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Aerei, caccia e fregate per blindare i confini europei, cosa prevede l’operazione “Eastern Sentry”, sentinella dell’est

Last updated: 13/09/2025 10:51
By Redazione 101 Views 8 Min Read
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Possibile “No Fly Zone” che protegga i paesi più esposti dalla minaccia russa 

Contents
Quali sono le “sentinelle” dei confini orientaliIl contributo dell’ItaliaChi comanderà la missioneLa durata dell’operazioneIl raggio d’azione“No fly zone”Cosa ha detto Mark RutteCosa ha detto Alexus GrynkewichSi precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

In futuro, forse, una “no fly zone”. Ma intanto aerei, caccia e fregate. Le prime “sentinelle” dell’operazione “Eastern Sentry”, ovvero “Sentinella dell’Est”, a protezione dei confini orientali europei, sono già attive. La missione Nato è già iniziata, appena dopo l’annuncio, anche se ci vorrà tempo per la piena operatività.

Sono già in campo le prime forze messe a disposizione dai vari alleati per proteggere il confine Est dell’Unione Europea, dopo le incursioni dei droni russi in territorio polacco di cui ancora non si sa con certezza se siano stati accidentali o intenzionali, come ha spiegato il segretario dell’Alleanza Atlantica Mark Rutte.

Di fatto la Nato non si vuole trovare impreparata ad un’altra incursione, e mentre tra Russia e Bielorussia si tengono manvore militari congiunte dal nome sinistro, “Occidente”, parte l’operazione “Eastern Sentry”, “Sentinelle dell’est”. 

Quali sono le “sentinelle” dei confini orientali

Una protezione dalla Finlandia al Mediterraneo, interamente gestita dalla Nato. Per ora, a disposizione, le “sentinelle” dei confini orientali europei sono queste: due caccia F16 danesi e una fregata olandese, tre caccia Rafale francesi e quattro Eurofighter tedeschi. In prospettiva arriverà anche il contributo anche del Regno Unito, deciso ma non ancora definito.

Il contributo dell’Italia

Forse altri due F-35 oppure altri due Eurofigher, queste le forze che l’Italia potrebbe mettere in campo. In caso, il nostro governo non ha bisogno di passare dal Parlamento per avere l’autorizzazione, visto che si tratta di un’operazione Nato e del potenziamento di un assetto già esistente. 

Intanto sul fianco orientale dei confini Nato ci sono già circa 2000 uomini, 4 F-35, due aerei da ricognizione radar, una delle batterie di Sam-T ovvero sistemi smissilistici italo francesei, di difesa aerea e animissile a media portata in grado di  ingaggiare  minacce aereee e missili balistici a corto raggio con coperta a 360 gradi, che hanno già operato in altre missioni di sorveglianza aerea, per esempio per il Giubileo.

Anche Zelensky ha assicurato che l’Ucraina è  pronta ad aiutare gli alleati europei per affrontare la minaccia dei droni russi, condividendo la propria esperienza maturat in tre anni e mezzo di guerra. 

Chi comanderà la missione

La nuova  missione sarà gestita dal Comando alleato delle operazione che si trova nel quartier generale del Comando supremo delle potenze alleate in Europa (Shape) che ha sede a Mons, in Belgio e che è guidato dal generale statunitense Alexus G. Grynkewich, comando supremo della Nato in Europa. Saranno dunque gli europei a matterci i mezzi ma il comando sarà a guida statunitense. 

La durata dell’operazione

La durata dell’operazione non è stata resa nota. “Sarà flesibile e agile” e “oltre alle capacità militari più tradizionali, comprenderà anche elementi pensati per affrontare le sfide spcifiche leagate all’uso dei droni”. 

Il raggio d’azione

Il raggio d’azione non sarà limitato alla Polonia, l’operazione “coprirà l’intero fianco orientale dell’alleanza,  dall’estremo nord al Mar Nero e al Mediterraneo, ovunque potremmo  vedere una minaccia da parte dei russi. Sarà modellata sulla “Baltic  Sentry” (Sentinella Baltica n.d.r.), che  un’operazione di grande successo” ha detto il generale Grynkewich.

L’operazione  “Baltic Sentry, “Sentinella Baltica” è stata avviata all’inizio dell’anno. Le tre ex Repubbliche baltiche stanno sviluppando quello che viene definito “il muro dei droni” per proteggere il territorio ai confini con la Russia. Sarà rafforzato anche il pattugliamento ai confini con la Russia e con la Bielorussia.

“No fly zone”

Stando a fonti diplomatiche alleate, è in corso una riflessione sulla possibilità di creare un’area cuscinetto – una specie di no-fly zone in scala ridotta – a cavallo fra Polonia e Ucraina. Perché se i droni russi dovessero tornare, l’idea è di abbatterli prima che entrino in territorio Nato. 

Cosa ha detto Mark Rutte

“Siamo preparati e pronti a difendere ogni centimetro di territorio – ha detto il segretario generale della Nato, l’olandese Mark Rutte – abbiamo schierato la Sentinella Baltica all’inizio di quest’anno, per aiutare a salvaguardare le  infrastrutture critiche da comportamenti sconsiderati nel Mar Baltico. Oggi il generale Grynkewich e io siamo qui per annunciare che la Nato  lancia la Sentinella Orientale, per rafforzare ulteriormente la nostra posizione lungo il nostro fianco orientale”.

“Inizierà nei prossimi  giorni e coinvolgerà una serie di risorse da alleati tra cui  Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania e altri. Oltre alle capacità militari più tradizionali, questo sforzo includer anche elementi  progettati per affrontare le sfide particolari associate all’uso dei  droni. La Sentinella Orientale aggiungerà flessibilità e forza alla  nostra posizione e chiarirà che come alleanza difensiva siamo sempre  pronti a difendere” il territorio alleato

“Che l’attacco di mercoledì scorso sia stato intenzionale o meno la Russia ha violato lo spazio aereo della Nato, su una scala mai vista prima. Pertanto noi come Nato dobbiamo dimostrare chiaramente la nostra determinazione e la nostra capacità di difendere il nostro territorio: ed è proprio questo lo scopo di “Sentinella dell’Est”.

Cosa ha detto Alexus Grynkewich

“La gitata di volo di questi droni e le rotte che possono seguire ci rendono tutti vulnerabili. Il fianco orientale fornisce una prima linea di difesa” ha detto il general Grynkewich alla guida della missione, “se questi droni finiscono per superarla, possono essere abbinati a missili baslistici o ad altre capacità che mettono a rischio l’intera Alleanza”. 

Intanto la reazione della Nato ai 19 droni russi in Polonia, “è stata un operazione di grande successo, ma dall’analisi dei fatti  impariamo sempre qualcosa e cerchiamo sempre di migliorare”.

Fonte La7 di Alessandra Livi

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