La gita di un istituto paritario nel Trevigiano: “Un modo per capire altre religioni”. Protesta la Lega
Pd: meglio forme più laiche
Una scuola paritaria di ispirazione cattolica porta i bimbi a visitare una moschea, la Lega grida «all’indottrinamento all’Islam » e il ministero subito annuncia «approfondimenti» e ispezioni.
Ponte della Priula, piccolo centro di 4mila abitanti nel Trevigiano.
Per chi è di zona, la scuola “Santa Maria delle Vittorie” è un punto di riferimento anche perché mai ha alzato barriere confessionali. Le classi ospitano bimbi di culture, tradizioni e religioni diverse. E «con convinzione », spiega la direttrice Stefania Bazzo, l’istituto cerca di fare da ponte «valorizzando il bene che nasce dall’incontro tra sensibilità diverse».
Con questo spirito mercoledì scorso i piccoli alunni hanno fatto una gita al vicino centro islamico Emanet di Susegana, gestito dall’iman Avnija Nurceski, parente di uno dei bimbi.
«C’era il bisogno di vivere una reciprocità reale, per comprendersi e valorizzare le diversità: se già è chiaro cosa sia essere cristiano perché lo si vede ogni giorno a scuola — spiega l’istituto — mancava il toccare con mano l’esperienza di altre religioni».
Nella visita ai piccoli è stato spiegato cos’è l’Islam, differenze e analogie fra parroco e imam, come si prega.
Per i bimbi, è stato automatico provare a imitare quel gesto. Altrettanto naturale per le maestre postare una foto di un’attività extrascolastica riuscita. E si è scatenata la bufera.
Commenti scandalizzati sui social, la Lega che sale sulle barricate con l’eurodeputata Annamaria Cisint che parla di «sottomissione ideologica» e il capogruppo del partito di Salvini in Regione, Alberto Villanova che bolla quegli scatti come «agghiaccianti». A ruota, Fratelli d’Italia mette in guardia dal rischio di «trasformare l’apertura in una forma di sottomissione culturale».
Il Pd si divide. Auspica «forme più laiche » il segretario regionale Giovanni Zorzi, mentre la deputata Rachele Scarpa plaude all’iniziativa: «La scuola serve creare ponti». Per Avs, «sono solo polemiche grette».
Nessuna protesta arriva dai genitori degli alunni, «tutti debitamente informati», specifica la scuola. Ma per ordine del ministero potrebbero presto arrivare gli ispettori.
