“Ex scuola De Amicis: i progetti non si rivendicano, si costruiscono
In relazione alle dichiarazioni pubbliche apparse sulla stampa riguardo la riqualificazione dell’ex scuola De Amicis, ritengo intervenire a nome mio e dell’Amministrazione comunale di San Cataldo, per ristabilire una corretta narrazione dei fatti, nel rispetto del ruolo delle istituzioni e della verità del lavoro svolto.
Dispiace constatare che un’opera pubblica pensata per unire la comunità venga oggi strumentalizzata per dividere. Ancor più spiace che a farlo sia proprio chi, per ruolo e funzione, dovrebbe promuovere sinergie istituzionali anziché alimentare polemiche autoreferenziali.
Il progetto di recupero dell’ex scuola De Amicis non è frutto di improvvisazione né di slogan, ma l’esito di un percorso lungo, complesso e concreto, avviato con determinazione fin dai primi mesi del mio mandato.
È un’idea che affonda le radici in un impegno reale e che ha preso forma interamente all’interno del nostro Comune. Sono stati i nostri tecnici e funzionari che lo hanno sviluppato e portato avanti, dall’inizio alla fine. Sono stati loro a prendersi carico dell’intera progettazione: dalla stesura dei documenti, fino a garantire la conformità con le norme regionali e a preparare meticolosamente la candidatura del progetto. Un lavoro silenzioso, paziente, svolto con rigore e competenza, spesso al di fuori dei riflettori, ma che ha reso possibile ottenere questo importante finanziamento. Un lavoro encomiabile, di cui andiamo certamente fieri.
A loro va quindi il nostro più sincero ringraziamento. Senza il loro impegno, nessun progetto potrebbe mai essere tradotto in realtà. Ed è grazie a loro se oggi la comunità può guardare con fiducia alla restituzione di un edificio storico che appartiene a tutti.
Ringrazio pure il consigliere Rosario Sorce per le sue sollecitazioni su questo argomento, ma anche i tanti consiglieri che con le proprie critiche e dubbi contribuiscono ai tanti progetti in questi anni portati avanti.
Per quanto riguarda la destinazione futura dell’immobile, confermo la volontà dell’amministrazione di attribuirgli una funzione pubblica centrale e coerente con le esigenze della cittadinanza. La proposta di attivare un percorso partecipato non è in contraddizione con gli indirizzi già delineati, ma rappresenta un modo per coinvolgere la comunità su scelte che riguardano spazi simbolici e condivisi.
Per raggiungere il nostro obiettivo e completare l’opera è indispensabile ancora una tranche di finanziamento. Nel frattempo attendiamo tutti coloro che vorranno partecipare ed essere protagonisti, a farsi avanti, a non dire semplicemente “questo l’ho fatto io”, ma a lavorare per realizzare i progetti che sono di tutta la comunità (ricordo ancora il contributo dato da alcuni consiglieri di centrodestra per il finanziamento del nostro asilo belvedere, a cui ho fatto cenno qualche settimana fa.
Ai proclami, l’Amministrazione comunale preferisce il lavoro quotidiano, ai titoli la concretezza. I progetti non si rivendicano: si costruiscono. E si costruiscono con metodo, dedizione e spirito di servizio.
Questo non è tempo di rivendicazioni personali, ma di corresponsabilità. Lo dobbiamo alla città, ai cittadini, e soprattutto alle generazioni future che potranno finalmente riappropriarsi di uno spazio storico, che è di tutta la comunità.
Per questo, non intendiamo alimentare polemiche né alimentare confronti improduttivi. Rimaniamo, ad ogni modo, aperti al dialogo istituzionale, consapevoli che ogni risultato importante è sempre il frutto di un impegno collettivo e non di una sola voce.
La De Amicis non è né del sindaco né di qualche politico: è della città”
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