Le opposizioni scendono in piazza sul caso Galvagno
Oggi è il giorno del sit-in di Pd e M5s davanti Palazzo d’Orleans. Poche ore dopo il deputato di Controcorrente Ismaele La Vardera e Sinistra Italiana affronteranno lo stesso tema in conferenza stampa.
Per entrambi i fronti è solo il primo passo di una battaglia più ampia, che mira a cambiare il sistema di contributi dell’Assemblea.
Ma a questa tappa intermedia arrivano divisi. Manca la condivisione sulla richiesta di dimissioni del presidente dell’Ars, indagato per corruzione e peculato.
Il primo appuntamento è alle 11.30 in piazza Indipendenza a Palermo.
Insieme alla deputazione regionale di Pd e Cinquestelle ci sarà una rappresentanza delle associazioni
culturali tagliate fuori negli ultimi anni dalla pioggia di finanziamenti dell’Ars, spesso solo
perché prive di un deputato di riferimento.
«Ragioniamo su una proposta organica che metta fine alla discrezionalità e all’arbitrio», sottolinea
Sergio Lima, responsabile organizzazione del Pd siciliano.
Le opposizioni puntano il dito anche contro la gestione della comunicazione di alcuni assessorati in mano a società vicine a Fratelli d’Italia: sempre gli stessi nomi destinatari di incarichi da migliaia di euro, senza una rotazione degli affidamenti.
Temi su cui La Vardera e Sinistra Italiana convergerebbero facilmente.
Resta il nodo delle dimissioni, chieste a più riprese dal deputato di Controcorrente, fuori e dentro
l’aula. Mai esplicitamente invocata dagli altri due gruppi di opposizione, con una differenza di toni
all’interno dei Cinquestelle tra il gruppo all’Ars e la deputazione nazionale, più aggressiva sul tema.
Anche la spaccatura dei mesi scorsi all’interno del Pd tra i deputati regionali da una parte e il segretario Barbagallo e l’ala più vicina alla Schlein dall’altra, nasceva in parte dallo scontro sull’opportunità di partecipare alla spartizione dei contributi dell’Ars.
«Se c’è un peccato originale — ragiona Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra italiana — che male ci sarebbe ad ammetterlo e andare avanti? Aspettiamo che Pd e M5s convergano sulla richiesta di dimissioni».
Si aggiunge la mozione di sfiducia presentata da La Vardera contro il governatore Schifani.
Anche i pentastellati chiedono al presidente di andare in aula e confrontarsi.
«Non si presenta da mesi, almeno il suo predecessore Musumeci accettava il dibattito», sottolinea
il coordinatore regionale M5s Nuccio Di Paola. Se Schifani continuerà a non rispondere, le opposizioni potrebbero mettere in campo una strategia di ostruzionismo fino a bloccare i lavori d’aula.
Da laRepubblicaPalermo di S.C.

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