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Caltanissetta: Quando la politica si trasforma in un “Asilo” – Il Battibecco tra Petrantoni e Gambino e le prese di posizione dei rispettivi partiti

Last updated: 28/07/2025 7:37
By Sergio Cirlinci 302 Views 9 Min Read
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A Caltanissetta, la scena politica locale continua ad essere animata da un acceso battibecco tra l’assessore Salvatore Petrantoni, esponente di Fratelli d’Italia, e l’ex sindaco Roberto Gambino, Avanti Così/M5S.

Questo scontro riflette una tendenza più ampia in cui il dibattito pubblico assume toni sempre più accesi e, a volte, persino infantili, richiamando l’immagine di una “politica come un asilo”.

Salvatore Petrantoni, nominato assessore nella giunta del sindaco Walter Tesauro nel luglio 2024 con deleghe importanti come Sport, Eventi, Settimana Santa, Viabilità e Toponomastica, è una figura ben radicata nella destra nissena, proveniente dal civismo di “Caltanissetta Protagonista” e poi confluito in Fratelli d’Italia nel 2022.

Dal canto suo, Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta dal 2019 al 2024, ha rappresentato il Movimento 5 Stelle e siede in consiglio con il simbolo Avanti Così, costola del M5S, incarnando una visione politica in contrapposizione con le forze di centrodestra.

Il battibecco tra Petrantoni e Gambino è cominciato con un post su Facebook dell’assessore che si giustificava e rispondeva a chi si era lamentato dell’organizzazione del concerto di venerdì scorso, audio pessimo e cattiva gestione della viabilità e dei bus navetta, oltre che del costo (83mila euro per 8 canzoni).

Nel suo intervento, l’assessore oltre a sottolineare l’impegno dell’amministrazione Tesauro nell’organizzazione di avri eventi, parlando di una “nuova strada” intrapresa per valorizzare la città. Petrantoni ha fatto riferimento al concerto di Irama per Capodannoorganizzato due anni fa dall’amministrazione guidata daRoberto Gambino, richiamando alla memoria il costo di200.000 euro .

Ma tutto sembrava essere finito, dopo la risposta di Gambino, tirato in ballo da Petrantoni, che nel suo posto lo aveva tirato pesantemente in ballo ricordando il concerto di Irama dei 200mila euro spesi per la sera di capodanno del 2023.

Ma, giusto perchè era domenica e bisognava rilassarsi, ecco che arriva il comunicato del partito di Petrantoni, Fratelli d’Italia, e subito a ruota quello del M5S in difesa dei propri esponenti.

Tutto questo, anche se onestamente esagerato, è un classico esempio di come le transizioni di potere possano generare tensioni e recriminazioni, ripicche e vendette.

L’espressione “politica come un asilo” , sperando nessuno si offenda o quereli, visto che ormai criticare sta diventando un serio rischio, vien fuori, come fanno notare tanti cittadini, dal fatto che nel dibattito politico si siamo persi l’affrontare gli obiettivi comuni per la città, scivolando in attacchi personali, ripicche e tatticismi, volti a rafforzare il consenso cercando di attaccare in qualsioso modo l’avversario politico di turno

Quando gli scambi tra rappresentanti politici si trasformano in schermaglie prive di contenuti costruttivi, l’immagine che ne deriva è quella di un ambiente in cui prevalgono l’egocentrismo e la mancanza di maturità.

In un “asilo politico”, si assiste infatti ad accuse reciproche, al posto di proporre soluzioni, ci si concentra sul puntare il dito contro l’operato altrui, spesso su fatti passati, al posto di un dialogo costruttivo, facendo degenerare il confronto in monologhi, senza, tra le altre cose, arrivare mai ad una verità, ognuno ha la sua, e a rimetterci è l’intera collettività che assiste, questa volta veramente gratuitamente, a questo spettacolo poco divertente ed edificante.

I partiti, come Fratelli d’Italia nel caso di Petrantoni e il M5S nel caso di Gambino, spesso si schierano a difesa dei propri esponenti a prescindere dal merito della questione, contribuendo a gettare benzina ulteriore su il dibattito.

Questo clima di scontro frontale potrebbe anche essere un tentativo di distogliere l’attenzione da altre problematiche pressanti.

Non si può ignorare, infatti, che tali battibecchi servano a far passare in secondo piano questioni urgenti come la crisi idrica che affligge la città o l’ormai avvenuto abbattimento dell’Antenna, su cui i sostenitori del salvataggio non si arrendono e lamentano una scarsa incisività e tempestività da parte dell’amministrazione.

A ciò si aggiungono le tante altre problematiche irrisolte su cui la città attende risposte da troppo tempo, come il futuro dell’Università a Caltanissetta la Sanità o il necessario e urgente rifacimento parziale della rete idrica cittadina, i 4,2 milioni di euro.

Non è da escludere che questo attacco frontale al consigliere Gambino, un accanimento mai visto prima, possa essere legato alla sua richiesta di accesso agli atti su tutti gli eventi organizzati da questa amministrazione. Tale richiesta potrebbe aver toccato un nervo scoperto?

Anche perché lo stesso Gambino si è lamentato che a distanza di un mese, ancora non gli è stata consegnata tutta la documentazione richiesta con l’accesso agli atti effettuato da lui stesso, dando l’impressione che ci sia qualcosa che l’amministrazione non voglia rendere pubblico.

Ma su questo punto è corretto precisare che sono solo impressioni, se ne saprà qualcosa di più solo quando al consigliere verrà consegnata tutta la documentazione richiesta e dopo che l’avrà analizzata.

Questa modalità di fare politica però, per quanto possa generare attenzione mediatica o galvanizzare le rispettive basi elettorali, rischia di avere effetti negativi sulla comunità.

Innanzitutto, distoglie l’attenzione dai problemi reali e dalle sfide che la città deve affrontare.

In secondo luogo, alimenta la disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni, che vengono percepite come autoreferenziali e lontane dalle esigenze quotidiane.

Infine, rende più difficile la costruzione di un consenso trasversale su temi importanti, rallentando o bloccando l’azione amministrativa e la risoluzione dei problemi.

Il caso di Caltanissetta, con il battibecco tra l’assessore Petrantoni e l’ex sindaco Gambino, è un monito.

La politica dovrebbe essere il luogo del confronto di idee, della ricerca delle migliori soluzioni per il bene comune, quando invece si riduce a una serie di “battibecchi” e “rinfacci”, l’unica a rimetterci è la comunità che, invece di assistere a una gestione efficace della cosa pubblica, si trova di fronte a uno spettacolo che assomiglia più a una lite tra bambini che a un dibattito tra adulti responsabili e rappresentati dei cittadini, eletti non per litigare tra di loro, ma per affrontare e risolvere i problemi.

La cittadinanza tutta è ormai stanca di assistere a litigi su futili argomenti, si aspetta di vedere seri “battibecchi” sui grandi temi che riguardano il futuro di Caltanissetta e il benessere dei suoi abitanti, non su chi ha ragione in sterili dispute per “vendette” personali. Ad Maiora

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