Dopo anni di denunce e segnalazioni, da parte di forze politiche, associazioni, studenti e privati
cittadini, sulla condizione di gravissimo degrado e abbandono in cui versa il patrimonio
minerario del nostro territorio, nulla cambia.
Continua invece l’imbarazzante assenza di chi dovrebbe occuparsene, con la conseguente progressiva perdita di gran parte di questi beni.
Qualche giorno fa, grazie alla pregevole iniziativa degli itinerari delle “Vie dei Tesori” (promossa
anche dal Comune di Caltanissetta), abbiamo osservato con amarezza e rabbia che anche il
Castelletto del Pozzo Nuovo della Miniera Trabonella è crollato.
Dopo l’Edificio dell’Amministrazione della zona Luzzati, le Officine elettrica e meccanica,
l’Impianto di Flottazione, l’Edificio della Lampisteria, i Calcheroni, i Forni Gill, la copertura della
Tramoggia del Silos minerali terzi, anche il Castelletto del Pozzo Nuovo crolla disastrosamente,
nonostante le tantissime e inascoltate segnalazioni fatte in questi anni all’Amministrazione
Comunale e alle Autorità competenti per rappresentare il pericolo incombente.
È insopportabile l’ipocrisia con cui si continua ad annunciare propositi di valorizzazione e
tutela del patrimonio minerario di Caltanissetta, accompagnandoli con l’indicazione di
ipotetici percorsi ed itinerari (ciclabili e non) attrattivi di flussi turistici significativi per il nostro
territorio, pur non facendo assolutamente nulla per tutelare le ultime tracce della nostra
secolare civiltà mineraria.
Con rammarico constatiamo che mentre tra la fine degli anni novanta e l’inizio del duemila, le
Amministrazioni Comunali dell’epoca si sforzarono di acquisire, preservare e valorizzare la
Miniera Trabonella con la messa in campo di progetti concreti e di eventi culturali realizzati nel
sito, oggi non registriamo un analogo impegno.
Al contrario ciò che siamo costretti a registrare è l’avanzare del degrado e della distruzione: la
recinzione esterna in ferro, le staccionate in legno, i servizi igienici, la sentieristica e la
cartellonistica, realizzate dalle Amministrazioni Comunali negli anni passati e costate svariate
centinaia di migliaia di euro, continuano ad essere smantellate e distrutte.
La caratterizzazione e bonifica del sito (rimozione di coperture e recipienti in amianto, di oli
esausti e di altri rifiuti speciali), realizzate nello stesso periodo con un finanziamento del
Ministero dell’Ambiente, sono state anch’esse vanificate dall’assenza di vigilanza e dalla
mancanza di successivi interventi di recupero e qualificazione dell’area mineraria.
Nella Miniera, di proprietà del Comune di Caltanissetta e ricadente all’interno della Riserva
Naturale Orientata “Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale”, sono infatti ancora
presenti diRuse discariche abusive, segnalate da tempo all’Amministrazione Comunale e alle
Autorità competenti.
Nonostante gli impegni assunti, tali discariche non sono state rimosse, ma solo nascoste
all’interno di alcuni capannoni della stessa miniera.
Allo stesso modo si ripetono costantemente, senza alcun contrasto da parte delle Autorità
competenti, i furti e i saccheggi di tutto ciò che ha ancora un valore.
Nonostante i declamati progetti di valorizzazione turistica del sito e la presenza di decine di
abitazioni ed aziende agricole, la strada di accesso al sito minerario è ormai pressocché
impraticabile.
Identica sorte colpisce la Miniera Gessolungo (di proprietà della Regione Sicilia ed individuata
dalla Legge 17/91 come facente parte dell’immaginato Museo Regionale delle Miniere) dove
avanza l’incuria e il degrado, con la sempre più massiccia presenza di discariche abusive di
rifiuti, già segnalate l’anno scorso (con missiva indirizzata al Presidente della Regione Siciliana
Renato Schifani) anche dagli studenti e docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “A. Volta” di
Caltanissetta.
In tale contesto, è paradossale ma significativo che la cartellonistica di avvicinamento e di
prossimità, installata recentemente dall’Amministrazione Comunale (con fondi GAL e PSR) per
indicare i luoghi più significativi della “Via delle Miniere”, sia stata posizionata in luoghi e modi
errati: i cartelli descrittivi delle Cappelle Votive di Sant’Elmo, della Madonna del Perdono e della
Sacra Famiglia sono stati scambiati tra loro; il cartello descrittivo della Villa Tumminelli è stato
posizionato al posto dell’edificio storico di Pronto Soccorso della Miniera Gessolungo; il
cartello descrittivo della Miniera Saponaro-Garibaldi indica erroneamente il “Forno
sperimentale Masobello” (per la fusione della ganga solfifera) come “Forno Marobelli”.
Temiamo che questi errori siano tra l’altro solo una piccola parte degli strafalcioni compiuti.
Insomma, sembra proprio che manchi cuore e testa a chi dovrebbe occuparsi seriamente di
conservazione e valorizzazione di questi nostri luoghi storici.
Con la presente chiediamo al Sindaco di Caltanissetta di convocare una riunione operativa con
tutti gli enti e le autorità competenti, aperta ai capigruppo ed alle forze politiche rappresentate
in Consiglio Comunale, per individuare le misure urgenti, necessarie per arrestare il degrado e
la rovina del patrimonio minerario a partire da Trabonella.
Pei il PD cittadino di Caltanissetta – Il Responsabile Ambiente Ivo Cigna
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