A Caltanissetta, ma forse anche in molte altre città, il dibattito pubblico sembra sempre più concentrato su questioni di facciata, di immagine, quella sulla carta e sui loghi, mentre i veri problemi che affliggono la comunità rimangono irrisolti.
Spesso ci si chiede perché chi ha le redini del potere, e che potrebbe agire per il bene comune, per evitare disagi e rendere la città più bella, accogliente ed efficiente, preferisce invece investire tempo, energie e soldi pubblici in progetti, non per questo meno importanti, ma che permettono più visibilità e consensi elettorali per se stessi, piuttosto che cimentarsi nell’affrontare sfide più impegnative ed urgenti che toccano la vita di tutti i cittadini.
La questione antenna, per esempio, è stata ormai archiviata. Ma cosa ne è stato delle famose “compensazioni” promesse come “dolcificante” dopo l’abbattimento? Si affronterà Rai Way o è una promessa destinata a svanire nel nulla?
Questo è solo un esempio di come argomenti cruciali vengano abilmente rimandati o evitati, in attesa probabilmente che la memoria collettiva si affievolisca.
Ci sono problemi ben più gravi che meriterebbero un’attenzione immediata.
La sanità in primis. Con liste d’attesa interminabili nel settore pubblico, molte persone, non potendo permettersi cure private, sono costrette a non prendersi cura della propria salute.
Su questo punto ci sono state interlocuzioni tra il sindaco e il Direttore Generale dell’ASP?, visto e considerato che il Dg ha chiaramente detto di voler parlare solo con il primo cittadino e non con i consiglieri in commissione, o la situazione, come temiamo, è rimasta ferma, con i cittadini che ne pagano le conseguenze?
Un altro tema ricorrente, che torna puntualmente con l’inizio dell’anno accademico, è la fuga dei giovani.
Con un’offerta universitaria limitata e pochi posti disponibili, molti studenti e le loro famiglie sono costretti a guardare altrove.
Nonostante le promesse, il futuro dei giovani sembra non essere una priorità, e lo dimostra il fatto che a distanza di un anno e mezzo, la nomina del presdidente del Consorzio Universitario non arriva e, pur avendo i famosi amici a Palermo, “che avrebbero risolto i nostri problemi“, della sua nomina nulla è dato sapere.
E che dire del progetto del Policlinico? Una volta un tema caldo, ma eravamo in campagna elettorale, adesso sembra essere stato derubricato, come se non se ne fosse mai parlato, come se la frase “il policlinico si farà a Caltanissetta”, parola dell’on.Mancuso dopo interlocuzioni avute con il presidente Schiafni, fosse stata una nostra invenzione.
Anche le infrastrutture non sono da meno. I famosi 4,2 milioni di euro per il rifacimento parziale della rete idrica, sono finiti nel dimenticatoio, però venivano sbandierati ad ogni occasione posiibile, anche se si parlava di altro, ma era un motivo per dimostrare che “a Palermo ci sono amici” e che in quelle sedi i nostri rappresentanti lavorano seriamente, “mica stanno a pettinare le bambole”(cit.). “Aspettiamo la chiusura delle scuole”, si disse, ma ad onor del vero non si specificò l’anno.
E la piscina comunale? Anche qui, si fa orecchie da mercante, mentre il tempo passa e le promesse restano solo sulla carta.
Del tema randagismo non è che non se ne parli, ne parla chi propone, anche se comprende che non se ne deve, o meglio, non se ne vuol proprio parlare e quando qualcuno ci si prova scoppia il fuggi fuggi, manco avessero fatto entrare in aula un branco di cani inferociti, però poi tutti a dichiarare, a parole, amore per gli amici a quattro zampe e vicinanza ai volontari.
Infine, c’è l’ordinaria amministrazione, che spesso viene trascurata per dare spazio a progetti più “grandiosi”.
Rifacimento a parte del manto stradale di alcune vie, il resto della città, dalla pulizia delle strade e dei marciapiedi, scerbamento compreso, alla manutenzione delle ville comunali, che versano in uno stato di semi abbandono, notte compresa, dell’assenza di bagni pubblici, etc. tutto fermo.
Questi sono i problemi che un amministratore, che si è assunto l’onere e l’onore di governare, dovrebbe affrontare senza gettare fumo negli occhi creando “diversivi”.
Ma in fondo, cari amministratori, non vi si chiedono miracoli, ma coerenza e più impegno.
Basterebbe poco, basterebbe riavvolgere il nastro e rivedere i tanti video con le critiche fatte quando eravate all’opposizione, in fondo siete gli stessi o quasi che definivate gli ex amministratori “incapaci” e che adesso, dimenticato tutto sembra che seguiate la stessa logica di gestione.
Forse, anzi senza il forse, è arrivato il momento di passare dalle promesse ai fatti, di mettere in pratica quelle belle idee e quei progetti che in campagna elettorale definivate, voi “pronti e preparati”, realizzabile e di facile esecuzione.
Vero è che siamo ancora in piena estate, ma questo vuole essere un modestissimo promemoria anche se siamo certi che state già scaldando i motori per affrontare un rientro scoppiettante e, ritemprati spirito e corpo, affronterete le sfide che vi attendono e che i cittadini si aspettano.
Sfide sia al Comune che al Libero Consorzio Provinciale, tra rimpasti e nomine, enti che risultano ingessati, non per una rovinosa caduta, ma per qualche frattura all’interno della stessa maggioranza che, tra veti e pretese personali non riesce a sciogliere i nodi dellingarbugliata matassa.
Bisogna adesso passare e dimostrare di che pasta siete fatti, per non farvi etichettare come etichettavate i vostri predecessori.
Anche perchè la nostra comunità nissena merita di più che di una politica che si basa sull’apparenza e non sulla sostanza. Ad Maiora
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