“Ringraziamo Trump e l’Amministrazione per questo passo coraggioso e per essere ancora una volta al fianco di Israele”, scrive su X il ministro degli Affari Esteri, Gideon Saar
Il bilancio delle vittime della guerra nella Striscia di Gaza continua a inasprirsi. Secondo il ministero della Salute, citato da Al Jazeera, sono 63.025 i palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023. Si attestano a 159.490 i feriti. Nelle ultime 24 ore sono morti almeno 59 persone, 224 sono rimaste ferite. Numeri presentati nella giornata in cui Gaza City è stata etichettata come “zona pericolosa di combattimento”, eliminando la ‘pausa tattica locale’ dell’attività militare, quella ovvero che, sostanzialmente, consentiva ai civili di cercare cibo e riparo e l’ingresso e la distribuzione tra la popolazione di beni di prima necessità.
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha inviato ad Hamas un ultimatum, sollecitando una resa con la prospettiva di una “annessione del perimetro di sicurezza e controllo operativo completo di Israele nella Striscia per sempre”.
“Dobbiamo intraprendere questa campagna e porvi fine- ha continuato-. Distruggere il male assoluto che ha commesso le atrocità contro di noi il 7 ottobre. Nonostante tutto l’allarmismo, possiamo e dobbiamo porre fine alla campagna entro la fine dell’anno solare“.
HAMAS: “L’ESERCITO NEMICO PAGHERÀ IL PREZZO CON IL SANGUE DEI SUOI SOLDATI”
La risposta di Hamas alla giornata di oggi non si è fatta attendere. Sempre secondo quanto riporta Al Jazeera, Abu Obeida – portavoce delle Brigate Qassam – ha comunicato in un messaggio su Telegram che il piano di Israele di occupare la Striscia di Gaza “sarà devastante per la sua leadership politica e militare”. Poi la minaccia: “E l’esercito nemico pagherà il prezzo con il sangue dei suoi soldati”. Obeida ha, poi, fatto sapere che Hamas preserverà la vita dei prigionieri israeliani “al meglio delle sue possibilità”, ma corrono gli stessi rischi dei combattenti del gruppo palestinese a Gaza. Infine, ha invitato le Idf e il governo israeliano ad assumersi “la piena responsabilità” per eventuali morti tra i prigionieri.
TRUMP REVOCA I VISTI AI FUNZIONARI PALESTINESI
Intanto, negli Stati “l’amministrazione Trump ha annunciato che negherà e revocherà i visti ai membri dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) in vista della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, in base alla legge statunitense”. Lo scrive su X il vice portavoce del Dipartimento di Stato, Tommy Pigott, dopo l’annuncio fatto in giornata.
“Prima di prenderli sul serio come partner per la pace – si legge nel messaggio – l’Autorità Nazionale Palestinese e l’OLP devono respingere completamente il terrorismo e smettere di perseguire in modo controproducente il riconoscimento unilaterale di uno Stato ipotetico“.
“Ringraziamo Trump e l’Amministrazione per questo passo coraggioso e per essere ancora una volta al fianco di Israele“, scrive su X il ministro degli Affari Esteri, Gideon Saar.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it di Giusy Mercadante
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