo l’obiettivo dell’approvazione del disegno
di legge in Assemblea. Mi auguro, inoltre, che questa proposta venga sostenuta da tutto il Parlamento siciliano in modo trasversale, al di là delle appartenenze politiche».
Anche Burtone è possibilista su quello che definisce «un percorso anche trasversale per l’approvazione. In Commissione – riferisce ancora – si sono dichiarati favorevoli anche gli onorevoli
Nicola D’Agostino e Stefano Pellegrino di Forza Italia. Del resto il dato è quello di malattie considerate un tempo incurabili e che si sono cronicizzate.
Un discorso che vale anche per i tumori, dove oltre alle cure palliative non si riesce a tamponare la
sofferenza. Ci sono molte persone che chiedono di agevolare il passaggio dalla vita alla morte».
«Sette persone su dieci – conclude Sunseri – sono favorevoli all’eutanasia, ma la questione continua ad alimentare accesi dibattiti sulla pelle di chi soffre. L’Ars può approvarlo. Siamo davanti ad un diritto riconosciuto ma non garantito».
Da La Sicilia
