Firmato a Roma (16 luglio 2025) l’accordo di programma tra tutte le amministrazioni proprietarie pro quota della Società Stretto di Messina: Ministero dell’economia e finanze, Rete Ferroviaria Italiana, ANAS, Regione Siciliana e Regione Calabria.
Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini dichiara: «Oggi un altro passo fondamentale per l’Italia che verrà, il Ponte sullo Stretto, un’opera attesa da decenni che avrà anche grande eco internazionale: siglato l’accordo di programma per tutti gli interventi propedeutici al collegamento tra Sicilia e Calabria».
L’ad della Stretto di Messina Ciucci aggiunge: «L’Opera è una componente del sistema stradale e ferroviario regionale e nazionale che richiede l’impegno e la condivisione di tutti. L’accordo definisce gli impegni tecnici e finanziari dei soggetti firmatari coinvolti nella realizzazione e gestione del ponte sullo Stretto di Messina e delle opere connesse. Tra questi la determinazione degli interventi propedeutici e funzionali di competenza di Rete Ferroviaria Italiana e Anas e delle relative modalità realizzative per il miglior coordinamento e la miglior sincronizzazione dei lavori di costruzione dell’Opera».
Il presidente della Regione Siciliana Schifani ha affermato: «Il Ponte, dunque, non sarà una cattedrale nel deserto».
Alla presenza del sottosegretario Morelli, hanno dunque firmato l’accordo di programma anche il ministro Giorgetti, il presidente della Regione Siciliana Schifani, il presidente della Regione Calabria Occhiuto, l’ad di Rete Ferroviaria Italiana Isi e l’ad di Anas Gemme.
Che dire? Nella foto di rito (*) scattata subito dopo l’accordo di programma, Schifani, Salvini, Ciucci e gli altri firmatari appaiono piuttosto soddisfatti e sorridenti. Tutti intorno e con le mani sopra al “giocattolone” del ponte sullo Stretto.
E d’altronde, il “giocattolone”, ovvero il plastico del ponte (in scala 1:2000) è reale, esiste. Il progetto esecutivo del ponte sullo Stretto no. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di eliminare il progetto esecutivo del ponte, abolendo così il termine ultimo del 31 luglio 2025 per la sua approvazione.
Questo cambiamento “strategico” significa che i lavori potranno procedere gradualmente, previa autorizzazione, anziché essere approvati in blocco.
Inoltre significa anche che la gestione dei costi potrà essere più flessibile.
Di certo rimangono tutti gli interrogativi sulla fattibilità del ponte, e dunque sulle rilevantissime criticità geologiche, strutturali, funzionali e di impatto ambientale. Ma che importa? L’importante è andare avanti, senza se e senza ma.
Che altro dire? Il ponte non sarà una cattedrale nel deserto ma un “deserto” su una cattedrale: lo straordinario Stretto di Messina.
Prof. Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia

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