«Il Ponte è la più grande operazione antimafia»
Secondo qualcuno oltre quattromila persone presenti nel pomeriggio della Lega a Catania
Ma il segretario regionale Nino Germanà fa il modesto: “Siamo oltre duemila”.
Ovviamente l’ospite d’onore è Matteo Salvini, passato in sei anni dal Papeete di
Milano Marittima al lido Mediterranée alla Plaia di Catania, dove è arrivato con un’ora e mezza di ritardo proveniente da Caltanissetta dove aveva inaugurato la “Strada degli scrittori”.
Ad attenderlo c’era un parterre d’eccezione: il presidente della Regione, Renato Schifani, il segretario della Dc, Totò Cuffaro, il sindaco meloniano Enrico Trantino, oltre allo stato maggiore del partito siciliano e numerosi pezzi grossi nazionali.
“Se i politici siciliani ha precisato Salvini – avessero fatto il loro dovere noi non saremmo qui oggi”.
Al “Beach Luxury Club”, pieno di palloncini gialli e blu, le bandiere con Alberto da Giussano, un
aperitivo allestito per i presenti e uno più “riservata” per i big del partito, manco a dirlo, c’è stato tanto spazio anche per i tradizionali selfie salviniani, sopra e fuori dal palco.
Dunque, sembrano essere caduti tutti i tabù. Germanà (ex forzista), che ha ricordato la trasversalità delle provenienze, dagli ex renziani Luca Sammartino e Valeria Sudano all’ex deluchiano Salvo Geraci (capogruppo all’Ars), all’ex centrista Mimmo Turano (assessore regionale) fino all’ex
meloniano (gà meloniano) eurodeputato Raffaele Stancanelli.
L’unico leghista doc era Anastasio Carrà, primo sindaco del partito in Sicilia, ma – precisa il segretario regionale – non abbiamo svenduto i nostri ideali, piuttosto è cambiata la storia. Non abbiamo mai avuto un Bossi siciliano, solo tentativi autonomisti miseramente falliti. Frecciatina a Raffaele Lombardo.
Fra i temi “cari” alla Lega non poteva mancare la riforma della giustizia, con gli auguri a Sammartino di tornare presto al suo posto da assessore.
Anche l’attuale assessore all’Agricoltura,
Salvatore Barbagallo,
gli augura di «tornare al più presto» al posto che lui occupa dalla scorsa primavera.
Era stata Valeria Sudano dal palco a parlare di «un anno difficile, superato grazie al supporto di tutti», ed è poi lo stesso Salvini a rivolgersi a “Luca, che anche lui ha avuto le sue vicende”.
Ovviamente nessun commento dal vicepremier sulle inchieste in corso, non solo nell’isola, ma anche a Milano, ma un messaggio chiaro: “Si è innocenti fino a prova contraria. Chi sbaglia, paga
e risponde dei suoi errori, ma deve valere anche in Tribunale”.
Sale sul palco Sammartino, accolto da una standig ovation sul palco. “In questo anno ho lavorato da deputato e da semplice militante al fianco di Renato Schifani e della Lega. Bene il lavoro
che stiamo facendo e che continueremo a fare. Presto torneremo insieme a governare la Sicilia”.
Chi si aspettava l’annuncio di un ritorno in giunta, però, è rimasto deluso. Scontato l’endorsement per il bis del presidente: “Saremo accanto a te, Renato, per far nuovamente vincere il centrodestra”.
L’ex vice Schifani loda il credito di sviluppo , il modello Portogallo come esaltazione
dell’autonomia differenziata, rilancia l’efficacia dei termovalorizzatori e si ribella all’ostruzionismo dell’Ars contro la riforma dei Consorzi di bonifica. Poi Sammartino si rivolge a Cuffaro, unico leader alleato:
“Questa è la grande Lega e sono felice che tu sia qui: insieme dobbiamo costruire tante cose per i siciliani”.
Schifani ringrazia Salvini “per quello che sta facendo per il mio territorio” e rassicura: “La nostra è una bella squadra: un centrodestra unito e compatto”. Incassando, oltre che gli applausi leghisti, anche il giuramento di fedeltà: “Noi siamo leali con il presidente Schifani, il che non significa stare zitti, vestendosi di ipocrisia. Vuol dire stare in campo, proporre, aggiustare il tiro quando serve, ma sempre con spirito costruttivo”, ribadisce Figuccia.
Ma il battitore libero della serata è stato Stancanelli, molto applaudito, concentrato sulle
battaglie a Bruxelles sui tagli all’agricoltura: «Ieri (mercoledì) mi sono messo a capo della protesta degli agricoltori, erano 25 anni che non partecipavo a un corte”.
Gran finale Salvini, come un novello Lucio Cecilio Metello, colui che nel 250 a.C. aveva davvero realizzato il ponte sullo Stretto per portare a Roma 100 elefanti:
“È la più grande operazione antimafia degli ultimi anni. Il ponte darà 100 mila posti di lavoro tra la Sicilia e la Calabria”
Ringrazia po il governatore “Renato, per la fiducia, la stima e collaborazione in questi due anni e mezzo”, ma anche i tanti presenti “soprattutto giovani, ora c’è bisogno di voi. Qui non ci sono supereroi, faccio ciò che mi permettete di fare. La Lega come forza di centrodestra è garanzia di
unità. L’obiettivo della Lega alle prossime regionali è diventare il primo partito in Sicilia, un partito forte, giovane e moderno. Agli amici della Lega chiedo di non demotivarsi nelle difficoltà,
abbiamo bisogno di uomini che non hanno paura”..
Il ministro annuncia che ad Agrigento potrebbe presto arrivare un nuovo aeroporto, “abbiamo avviato uno studio serio, spiega, se i numeri daranno ragione a quella comunità, sarò orgoglioso di portare avanti questo progetto”.
Ma il cavallo di battaglia è il Ponte : “Due anni e mezzo fa, afferma Salvini, quando ho ripreso in mano un progetto di cui non si parlava più, qualcuno non ci credeva che avremmo rilanciato il ponte sullo Stretto. Il mio obiettivo è approvare il progetto entro questo mese e partire con i cantieri entro l’estate”. E ancora: “Il ponte sullo Stretto è la più grande operazione antimafia degli ultimi anni. Darà 100 mila posti di lavoro tra la Sicilia e la Calabria”.
Poi qualche battuta sulle prossime regionali in Italia, rivendicando il ruolo della Lega. Tra gli spettatori anche Annalisa Tardino, indicata come possibile guida dell’autorità portuale della Sicilia occidentale. Il presidente Schifani ha chiesto di rispettare le regole sui requisiti per questo incarico.
Alla Playa , la Pontida sicula si conclude tra le specialità dello chef Santocchini.

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