Nella mattina di ieri un gruppo di militanti del Partito Democratico e della CGIL, diretto alla manifestazione “pro-Pal” di Roma, ha lanciato uova contro la sede nazionale di Pro Vita & Famiglia in Viale Manzoni, intonando cori vergognosi come “Pro Vita, Pro Vita, vaff…”.
Un’aggressione codarda, che si aggiunge a una lunga scia di atti vandalici motivati esclusivamente dall’odio politico verso chi difende la vita e la famiglia.
Come Donne di Destra denunciamo con forza l’ennesimo episodio di intolleranza della sinistra, che a parole si erge a paladina dei diritti umani e della pace, ma nei fatti mostra il volto più violento e incoerente.
Sono gli stessi militanti che oggi gridano nelle piazze per la vita dei palestinesi, eppure tacciono e restano indifferenti di fronte alle stragi quotidiane in Nigeria ad opera di Boko Haram, dove donne e bambini cristiani vengono massacrati nell’indifferenza generale.
Due pesi e due misure: per loro la vita vale solo quando serve alla propaganda.
E mentre si commuovono per i civili sotto le bombe, sostengono con la stessa convinzione aborto ed eutanasia, cioè la soppressione della vita fragile e innocente proprio nel momento in cui andrebbe protetta di più.
E non basta: arrivano persino ad aggredire chi, come Pro Vita & Famiglia, lavora per difendere i nascituri e sostenere la famiglia. Ma stiamo scherzando?
È questa la sinistra dei “diritti umani”: violenta verso chi non si piega al pensiero unico, ipocrita perché grida alla vita in Medio Oriente e la nega nel grembo materno, incoerente perché si batte per alcuni ma tace sulle stragi che non servono alla propria agenda ideologica.
Chiediamo ai leader del PD e della CGIL, Elly Schlein e Maurizio Landini, di dissociarsi da questo atto vile e di condannarlo senza ambiguità.
Alla politica e alle istituzioni chiediamo più coraggio nel garantire il rispetto della libertà di pensiero e di associazione, che oggi in Italia viene minacciata da chi si dice “democratico” solo di nome.
Le Donne di Destra non resteranno in silenzio: continueremo a denunciare l’ipocrisia, a difendere la vita in ogni sua fase, e a opporci con fermezza a chi vorrebbe trasformare la violenza e la censura in strumenti di lotta politica.
Carola Profeta – Referente Sicilia e Sardegna
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