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La radio potrebbe scomparire dalle automobili: “A rischio 26 milioni di italiani”

Last updated: 11/06/2025 6:34
By Redazione 151 Views 4 Min Read
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Eliminare il supporto radio rischia da un lato di compromettere il pluralismo delle voci e l’accesso all’informazione, dall’altro di creare una dipendenza totale dalla connettività.

Era già successo con i lettori CD, scomparsi progressivamente dalle automobili. Ora potrebbe essere il turno della radio. Massimiliano Capitanio, commissario dell’Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha lanciato l’allarme su Non Stop News: 26 milioni di italiani potrebbero presto trovarsi a viaggiare su automobili piove del classico sintonizzatore FM o DAB. 

Le nuove auto infatti potrebbero avere solo porte Usb alle quali collegare i propri dispositivi. “Il rischio a cui stiamo andando incontro è un rischio, al momento, sottovalutato. Ci sono importanti casi automobilistici, ma anche produttori delle piccole auto elettriche molto usate dai giovani, che hanno eliminato le autoradio”, ha spiegato Capitanio.

Nel 2022 l’autoradio è stata il mezzo prevalente per l’ascolto radiofonico, raggiungendo 23,7 milioni di italiani. Ma non è solo uno strumento di intrattenimento, permette infatti anche un accesso immediato alle notizie. Eliminare quindi il supporto radio rischia da un lato di compromettere il pluralismo delle voci e l’accesso all’informazione, dall’altro di creare una dipendenza totale dalla connettività. 

Quali sono i rischi delle automobili senza radio
L’Agcom tutela dei mezzi di informazione tradizionale, considerato non solo uno strumento di intrattenimento, am anche un presidio pubblico fondamentale per la democrazia. “Tutti andrebbero educati all’utilizzo di un meraviglioso strumento, che è la radio, ma le auto stanno uscendo in produzione non più con la classica autoradio, in grado di garantire quello che prevede il codice della comunicazione, cioè la disponibilità della tecnologia almeno DAB o FM”, ha spiegato Capitanio

“Non uscendo più con autoradio ma con un display, quindi con un’interfaccia USB che può veicolare altre piattaforme – per adesso solo musicali, ma in futuro magari anche di informazione – di fatto mettono fuori gioco l’accesso alla radio. Dal nostro punto di vista, come autorità di controllo e di garanzia sulle comunicazioni, questo è un allarme che abbiamo segnalato con una nota ufficiale anche al Governo”.

Non solo, eliminare il supporto radio sulle auto rischia di erodere l’accesso all’informazione pubblica e gratuita La radio FM/AM è gratuita, non richiede connessione Internet e raggiunge anche le aree più isolate. È un mezzo capillare di informazione pubblica, importante soprattutto in paesi con disuguaglianze digitali. Togliere le radio significa ridurre l’accesso immediato a notizie, emergenze, bollettini meteo e traffico. In caso di calamità naturali o blackout, la radio è spesso l’unico mezzo ancora funzionante per aggiornamenti e istruzioni.

Perché la radio è uno strumento democratico
“Io continuo a sostenere che le FM siano una struttura fondamentale, perché se dovessi decidere di spegnere alcune connessioni o alcuni presidi come le autostrade o le reti postali, le infrastrutture FM sarebbero comunque fondamentali, anche proprio come presidio di certezza, come back-up infrastrutturale necessario per le nostre democrazie”, ha spiegato il commissario Agcom.

Togliere la radio significa spingere gli utenti verso piattaforme algoritmiche dove i contenuti sono selezionati da logiche commerciali e di profilazione, riducendo quindi l’accesso a punti di vista alternativi o indipendenti.

Fonte fanpage.it

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