A dodici mesi esatti dall’insediamento, molti cittadini si chiedono: “Cos’è realmente cambiato?”
Il 12 luglio di un anno fa, l’avvocato Walter Tesauro, centrodestra, si insediava dopo aver vinto il 24 giugno al ballottaggio contro la collega Annalisa Petitto con il 52,63% dei voti, promettendo un cambio di passo e la risoluzione delle annose problematiche cittadine.
Forte di un programma ambizioso e di ottime relazioni con Palermo e Roma, l’amministrazione Tesauro si insediava in un contesto complesso, ereditando sfide significative che richiedevano un impegno immediato e sinergico.
I nove gli assessori
Vicesindaco Giovanna Candura (RIPRENDIAMO IL CAMMINO – CALTANISSETTA 2030) deleghe: Cultura, Pari Opportunità, Teatro, Rapporti con la Diocesi e gli Enti di Culto. Matide Falcone (DC): Affari Demografici, Affari Generali, Benessere dell’Animale e Randagismo, Risorse Umane. Ermanno Pasqualino(Noi Moderati): Politiche Sociali, Politiche Abitative, Terzo Settore, Politiche Giovanili. Beniamino Pier Paolo Olivo (Noi Moderati): U.R.P., Comunicazione, Identità Nissena, Crescita Territoriale, Agenda Urbana finalizzata alle Infrastrutture. Vincenzo Lo Muto (Fratellid’Italia): Transizione Digitale, Innovazione Informatica, C.E.D. ed Informatica, Pubblica Istruzione, Transizione Energetica. Salvatore Petrantoni (Fratelli d’Italia): Sport, Spettacolo, Eventi, Settimana Santa, Viabilità. Calogero Adornetto (Fratelli d’Italia): Lavori Pubblici, Edilizia, Manutenzioni, Igiene Urbana, Cimitero, Urbanistica e Mobilità, Tributi. Oscar Aiello (Lega): Polizia Municipale, Ambiente, Polizia Municipale, Ambiente, Protezione Civile. Guido Carciopolo Delpopolo (Azzurri per Caltanissetta): Bilancio, Attività Produttive, Sviluppo Economico, Coordinamento P.N.R.R., Patrimonio.
Ma andiamo per argomenti
Uno dei primi atti, luglio 2024, è stato l’approvazione del nuovo regolamento sulla TARI, che ha comportanto aumenti di oltre il 30%, con annessi blocchi dei conti correnti per i morosi e non solo, cose che non sono sicuramente piaciute ai cittadini in quanto spesso erano ingiustificati e lo dimostra il fatto che molti procedimenti sono stati in seguito revocati. Subito dopo la giunta ha approvato l’aumento dei propri emolumenti, raddoppiandoli, seguito poi nel giugno scorso a provevdere ad un ennesimo adeguamento, ciò ha poi “autorizzato” i consiglieri di maggiornanza a presentare e ad approvarsi l’aumento del 68% dei gettoni di presenza, portandoli da 32,14€ a oltre 52,00€.
La gestione e le promesse mantenute o meno
Se la grave crisi idrica che ha afflitto la città non può essere imputata alla nuova giunta in termini di cause, la gestione dell’emergenza è stata comunque oggetto di ampio dibattito che ha avuto anche uno strascico giudiziario, avendo un assessore querelato diversi cittadini, querela ovviamente archiviata. Al di là di questo spiacevole quanto evitabilissimo episodio, molte delle grandi tematiche che avevano animato la campagna elettorale sembrano essere rimaste in una fase di stallo, proprio come erano state lasciate dalla precedente amministrazione.
Tra queste spiccano questioni cruciali come la Piscina Comunale, l’Università, la Sanità, la viabilità e il verde pubblico. Tutte queste aree rappresentavano punti cardine del programma di Tesauro, ma ad oggi, tranne qualcuno e parzialmente, non si intravedono soluzioni concrete né progressi significativi.
La sensazione diffusa è che molte promesse siano rimaste tali, alimentando un senso di delusione tra la cittadinanza, soprattutto considerando che la coalizione vincitrice si presentava come quella “pronta e preparata” ad affrontare tutte le sfide della città.
Progetti in sospeso
Ci si attendeva, come più volte annunciato ad esempio, che la chiusura delle scuole desse il via ai lavori di rifacimento parziale della rete idrica, i tanto proclamati 4,2 milioni di euro, ma nessun cantiere sembra essere stato avviato a tale scopo. Si è partiti il 3 luglio con il rifacimento del manto stradale di molte vie cittadine, ma nella presentazione di tali lavori, della rete idrica non si è fatto alcun cenno e nessuno sa che fine hanno fatto questi importantissimi lavori.
Sanità: la Conferenza dei sindaci ha bocciato il nuovo piano sanitario presentato dall’ass.Faraoni, molti i sindaci contrari, nulla si è al momento saputo cosa ne pensa il nostro sindaco. E dire che doveva essere accanto ai suoi colleghi avnco un motivo in più per farlo, il sogno/progetto del Policlinico, dato per certo in campagna elettorale, progetto ormai che neanche i gioavni, che avevano manifestato hanno capito essere stato dimenticato. Stessa cosa per l’acquisto dell’ex Banca d’Italia, discorso che è tornato alla ribalta pochi mesi fa, adesso caduto ne dimenticatoio o probabilmente messo da parte una volta che ci si è ricordati che anche Unipa non era d’accordo e dopo che aver perso un finanziamento di 12 milioni, progetto Reboot, per l’acquisto e la ristrutturazione, nel periodo della sindacatura Gambino e Tesauro presidente del Consorzio Universitario. Temi di grande rilevanza, come la mensa universitaria, che doveva nascer nell’ex Bar Romano, difronte Palazzo del Carmine. Sembrava tutto pronto e finanziato, ma poi un giorno il propritario rimise i cartelli con la scritta “locasi”, e si capì che anche questo progetto era andato a farsi benedire. Tutti progetti per lo sviluppo cittadino, con riflessi e ricadute economiche sul centro storico, che si dice voler risanare e rilanciare, ma che nulla di concreto si fa.
Tutto sembra essere finito nel nel dimenticatoio, senza aggiornamenti o iniziative tangibili, nonostante la sempre sbandierata sinergia con Palermo e Roma.
Si è ad esempio ancora in attesa che la Regione “amica” nomini il nuovo presidente del Consorzio Universitario, dopo le dimissioni dell’avvocato Tesauro, avvenute da oltre un anno, che potrebbe sbloccare tanti di quei problemi elencati sopra.
Un risultato tangibile “portato a casa”, il riconoscimento dello stato di emergenza per gli sfollati, anche se si era sostenuto essere di competenza privata non pubblica..
Anche sul fronte culturale le lacune sono evidenti.
Sembra ormai certo che Caltanissetta non avrà un direttore artistico per il Teatro Margherita, quesito posto in una interrogazaione ormai datata da mesi, che puntualmente non trova risposta nei Q.T. .
Oltre aciò non si ha notizia di uan stagione teatrale comunale per il 2025, un’occasione importante e che molti si aspettavano, almeno per onorare al meglio i 150 anni del teatro, anniversario che rischia di passare inosservato, nonostante si sia fatta qulche piccolaa cosa.
Contrariamente agli eventi “ludici” dove l’impegno, anche economico, è stato e continuo e notevole.
Eventi, che rientrano nel culturale, anche se di prettamente culturale hanno ben poco, è gisto infatti dire “ludico”, visti da molti come azioni di distrazioni di massa. Anche se ben riusciti e di spessore, le somme investite sono state elevate, anche se qualcuno è stato gentilmente “offerto” dalla Regione, e facendo un rapporto soldi spesi/ritorno economico alla città, il piatto del vantaggio economico per le attività commerciali nissene…piange.
Sul discorso Piscina Comunale, si attendevano notizie dall’audizione dell’assessore allo sport in commissione, che avrebbe dovuto fare chiarezza sulla relazione tecnico-giuridica e sui tempi di riapertura, ma ad oggi non si hanno notizie e intanto dopo sei anni limpianto sportivo, altro volano economico per la città, rimane chiusa.
La Fontana, simbolo di Caltanissetta, in pieno centro storico, tranne per qualche breve periodo, è rimasta a lungo vuota e piena di rifiuti, in questi giorni è stata riempita, ma l’acqua ha un colore verde da lago stagnante, non certo un bel vedere non proprio bello da mostrare a chi viene da fuori.
A proposito di belvedere, quello alle spalle del Monumento ai Caduti, viale Regina Margherita, aspetta di essere sistemato ormai da anni, la transenna con la scritta “Comune di Caltanissetta” è ormai sbiadita.
Molte altre cose sono da sistemare in città, cose che venivano puntualmente rimproverate alle passate amministrazioni da chi oggi amministra la città, una su tutte il muro di via Tricomi, via molto trafficata essendo un collegamento importante tra il sud e il nord della città, ormai vicino al definitivo collasso, nonostante si tenti, con pali di sostegno, di tenerlo in piedi.
Le ville comunali, aperte ma sono in molti che lamentano vari disservizi, uno su tutti i bagni alla villa Cordova, cavallo di battaglia contro l’amministrazione Gambino e che oggi nessuno ne aprla più.
Verde pubblico, nonostate annunci e post la città continua ad essere piena di erbacce, aiule abbandonate e marciapiedi impraticabili. Qualcosa si è fatto, ma è troppo poco e quel poco si sta facendo in ritardo.
L’Antenna Rai, problema che onestamente si trascina da anni, ha creato parecchi malumori in città. Adesso si aspetta di vedere cosa succederà il 18 luglio, giorno della prima udienza davanti al TAR. Un ricorso, proposto dall’opposizione e poi votato all’unanimità dal consiglio, contro il decreto che ha tolto il vincolo. Ma in molti hanno lamentato un notevole ritardo, che potrebbe non consentire il salvataggio in tempo, se fosse stata veramente volontà della giunta ricorrere al TAR, perchè aspettare che a “imporglielo” fosse il consiglio comunale, quando lo si poteva presentare il giorno dopo la revoca ? Rimane anche da capire con quali “armi”il comune andrà a difendersi per perorare la causa della non demollizione. Non è dato sapere infatti se si stia predisponendo una contro perizia per contrastare quella presentata da Rai Way, stilata dal Politecnico di Milano o, da quel che si sente dire, verrà allegata la perizia fatta circa anni fa, che però, essendo datata nel tempo, potrebbe non servire a dimostare lo stato attuale e controbattere a quella della Rai. .Ma forse, viste le difficoltà economiche del comune e l’oneroso impegno che il salvataggio comporterebbe, si è preferito aspettare di arrivare ad esserene quasi obbligati.
Presenze politiche e progetti ereditati
Non si può non citare la costante presenza al fianco di questa amministrazione dell’On. Mancuso che, insieme ad altri che operano più o meno nell’ombra, considerato uno degli “ingegneri” della macchina politica guidata da Tesauro, sia a livello comunale che provinciale. Una presenza che alcuni definiscono ingombrante, considerato che, ogni qualvolta si comunica cose positive per la città, viene puntualmente ringraziato, come a dire che se le cose vanno bene è merito suo. Questo preoccupa perche lascia pensare che senza la sua presenza i nostri amministratori non sarebbero in grado di portare a casa risultati positivi. La sua presenza si nota solo quando si annunciano belle notizie, scompare quando al contrario dovrebbe rispondere ad esempio del presidente del Consorzio o dei famosi 4,2 milioni per il rifacimento parziale della rete idrica, ancora non avviati.
Il rimpasto di giunta, con l’ingresso dell’avv. Licata, rivendicato anche da Grande Sicilia, dopo il sostegno dato per le provinciali, sembrava ormai storia passata, ma le turbolenze in maggioranza alla provincia potrebbero riaprire certe ambizioni o speranza, chiarendo anche la posizione di Orgoglio Nisseno, situazione che ha spaccato l’opposizione lasciando “isolati” i due consiglieri di Orgoglio Nisseno.
Se qualche progetto in città sta prendendo il via, è spesso grazie al fatto che era già stato avviato dalla precedente amministrazione; nulla si sa di nuove iniziative.
Le aspettative e il futuro
La città si interroga e si chiede se la fiducia riposta nell’amministrazione, a un anno di distanza dal voto, sia stata ben ripagata. Le aspettative erano molte e alte, ma la percezione di un immobilismo diffuso e la mancanza di prospettive chiare per il futuro lasciano molti interrogativi aperti sul futuro di Caltanissetta, almeno proseguendo con questo andazzo.
Nel frattempo un anno è volato via e nulla è cambiato, non resta che sperare che questi primi dodici mesi siano serviti per mettere a punto la macchina burocratica e amministrativa per ripartire immediatamente, dando ragione a chi li ha votati e far ricredere gli altri.
Sicuramente avremo dimenticato alcune cose, ma quanto descrtitto è sufficiente per dare un voto negativo a questo primo anno, sperando, per il bene della città, che da adesso in poi ci si un cambio di rotta e si comincino seriamente ad affrontara le tante problemariche ancora ferme al palo, così come si erano ripromessi di fare in campagna elettorale. Ad Maiora
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