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“Che fine ha fatto il Policlinico a Caltanissetta?” A porre la domanda è il consigliere Armando Turturici

Last updated: 10/05/2025 13:43
By Redazione 271 Views 7 Min Read
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Riceviamo e pubblichiamo

Negli ultimi anni, la città di Caltanissetta ha messo in atto diverse iniziative per rivendicare con forza la realizzazione del quarto Policlinico universitario siciliano sul proprio territorio. La mobilitazione è partita dal basso, coinvolgendo attivamente studenti delle scuole superiori, cittadini, professionisti sanitari e amministratori locali, che hanno espresso la volontà condivisa di valorizzare l’ospedale già esistente e il corso di laurea in Medicina e Chirurgia attivo presso il presidio ospedaliero cittadino. Uno dei momenti più significativi è stato rappresentato da una grande manifestazione pubblica, organizzata nel cuore della città, alla quale hanno preso parte migliaia di persone. Questa iniziativa ha avuto un forte impatto simbolico e mediatico, attirando l’attenzione regionale sul tema e dando voce alla richiesta di equità territoriale nell’ambito della sanità e della formazione universitaria.

Successivamente, il dibattito si è spostato anche sul piano istituzionale, con incontri pubblici, lettere aperte e prese di posizione da parte di rappresentanze varie, che hanno continuato a sollecitare la politica regionale a formalizzare un impegno concreto verso Caltanissetta.

L’attenzione si è poi concentrata sul protocollo d’intesa firmato dalla Regione Siciliana con l’Università degli Studi di Palermo nel mese di marzo 2024 (comunicata direttamente dai canali ufficiali della Regione Siciliana – https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/sanita-firmata-intesa-regione-universita-assistenza-formazione), che riconosce formalmente il ruolo del presidio ospedaliero locale come sede di attività accademiche e assistenziali. Il Protocollo d’intesa, infatti, prevede all’art. 2 (Assetto Organizzativo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria) che “Ai fini formativi e dell’accreditamento della Scuola di Medicina e delle Scuole di specializzazione il presente protocollo tiene conto delle attività in corso di svolgimento presso il P.O. S.Elia di Caltanissetta – DEA di II livello con n. 324 posti letto – dell’ASP di Caltanissetta, ove insiste un Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, quale polo didattico territoriale dell’Università degli Studi di Palermo. Gli interventi legislativi e regolamentari volti alla rimodulazione della rete ospedaliera regionale e al nuovo conseguente assetto istituzionale e organizzativo del predetto presidio ospedaliero dovranno tenere conto della presente intesa.”

Quanto contenuto nel protocollo, che riconosce formalmente il ruolo del presidio ospedaliero locale come sede di attività accademiche e assistenziali, ha alimentato la speranza di un imminente riconoscimento ufficiale come Policlinico, nonostante la consapevolezza che l’iter avrebbe richiesto comunque del tempo. La notizia ha cominciato a rimbalzare nelle testate giornalistiche locali, con le dichiarazioni soddisfatte degli esponenti politici del capoluogo in gara per intestarsi il merito dell’operazione. D’altra parte, nel pieno della campagna elettorale la conferma che nel capoluogo nisseno sarebbe sorto il quarto policlinico universitario siciliano costituiva un’ottima calamita per attrarre i voti degli elettori.

Al contempo, la deputazione regionale ennese, unitamente, ha nuovamente ribadito la volontà di istituire il nuovo policlinico ad Enna, forte della presenza dell’Ateneo privato Kore e, della recente nascita della facoltà di Medicina.

Tuttavia, dopo questa fase iniziale di grande coinvolgimento, a Caltanissetta l’argomento è progressivamente scomparso dall’agenda pubblica, nonostante le aspettative generate. Questo silenzio è stato interpretato da molti come un segnale di accordi sotterranei che, nel frattempo, avrebbero favorito altri territori. Da altri, invece, come la certezza di aver raggiunto l’obiettivo di realizzare il policlinico a Caltanissetta.

Eppure, nell’estate dello scorso anno, pochi mesi dopo la sottoscrizione dell’Intesa con l’università di Palermo, e ad elezioni amministrative concluse, il governo regionale ha sottoscritto un analogo protocollo d’intesa con l’Università Kore di Enna, individuando l’ospedale Umberto I di Enna come ospedale di riferimento per lo svolgimento delle attività accademiche-sanitarie.

A seguito dell’accordo, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, di cui l’Ospedale Umberto I costituisce un presidio ospedaliero, ha proceduto, tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, alla contrattualizzazione dei primi docenti universitari, conferendo incarichi medici all’interno dell’ospedale (https://www.aspenna.it/2024/11/19/incarichi-a-docenti-della-kore-in-varie-discipline-mediche/). Poco prima, nell’autunno 2024, alla presenza del Governatore Schifani (lo stesso che, tramite il deputato Mancuso, aveva manifestato la volontà del governo regionale di istituire il policlinico a Caltanissetta – https://www.ilfattonisseno.it/2023/05/policlinico-a-caltanissetta-michele-mancuso-fi-ce-il-si-del-presidente-schifani/), la Kore ha inaugurato il nuovo polo della Scuola di Medicina in un’area messa a disposizione dall’ASP di Enna, adiacente all’ospedale Umberto I a Enna Bassa (https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/enna-schifani-inaugura-nuovo-polo-didattico-scuola-medicina-kore).

Così, nel giro di pochi mesi, e senza troppi annunci politici, l’Ateneo privato sembra aver gettato solide basi per assicurare quella integrazione tra mondo accademico e mondo sanitario, integrazione che costituisce le fondamenta delle Aziende Ospedaliere Universitarie e che, dunque, rappresenta uno scatto in avanti nella “corsa” alla costituzione del nuovo policlinico.

Ma se fino ad oggi i protagonisti del dibattito sono stati prevalentemente i politici, con i loro numerosi annunci, da qualche giorno lo scenario sembra essere notevolmente cambiato.

Infatti, in un comunicato della Direzione Strategia Aziendale dell’ASP di Enna, con il quale è stato comunicato l’apertura del CISS di Pergusa, viene sottolineato che “[…] la Direzione strategica, dal momento che l’azienda, e in particolare l’Umberto I, è diventato Ospedale di riferimento della Università Kore, conta di poter localizzare presso il CISS alcune branche specialistiche del futuro Policlinico, secondo indirizzi condivisi con l’Assessore per la Salute della Regione Sicilia […]” (https://www.aspenna.it/2025/05/07/riapre-il-ciss-di-pergusa/).

Dichiarazioni che non possono che provocare sdegno verso l’operato della locale politica, ancora una volta troppo impegnata in parole e non nei fatti. Ma soprattutto verso l’operato del Governo Regionale, che nel silenzio di questi ultimi mesi sembra aver lavorato per il territorio ennese e il suo ateneo privato.

La delusione ha preso il posto dell’entusiasmo, facendo emergere un forte senso di abbandono da parte della politica regionale, ritenuta responsabile di aver trascurato una battaglia legittima e partecipata.

Oltre al Policlinico, ricordo a tutti che è da un anno (un anno!) che siamo senza presidente del Consorzio Universitario. In questo modo, come possiamo fare a migliorare l’offerta formativa universitaria a Caltanissetta?

Siamo stanchi, anzi stanchissimi, di campagne elettorali permanenti. La Città ha bisogno di risposte e di fatti.

Armando Turturici  Consigliere Comunale

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