Caltanissetta 401
  • Home
  • Cronaca
    • Cronaca Internazionale
  • Politica locale
    • Politica
  • Rassegna stampa
    • Economia e Finanza
    • Riflessioni
    • Riceviamo e pubblichiamo
  • Cultura ed Eventi
    • Concorsi
    • Scuola
    • Tecnologia
  • Sport
  • Altro
    • Dalla provincia e dintorni
    • Ricette tipiche
    • Salute & Benessere
    • Meteo
Reading: Il valore nascosto delle scuse: Perché l’onestà intellettuale paga sempre, soprattutto in politica
  • Seguici
Font ResizerAa
Caltanissetta 401Caltanissetta 401
Cerca
  • Home
  • Chi siamo
  • News
    • Cronaca
    • Politica locale
    • Cultura ed Eventi
    • Sport
    • Rassegna stampa
    • Salute & Benessere
    • Riceviamo e pubblichiamo
    • Dalla provincia e dintorni
Follow US
© Caltanissetta401 | Realizzato da Creative Agency
Caltanissetta 401 > News > Caltanissetta > Il valore nascosto delle scuse: Perché l’onestà intellettuale paga sempre, soprattutto in politica
CaltanissettaCronacaPoliticaRiflessioni

Il valore nascosto delle scuse: Perché l’onestà intellettuale paga sempre, soprattutto in politica

Last updated: 27/07/2025 8:19
By Sergio Cirlinci 254 Views 9 Min Read
Share
SHARE

Nella politica attuale, a tutti i livelli, è comune assistere a un’esaltazione quasi rituale dei propri successi, anche quelli che rientrerebbero nella normalità attività di chi detiene il potere

Ogni piccolo traguardo viene amplificato, ogni promessa mantenuta diventa un’occasione per auto-celebrazioni e vanto.

Eppure, quando le cose non vanno come previsto, quando gli annunci non si concretizzano o le promesse restano lettera morta, spesso si assiste a un ribaltamento o a un silenzio assordante, atteggiamento strategico che mira a far passare inosservato il fallimento.

In questi casi, l’idea di chiedere scusa o di spiegare i motivi dietro a un insuccesso o a una promessa non mantenuta, sembra essere quasi un “reato”, un atto di debolezza da evitare a tutti i costi, non rendendosi conto che invece è l’esatto contrario, un atteggiamento più onesto e trasparente in realtà, rafforzerebbe la fiducia e la migliore percezione pubblica si sè.

La narrazione dominante è chiara: quando qualcosa va bene, è merito loro, frutto del duro lavoro e impegno e delle loro capacità.

Comunicati e conferenze stampa in questi casi si susseguono e i social si riempiono di post con messaggi e foto auto-celebrative.

Certo questo è, in parte, comprensibile, i politici hanno bisogno di comunicare i loro risultati per legittimare il loro operato per mantenere il consenso.

Il problema sorge quando questa comunicazione diventa unidirezionale, focalizzata cioè esclusivamente sui successi e completamente cieca e muta di fronte agli insuccessi o alle promesse non mantenute.

Il paradosso si ha quando azioni che dovrebbero essere la norma, come la gestione efficiente della cosa pubblica, l’erogazione di servizi essenziali, il rispetto dei tempi previsti, vengono presentate come quasi fossero “miracoli” , e loro i santi, o, cosa peggiore, “favori”.

Questo non solo confonde il cittadino, ma apre anche un altro interrogatico, cioè se la normalità è venduta come un qualcosa di straordinario, cosa sarebbero i veri successi?                                                      

Quando un progetto non va per come si spearava, un annuncio non si concretizza o una promessa non viene mantenuta, le reazioni più comune sono o lo spostare l’attenzione su altri, sia persone che cose, o la reticenza, sperando che il tutto cada nel dimenticatoio, confidando sulla memoria corta dei cittadini.

Questa strategia, tuttavia, non funziona sempre e specialmente con tutti.

I cittadini, contrariamente a quello che loro pensano, non sono “stupidi”, percepiscono chiaramente la loro mancanza di comunicazione quando qualcosa non va per il verso giusto, confrontandola a quello di quando qualcosa va per il verso giusto.

La sensazione di essere presi in giro, di non essere considerati menti pensanti e degni di una spiegazione onesta, alimenta la già scarsa sfiducia e il risentimento, favorendo la presa di coscienza.

Il silenzio di fronte ad una mancanza non fa altro che rafforzare anche la convinzione che “tanto non cambia mai nulla” e che “sono tutti uguali”.

La politica, così facendo, perde sempre più di credibilità e il divario tra cittadini e istituzioni si allarga ulteriormente, perchè in assenza di giustificazioni, la mente del cittadino è libera di riempirsi con le ipotesi peggiori, incompetenza, malafede, disinteresse o strafottenza.

Succede però che anche di fronte a certe “flagranze“, si assiste a estreme difese da parte dei loro più accaniti sostenitori e amici, basate su argomenti e giri di parole volte a giustificare o minimizzare.. “può capitare”, “la colpa non è loro”, “che vuoi che sia”, “pazienza” o peggio defininedo chi solleva critiche “i soliti lamentosi”, dimenticando che in altri tempi loro si lamentavano per ogni minima cosa.

Ma nessuno li accusa direttamente, vero è che spesso ci possono essere degli imprevisti e che le cose capitano o che non se ne abbia una diretta responsabilità, si chiedono solo spiegazione e magari delle “scuse”, che sarrebbero dovute e che verrebbero accettate, proprio per l’umiltà dimostrata, parola quest’ultima che gli arroganti o coloro che mai ammetterebbero un loro errore o diretta responsabilità, sconoscono, ritendendosi infallibili e i migliori, insomma quello “pronti e preparati”.

Se, invece di nascondere la polvere sotto il tappeto, si adottasse una politica basata sull’onestà intelletttuale, da parte di tutti, anche di chi spesso difendono l’indifendibile, si chiedesse sempicemente scusa per qualcosa che non è andato come doveva, o spiegare apertamente perché certe promesse non si sono avverate, non sarebbe un segno di debolezza, ma di forza.

Sarebbe un atto di umiltà che dimostrerebbe soprattutto rispetto per i cittadini e per la verità.

Un’ammissione, seguita da una spiegazione chiara può avere infatti effetti sorprendenti, ma che spesso non danno per arroganza.

Rafforzerebbe la fiducia, in quanto i cittadini si sentirebbero rispettati e considerati, mostrerebbe la capacità nell’assumersi la responsabilità di un errore, segno di maturità, dimostrando anche di non aver paura nel confrontarsi con le proprie mancanze e umanizzerebbe il politico, dimostrando che nessuno è infallibile.

L’ammettere un errore o una mancanza lo renderebbe anche più autentico e vicino ai cittadini, meno distante e più umano. Eviterebbe anche la critica, spesso, più feroce quando nasce dalla percezione di una presa in giro, scusarsi o spiegare può disinnescarle e trasformare la discussione in un confronto più costruttivo. Infine permetterebbe di imparare, il riconosce un errore o una mancanza è il primo passo per imparare a migliorarsi.

La cultura che ammette i fallimenti e gli errori è una cultura che può e deve evolvere per crescere.

In conclusione, un approccio più onesto, basato sulla capacità di ammettere errori e mancanze e spiegarne le ragioni, non solo non farebbe male, ma sarebbe un passo fondamentale verso una politica più matura e responsabile.

I cittadini non si aspettano l’infallibilità, ma l’integrità. Si aspettano di essere trattati con rispetto e di ricevere risposte sincere, anche quando le notizie non sono buone.

Una politica che si vanta dei successi e si scusa per gli insuccessi, che riconosce la normalità come tale e non come favore, è una politica che può ricostruire la fiducia essenziale per il benessere di una società democratica.

È tempo di abbandonare la retorica dell’infallibilità e abbracciare il potere delle scuse, quando dovute, e della trasparenza.

Sarebbe un gesto di autentica onestà intellettuale che, più di mille promesse non mantenute, renderebbe migliori i politici e la politica tutta agli occhi dei cittadini. Ad Maiora

Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o

Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.

You Might Also Like

Caltanissetta: “Parcheggio fai da te, no street control….ahi ahi ahi”

Ponte sullo Stretto, c’è il via libera del ministero con prescrizioni

Caltanissetta: Annullato l’evento del Presidio donne per la pace di Caltanissetta previsto per oggi 24 settembre

Ricevuta al Comune di Caltanissetta dall’Assessore allo sport Toti Petrantoni, una rappresentanza dell’associazione Ufficiali di Gara “A. Anzaldi” di Caltanissetta

“Ne bis in idem” alla noantri, ovvero l’arte di querelare per passione, con annessa brutta figura

TAGGED:CaltanissettaCronacaPoliticaRiflessione
Share This Article
Facebook Twitter Whatsapp Whatsapp Email Copy Link Print
Caltanissetta 401
Direttore responsabile 
Sergio Cirlinci

93100 Caltanissetta (CL)

redazione@caltanissetta401.it
P:Iva: 01392140859

Categorie

  • Cronaca
  • Cultura ed Eventi
  • Politica locale
  • Rassegna stampa
  • Sport

Categorie

  • Concorsi
  • Dalla provincia e dintorni
  • Finanza
  • Giovani e Università
  • Sanità

Link utili

  • Chi siamo
  • Privacy & Cookie Policy

Caltanissetta 4.0.1 è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Caltanissetta n.03/2024 del 21/08/2024. | Realizzato da Creative Agency

Username or Email Address
Password

Lost your password?