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Strage di Bologna, 45 anni dopo. Mattarella: “Spietata strategia eversiva neofascista”

Last updated: 02/08/2025 10:38
By Redazione 114 Views 16 Min Read
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Il ricordo del terribile attentato del 2 agosto 1980 quando morirono in 85 e 200 persone rimasero ferite. In migliaia in corteo fra applausi e commozione. Presenti la ministra Anna Maria Bernini ed Elly Schlein

Contents
Mattarella: “Il 2 agosto è nella memoria del Paese. Disegno per derive autoritarie, da magistrati lavoro tenace”Bolognesi: “Tutti gli stragisti passarono dal Movimento Sociale Italiano”Lorenzo Fontana: “Fu un attacco ai valori della Repubblica, vicino ai familiari”Fedriga: “Senza memoria non c’è futuro”Matteo Salvini: “Ferita profonda, ricordare è un dovere”Pier Ferdinando Casini: “Storia triste di apparati infedeli. Ma ora uniti”Bonelli: “Attentato fascista voluto dalla P2”Contestatore a Bernini: “Noi crediamo a lei ma non al governo lo striscione”. La replica della ministraLa Russa: “Non dimenticare mai”In migliaia in corteo fra applausi e commozionePaolo Bolognesi, il presidente uscente dell’associazione dei familiari delle vittime delle strage di Bologna ringrazia i giudici: “Hanno fatto la storia”Bernini ai familiari: “Il governo è con voi”Lepore: “Ora nessuno potrà raccontarla in modo diverso”Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.

Mattarella: “Il 2 agosto è nella memoria del Paese. Disegno per derive autoritarie, da magistrati lavoro tenace”

“La strage della Stazione di Bologna ha impresso sull’identità dell’Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile. Il 2 agosto di quarantacinque anni fa, con i corpi straziati, i tanti morti innocenti, la immane sofferenza dei familiari, lo sconvolgimento di una città e, con essa, dell’intera comunità nazionale, è nella memoria del Paese” ha continuato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Bologna, l’Emilia-Romagna, l’Italia, risposero con prontezza e fermezza – prosegue -, esprimendo tutta la solidarietà di cui sono capaci, respingendo il disegno destabilizzante, le complicità presenti anche in apparati dello Stato, le trame di chi guidava le mani stragiste. Nel giorno dell’anniversario, si rinnovano alle famiglie delle vittime i sentimenti di vicinanza. Espressione di una comunità coesa che aderisce a quei principi democratici, che gli artefici della strage volevano cancellare, generando paura per minare le istituzioni, cercando di spingere il Paese verso derive autoritarie, con responsabilità accertate grazie al tenace lavoro di Magistrati e servitori dello Stato. Merita la gratitudine della Repubblica la testimonianza dell’Associazione dei familiari delle vittime, che ha sempre tenuto accesa la luce sul percorso che ha portato a svelare esecutori e mandanti, prezioso esempio di fedeltà ai valori costituzionali, specie per i giovani”, conclude Mattarella.

Bolognesi: “Tutti gli stragisti passarono dal Movimento Sociale Italiano”

“Sappiamo bene che gli amici degli stragisti non si collocano solo a destra, perché il partito dei nemici della verità è trasversale, così come era trasversale la famigerata loggia massonica P2. È però un fatto che tutti gli stragisti italiani passarono dal Movimento Sociale Italiano, partito costituito nel 1946 da esponenti della Repubblica Sociale Italiana (allora in gran parte latitanti perché ricercati dalla nuova giustizia della Repubblica democratica), che fino all’ultimo avevano combattuto con i tedeschi contro i partigiani, partito che si collocava apertamente contro la nascente Costituzione nata nel 1947 e ispirata alla lotta di Liberazione”. Lo ha detto Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage del 2 agosto 1980 a dal palco in stazione a Bologna.

Lorenzo Fontana: “Fu un attacco ai valori della Repubblica, vicino ai familiari”

“La strage di Bologna, 45 anni fa, rappresenta una delle pagine più drammatiche della nostra storia repubblicana: un attacco al Paese, volto a sovvertire l’ordine democratico. La sua matrice neofascista è stata accertata in sede giudiziaria. Rivolgo la mia vicinanza ai familiari delle vittime e alla città di Bologna. Un pensiero ai cari del mio concittadino Davide Caprioli, giovane veronese ferito mortalmente in quel giorno mentre aspettava il treno. Coltivare la memoria è un dovere civile: è attraverso il ricordo e la riflessione che possiamo comprendere l’orrore di certi atti e rafforzare l’impegno comune contro la violenza e il terrore”. Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

Fedriga: “Senza memoria non c’è futuro”

“Il 2 agosto 1980 alle 10.25, una bomba esplose nella stazione di Bologna, strappando la vita a 85 persone e ferendone oltre 200. Una ferita profonda nel cuore del nostro Paese. A distanza di 45 anni, la memoria è ancora un dovere. Ricordare significa difendere la verità, onorare le vittime, respingere ogni forma di violenza e odio. Oggi ci stringiamo attorno a Bologna, simbolo di resistenza civile e sete di giustizia. Perché senza memoria, non c’è futuro”. Lo dice il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, in un post social.

Matteo Salvini: “Ferita profonda, ricordare è un dovere”

“45 anni fa, una bomba alla stazione di Bologna spezzò 85 vite e lasciò una ferita profonda nel cuore del Paese. Il più grave attentato terroristico della storia della nostra Repubblica. Ricordare è un dovere: mai più sangue innocente”. Lo scrive sui social il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.

Pier Ferdinando Casini: “Storia triste di apparati infedeli. Ma ora uniti”

“Questa data deve unire nel ricordo, che non è solo memoria retorica è anche impegno a non uscire di strada per il futuro. Perché è chiaro che dietro alla strage del 2 agosto c’è una storia molto triste, anche di apparati dello stato che non hanno fatto il loro dovere, e di sentenze passate in giudicato che spiegano la responsabilità neofascista di questa strage”. Lo sottolinea dal corteo per il 45esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna Pier Ferdinando Casini, ex presidente della camera, oggi senatore, con alle spalle tante partecipazioni alle cerimonie in ricordo di quanto accadde il 2 agosto 1980.

Ma “non ho mai alimentato polemiche”, rivendica. E, piuttosto, dice ai microfoni di Etv, “penso sempre che la collaborazione istituzionale tra governo centrale e le autonomie locali e le regioni sia fondamentale se vogliamo andare avanti bene assieme, perché già di problemi ne abbiamo tanti”. Dunque anche rispetto al discorso tenuto dal ministro Bernini oggi a Bologna “penso che la collaborazione istituzionale sia importante e non alimento polemiche”.

Bonelli: “Attentato fascista voluto dalla P2”

“A 45 anni dalla strage alla stazione di Bologna ricordiamo non solo le 85 vittime innocenti e i 200 feriti di quella bomba, ma anche la verità storica e giudiziaria ormai inoppugnabile: la matrice fascista è stata confermata definitivamente dalla Cassazione, dopo decenni di rimozioni, omissioni e depistaggi”. Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, che prosegue: “Quella strage non fu un atto isolato, ma parte di una vera e propria strategia della tensione che mirava a destabilizzare la democrazia italiana, seminando paura e sangue. In quel disegno furono coinvolti non soltanto esponenti del Msi e della galassia eversiva nera, ma anche settori dei servizi segreti che operarono in copertura, e la loggia P2, che aveva tra i suoi obiettivi il controllo della magistratura. È inquietante che oggi, con la cosiddetta riforma della giustizia, torni in discussione la separazione delle carriere, che era al centro proprio del programma piduista. Con il decreto sicurezza si dà mano libera ai servizi segreti e siccome il reato di depistaggio non può essere abolito fanno in modo che nessuno possa essere accusato di depistaggio. Furono la loggia P2, il terrorismo nero , i sevizi segreti deviati e le connivenze politiche a mettere la bomba. Oggi però Licio Gelli ha la sua vittoria quelle riforma da lui scritta : la separazione delle carriere. Le istituzioni hanno il dovere di vigilare affinché la verità non sia mai oscurata e che nessun rigurgito neofascista possa riproporre quella cultura dell’odio e della violenza che ha ferito la Repubblica: senza memoria non c’è democrazia”, conclude Bonelli.

Contestatore a Bernini: “Noi crediamo a lei ma non al governo lo striscione”. La replica della ministra

“Crediamo alla sua personale buona fede, ma non alla solidarietà del governo”. Lo ha gridato, al termine del discorso nel cortile del comune della ministra Anna Maria Bernini, un contestatore isolato, che ha ricordato tra gli applausi del pubblico come le sentenze attribuiscano alla strage una matrice neofascista e i mandanti in capo alla P2. Il contestatore aveva anche un cartellone, su cui si leggeva “Governo non credibile sul 2 agosto” e si richiamavano responsabilità di Nato e P2. “Non sono d’accordo, ma farò di tutto perché lei possa continuare a dirlo”, la replica di Bernini. 

La Russa: “Non dimenticare mai”

“2 agosto 1980. Per non dimenticare mai”. Lo scrive sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa.

In migliaia in corteo fra applausi e commozione

Tanti applausi, commozione e le lacrime di alcuni cittadini hanno accolto il corteo delle celebrazioni della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, nella quale 85 persone sono morte e 200 sono rimaste ferite. In prima fila, dietro ai gonfaloni, ci sono la ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, il presidente della Regione, Michele de Pascale. Alle manifestazione partecipa, tra gli altri, anche la segretaria del Pd, Elly Schlein. Il corteo a cui partecipano diverse migliaia di bolognesi quest’anno, per via dei lavori del tram in via indipendenza, avrà un percorso differente rispetto alla tradizione. La manifestazione sta percorrendo via Ugo Bassi, per poi procedere in via Marconi, via Amendola e terminare in stazione, dove si terranno i discorsi ufficiali per ricordare le vittime della strage e il triplice fischio del treno alle 10.25, orario dell’esplosione della bomba.

Paolo Bolognesi, il presidente uscente dell’associazione dei familiari delle vittime delle strage di Bologna ringrazia i giudici: “Hanno fatto la storia”

I giudici della Procura generale di Bologna “hanno fatto la storia”. Per questo il presidente uscente dell’associazione dei familiari delle vittime delle strage di Bologna, Paolo Bolognesi, li ringrazia. “Hanno non solo fatto le indagini che per la Procura ‘normale’ avrebbero dovuto non essere fatte. Loro hanno fatto le indagini, hanno avvocato a sé le indagini e da queste indagini è emerso il processo ai mandanti. L’ultima sentenza della Cassazione dimostra che si sa tutto” sui mandanti e sui retroscena dell’attentato alla stazione del 1980, sostiene Bolognesi. “Abbiamo avuto i procuratori Nicola Proto, Alberto Candi e Umberto Palma che sono stati veramente dei motori anche durante i processi. Hanno prodotto in sentenze notevoli. Un fatto eclatante che dà un grande merito a questi giudici che hanno riscritto una pagina notevole della nostra storia” conclude Bolognesi.

Bernini ai familiari: “Il governo è con voi”

“Mi impegno a titolo personale e a nome del governo. Io ho avvertito anche salutando alcuni familiari delle vittime un certo disagio. Ecco, io vorrei trasmettervi questo messaggio: il governo è dalla vostra parte, io sono dalla vostra parte. Qualsiasi lettura degli eventi è legittima io credo profondamente nella democrazia, ascolterò qualsiasi interpretazione”. Lo ha detto la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, alla cerimonia di commemorazione della strage del 2 agosto 1980 in Comune a Bologna, assicurando che l’impegno sulla legge per i risarcimenti ai familiari delle vittime.

Lepore: “Ora nessuno potrà raccontarla in modo diverso”

“È importante per noi che oggi si manifesti con ampia partecipazione da ogni parte d’Italia perché quello che è successo il 2 agosto 1980 riguarda tutto il nostro Paese e non solo la nostra città. Le ultime sentenze della Corte di Cassazione lo confermano e abbiamo raggiunto una verità importante ma soprattutto la verità giudiziaria, quindi d’ora in poi nessuno potrà raccontare in modo diverso alla stazione di Bologna e anche nei mesi e anni precedenti, sappiamo chi sono i mandanti, gli esecutori e i depistatori”. Lo dichiara il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, aprendo in Comune la cerimonia per il 45esimo anniversario della strage. 

“Verità e giustizia sono due parole scolpite nella carne della nostra città”, aggiunge Lepore, quindi Bologna sarà “sempre al fianco di tutte le associazioni dei familiari di tutte le città” interessate dalle stragi e di tutte le persone “tradite da uno Stato che si è voltato dall’altra parte o colpite dal terrorismo eversivo”. Cominciando il proprio intervento il sindaco ha dato il benvenuto alla ministra Anna Maria Bernini, ma gli applausi dei presenti sono iniziati quando Lepore ha citato gli altri rappresentanti istituzionali, come il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ma soprattutto nel momento in cui il primo cittadino ha rivolto un “saluto particolare” a Paolo Bolognesi, che dopo molti anni lascia oggi la guida dell’Associazione dei familiari delle vittime. Applausi anche per il nuovo presidente Paolo Lambertini.

Fonte RaiNews.it

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Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.

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