La sede del server sarebbe in Bulgaria, con un fatturato di più di un milione di euro
I server sono all’estero, forse in Bulgaria, ma l’amministratore è italiano.
Secondo il Quotidiano Nazionale l’amministratore sarebbe Roberto Maggio, R.M. sono invece le iniziali che riporta Repubblica.
Sono le prime informazioni sulle indagini della polizia postale di Roma, riguardo all’identificazione di colui che gestiva il sito sessista “Phica.Eu” collegato a “Phica.Net”.
Un unico amministatore per una piattaforma aperta da 15 anni, dietro cui si celerebbe una società con sede in Bulgaria con un giro di affari da 1,3 milioni di euro.
Sul sito venivano pubblicate e commentate, in modo anche denigratorio e violento, foto di donne rubate dalla rete, foto che ora sono ora nel mirino della polizia. Tra poco le informazioni verranno trasmesse alla procura di Roma. A questo punto verrà aperto un vero e proprio fascicolo con le ipotesi di reato. Per ora si è nella fase della raccolta delle informazioni.
Tra le foto commentate in modo denigratorio e incitanti alla violenza sessuale, ci sono anche le immagini di donne della politica, come Giorgia Meloni, Elly Schlein, Alessandra Moretti, ma anche giornaliste come Laura Chimenti, influencer come Chiara Ferragni, cantanti come Giorgia, Paola e Chiara, Valentina Parisse e Martina Attili, attrici come Paola Cortellesi o personaggi pubblici come Chanel Totti o Carla Bruni.
Le indagini
La polizia punta a identificare i gestori e gli autori dei commenti più scabrosi. Gli agenti hanno richiesto agli amministratori i dati degli utenti più recenti e abituali. L’inchiesta potrebbe coprire fino a quattro anni di attività.
I possibili reati
Si ipotizzano una serie di reati come diffamazione aggravata, violenza privata, istigazione a delinquere e vilipendio di cariche dello Stato.
Aumentano le denunce, da tutta Italia
Intanto la polizia postale di Roma continua a ricevere denunce da chi ha scoperto di essere inserita a sua insaputa nei portali. Altre denunce arrivano agli uffici giudiziari di tutta Italia. A Roma dovrebbe confluire tutto il fascicolo.
La piattaforma Phica
In pariticolare, il sito Phica.Net esiste da 15 anni, già dal 2005. Nel 2023 era stato oggetto di una petizione indetta da Mary Galati, con quasi 700mila firme per chiederne la chiusura. Nulla era stato fatto. Poi, dopo lo scandalo mediatico seguito alla scoperta del gruppo Facebook “Mia moglie”, si è concentrata l’attenzione anche su “Phica”, piattaforma che è stata dunque chiusa.
La class action per “Mia Moglie”
Per quanto riguarda il gruppo Facebook Mia Moglie l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace ha lanciato una class action a difesa delle donne coinvolte per ottenere risarcimenti da Meta e imputare a molti il reato di revenge porn.
Fonte La7
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