È con magno gaudio e un pizzico di commozione che annunciamo l’arrivo di una svolta epocale nel mondo della burocrazia e delle transazioni quotidiane.
Dimenticate le crisi di nervi, i cassetti pieni di penne esauste e l’angoscia di non avere l’inchiostro giusto al momento giusto.
È finalmete arrivata la Penna Gigante, la risposta definitiva per chi, giornalmente, si trova a firmare atti di qualsiasi genere.
Per anni, l’ufficio medio era un campo di battaglia, dove la classica penna, persino quella di marca e dal tratto ineccepibile, si arrendeva miseramente a metà mattinata, prosciugata da un uso intensivo che andava ben oltre la semplice firma di documenti ufficiali.
Ogni giorno, la stessa scena, un frenetico viavai di persone che attendono l’atto firmato, che tarda a causa della penna stanca e vuota di inchiostro, costretti a correre a comperarne una nuova, meglio due non si sa mai.
Una cortesia fatta ai fini della produttività o, più realisticamente, della convenienza.
Il problema non era la qualità delle penne, ma la quantità esagerata di firme richieste, che neanche il più famosi dei vip mette, spesso su documenti che, diciamocelo, non erano esattamente “urgenti” nel senso più stretto del termine, tranne per chi aspettava la firma per poi passare alla cassa.
Anche piccole somme, 500, 1.000, 2.000, 5.000, frutto di un progetto o di un incarico, non sempre necessario alla collettività, ma sicuramente a chi se lo è conquistato sul campo e nessuno osi chiamarle “mance e mancette”.
Ma ora, il genio ingegneristico ha trionfato, dalla Cina arriva la Penna Gigante, con il suo serbatoio d’inchiostro che sfida le leggi del tempo e che promette di non esaurirsi mai più.
Da adesso, giusto il tempo della formale richiesta e il funzionario zelante o il burocrate, si accingeranno serenamente alla loro sessione di firme mattutine, con buona pace dei beneficiati.
Invece di dover armeggiare con una dozzina di penne standard, ora ne impugneranno una soltanto.
Un vero e proprio monumento alla praticità, che elimina la necessità di averne “una grande scorta nel cassetto”.
Finalmente, quel cassetto potrà essere utilizzato per scopi più nobili, come nascondere un mezzo cornetto avanzato dalla colazione o, magari, qualche piccolo ricordo delle “piccole” attenzioni ricevute, altri dolcetti ovviamente.
La Penna Gigante non è solo un oggetto, è una filosofia. È un inno alla continuità, un baluardo contro la lentezza della burocrazia.
Non più interruzioni imbarazzanti, non più occhiate curiose mentre si cerca disperatamente una penna funzionante per siglare l’ennesimo “accordo” o l’ennesimo “contributo”.
Con la Penna Gigante, la transazione sarà fluida e ininterrotta.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare sulla discrezione. Un oggetto di tali dimensioni potrebbe non passare inosservato.
Ma chi se ne importa? In un mondo dove la trasparenza è un optional e l’efficienza è la vera moneta di scambio, la Penna Gigante è un simbolo di forza e dell’inesauribile capacità del “fare”.
Addio, scorte di penne inutili. Benvenuta, Penna Gigante, che tu possa illuminare il percorso di chi, con un tratto deciso e inesauribile, continua a tessere la fitta trama delle “gentilezze” quotidiane.
E ricordate, con la Penna Gigante, l’inchiostro non finisce mai, ma le idee… soprattutto quelle concrete e utili alla collettività, quelle si sa, sono un’altra storia.
…e vissero tutti felici e finanziati. Ad Maiora

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