Riceviamo e pubblichiamo
“Egregi Signori della Politica, mi scusi il termine, che sento sempre più lontano dalla sua vera essenza. Vi scrivo oggi, non con la speranza di un cambiamento, ma con l’amara consapevolezza di un cittadino stanco. Stanco di vedere la mia città, Caltanissetta, languire sotto il peso di promesse non mantenute e di un’amministrazione che sembra più intenta a coltivare il proprio orticello che a prendersi cura del giardino comune. Ricordo ancora le vostre parole in campagna elettorale, cariche di entusiasmo e di progetti mirabolanti per risollevare le sorti di questa terra. Parlavate di rilancio economico, di attenzione al cittadino, di una Caltanissetta più vivibile e moderna. Dov’è finito quell’entusiasmo? Dove sono finiti quei progetti? Oggi mi guardo intorno e vedo strade dissestate che mettono a dura prova i nostri veicoli e la nostra pazienza. Vedo un centro storico che, anziché pulsare di vita e cultura, si spegne lentamente, con saracinesche abbassate e un senso di abbandono che deprime l’anima. Vedo giovani costretti ad emigrare in cerca di opportunità che questa città sembra incapace di offrire. E cosa fate voi, egregi signori? Sembrate più impegnati in sterili battaglie di potere, in giochi di poltrone che nulla hanno a che vedere con il bene comune. Le vostre decisioni appaiono spesso dettate da logiche oscure, da favoritismi e da una miope visione del futuro. Non chiedo miracoli, ma un po’ più di onestà intellettuale e di reale impegno. Vorrei vedere una politica che ascolta i cittadini, che si preoccupa dei loro problemi quotidiani, che lavora con trasparenza e con l’obiettivo di costruire un futuro migliore per tutti, non solo per pochi eletti. Forse sono ingenuo a sperare ancora in un sussulto di dignità. Forse mi illudo di credere che la politica possa essere ancora uno strumento per il progresso e il benessere collettivo. Ma la realtà che mi circonda, giorno dopo giorno, mi presenta un quadro desolante. Mi rimane solo l’amarezza di un cittadino che ama la propria terra, ma che si sente tradito e dimenticato da coloro che dovrebbero amministrarla con cura e responsabilità.
Con profonda delusione, un cittadino stanco di Caltanissetta”
