Il rating è un giudizio sull’affidabilità di un’impresa, di uno Stato o di un’emissione di titoli
Il rating (letteralmente “classificazione“) è un metodo utilizzato per valutare sia i titoli obbligazionari (secondo Basilea 2) in base al loro rischio finanziario e Rischio di credito, detto anche “rischio di insolvenza”.
Le valutazioni del rating sono emesse ad opera delle cosiddette agenzie di rating, ognuna con il suo sistema di rating/classificazione.
Standard & Poor’s Global Ratings, ad esempio, ha rivisto al rialzo la valutazione di affidabilità creditizia dell’Italia a BBB+, dal precedente BBB, con outlook stabile e con le previsioni di crescita per il Pil dello 0,6% nel 2025. Con un comunicato, l’agenzia ha spiegato che la valutazione riflette alcune solidità fondamentali dell’economia, tra cui la diversificazione, i margini di risparmio nel settore privato e l’appartenenza all’Unione monetaria, che bilanciano debolezze come l’elevato livello di indebitamento pubblico e le sfide demografiche.
Nei documenti pubblicati sul sito, l’agenzia ha scritto che la decisione dell’amministrazione Trump di sospendere per tre mesi i dazi nei confronti dell’Unione europea “significa che il colpo sull’economia italiana sarà gestibile”. Secondo l’agenzia, il rapporto debito-Pil dell’Italia è elevato a circa il 129% a fine 2024.
L’agenzia ha specificato, inoltre, che a causa degli elevati tassi di risparmio interno e della resilienza delle esportazioni “la posizione creditoria netta dell’Italia nei confronti dell’estero si è aggravata negli ultimi anni, attestandosi a circa il 15% del PIL alla fine del 2024, rispetto al saldo prossimo al pareggio registrato nel periodo precedente la pandemia globale”. Questi elementi, secondo Standard and Poor’s, “mettono l’Italia in una posizione che potrebbe fronteggiare l’aumento dei dazi statunitensi.
Le classi di rating delle maggiori società
Standard & Poor’s
- AAA Elevata capacità di ripagare il debito
- AA Alta capacità di pagare il debito
- A Solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse
- BBB Adeguata capacità di rimborso, che nel futuro potrebbe peggiorare
- BB, B Debito prevalentemente speculativo
- CCC, CC Debito altamente speculativo
- D Società insolvente
Moody’s
- Aaa Livello minimo di rischio, debito di ottima qualità
- Aa Basso livello di rischio, qualità del debito molto buona
- A Debito di buona qualità, potrebbe essere soggetto a rischio futuro
- Baa Debito di media qualità ma soggetto a rischio futuro
- Ba Debito con un certo rischio speculativo
- B Debito con alto rischio speculativo
- Caa, Ca, Investimento ad alto rischio
- C, pericolo di insolvenza molto alto
S&P ha alzato il rating dell’Italia che passa da BBB a BBB+ con outlook stabile. Per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti questo giudizio “premia la serietà dell’approccio del governo italiano alla politica di bilancio”.
Leggendo la maggior parte dei quotidiano, specialmente in quelli più vicini al governo, si legge un grande entusiasmo per il fatto che l’Italia sia stata classificata con un BBB+.
BBB+ indica che un emittente ha una capacità di rimborso adeguata, ma che potrebbe peggiorare in futuro. Si tratta di un giudizio che rientra nella categoria “Investment Grade”, che comprende gli strumenti finanziari affidabili ma con cautela.
Ma se si va a guardare il rating degli altri paesi, europei e non, ci si accorge che tutto questo trionfalismo non dovrebbe farci stare tranquilli.
Hanno un rating BBB+ paesi come Grecia, Romania, Bulgaria, Thailandia, Filippine, Uruguay Indonesia, India, Colombia, Turchia etc.
A livello europeo Germania, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera, Norvegia, Svezia, Irlanda hanno un rating AAA, la media europea è AA, Austria, Finlandia, Francia, Belgio, Regno Unito sono classificate con AA, Malta, Islanda e Spagna con A.
Stati Uniti AA, Cina e Israele A.
La “premiazione” è sostanzialmente dovuta al fatto che essendo la maggior parte del debito pubblico italiano è in mano a cittadini e aziende italiane, i rischi sono minori.

