In base agli attuali livelli dei bacini il fabbisogno può essere soddisfatto fino a marzo del 2026. Corsa per realizzare i dissalatori
Gli oltre 230 milioni di metri cubi d’acqua contenuti in tutti gli invasi siciliani monitorati dalla Regione potrebbero coprire il fabbisogno idrico dell’Isola fino al marzo 2026.
Il condizionale è d’obbligo: perché mentre quello indicato nei grafici è il volume effettivo raccolto grazie alle piogge invernali, appena la metà di quell’acqua arriverà nei rubinetti dei siciliani.
Il resto verrà, ancora una volta, disperso nelle condotte idriche.
Va da sé che, a quel punto, anche la data di scadenza dovrà essere rivista: secondo i tecnici della Regione, al netto delle reti colabrodo, in assenza di piogge si rischia di avere acqua per i prossimi sei mesi.
Non si allontana l’incubo siccità nell’Isola, nonostante gli annunciati interventi sui tre dissalatori di Trapani, Porto Empedocle e Gela, affidati alla struttura commissariale guidata da Nicola Dell’Acqua, che pesano per 90 milioni di euro, nonostante gli ulteriori 20 milioni investiti dalla Regione per un quarto dissalatore mobile, nonostante i pozzi attivati nel corso della scorsa estate che immettono
complessivamente 1000 litri d’acqua al secondo nelle reti idriche.
La fine dell’incubo è ancora lontana.
Perché, nel frattempo, l’acqua si disperde nelle condotte.
Nella programmazione del Fondo di sviluppo e coesione 2021/27 sono stati inseriti interventi per oltre 30 milioni di euro, dalla ristrutturazione della condotta Risalajmi per 5,3 milioni di euro, agli adduttori della diga Garcia (5 milioni e 440 mila euro).
E ancora, le condotte da Dittaino (poco meno di 10 milioni), la condotta Maniace a Bronte (6.554.402 euro) e la realizzazione della rete dall’acquedotto Maguli di Catania (3,7 milioni).
Ma nel frattempo l’Isola resta la seconda regione dopo la Sardegna per dispersione idrica, con una media del 51,6 per cento secondo l’ultima rilevazione Istat.
In questo quadro, l’Autorità di bacino pensa all’estate alle porte, soprattutto guardando all’acqua disponibile per le campagne.
A metà settimana una lettera è stata recapitata ai consorzi di bonifica della Sicilia orientale e occidentale invitando a segnalare con urgenza le perdite e gli interventi necessari (con stima dei costi) per 16 invasi nell’Isola.
La Regione, nel frattempo, stanzia ristori.
Il via libera al bando rivolto all’agricoltura è di un paio di giorni fa: trentacinque milioni di euro per tamponare i danni subiti nella scorsa stagione, suddivisi tra 18 milioni per il comparto agrumicolo, 11 milioni per quello dell’olivo e 6 milioni per i comparti del mandorlo e del pistacchio.
