“L’Iran non può avere la bomba nucleare” ha detto il presidente Usa
Gli Stati Uniti ammettono di essere stati informati preventivamente da Israele ma negano un coinvolgimento diretto sul campo. “Devono fermarsi prima che di loro non resti più nulla” dice il presidente Trump che poi aggiunge: “L’Iran non può avere una bomba nucleare”. L’agenzia internazionale per l’energia atomica non segnala aumenti delle radiazioni nucleari nelle zone dei raid israeliani.
Cosa ha scritto Trump
“Teheran fermi massacro e firmi l’accordo sul nucleare”. Donald Trump ripete ancora una volta sui social l’appello alla repubblica islamica: “Sapevamo che Israele avrebbe attaccato -ha detto a Fox Tv il presidente americano – l’Iran non può avere la bomba atomica ma gli Stati Uniti non hanno preso parte all’operazione e spero comunque di tornare al tavolo delle trattative”. Il tono è tra la pietà e la minaccia: “Alcuni intransigenti iraniani hanno parlato con coraggio ora sono tutti morti – recita il messaggio su Truth- prossimi attacchi saranno ancora piu’ brutali va raggiunto un accordo prima che di quello che fu l’impero persiano non rimanga più nulla”.
I negoziati sul nucleare
Il prossimo colloquio era in agenda per domenica prossima a Muscat in Oman ma il governo di Teheran ha gia’ annunciato che sua la delegazione non sarà presente.
I negoziati bilaterali che hanno visto anche Roma come sede dei contatti ufficiali ospitati nell’ambasciata omanita, sono partiti due mesi fa, ufficialmente senza che Tel Aviv ne fosse messa al corrente da Washington.
“Risolverò il problema dell’Iran. E’ abbastanza facile” aveva promesso Trump il 12 aprile alla vigilia del primo round al massimo livello di rappresentanza con la partecipazione dell’inviato Witkoff e il ministro degli Esteri iraniano.
Al centro della trattativa il rischio di un uso militare del nucleare che Washington vuole scongiurare e anche la revoca delle sanzioni imposte da decenni all’Iran, Teheran però chiede garanzie e accusa Donald Trump di avere affondato l’accordo raggiunto nel 2015 sotto la presidenza Obama, anche con Russia, Cina e alcuni paesi europei.
“Vogliamo rassicurazioni sulla revoca delle sanzioni, chiedono gli ayatollah, se minacciati reagiremo”. “Se l’accordo sfuma usaremo il pugno di ferro” è sempre stata la linea della Casa Bianca.
La massima allerta
Dalla notte scorsa il comando centrale degli Stati Uniti è in stato di massima allerta. “Siamo pronti a difendere l’America e Israele in caso di rappresaglia” avverte il Pentagono. Anche il segretario di Stato Rubio, ha messo in guardia Teheran di non rispondere agli attacchi israeliani definiti un’azione unilaterale di Tel Aviv .
Lunedì scorso Benjamin Netanyahu ha parlato direttamente con Trump informandolo dell’attacco imminente e nell’arco di tre giorni gli Stati Uniti hanno richiamato il personale diplomatico delle ambasciate nel Medioriente.
Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o