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Cittadinanza onoraria a Maria Grazia Vagliasindi, già Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta

Last updated: 29/05/2025 12:55
By Sergio Cirlinci 145 Views 9 Min Read
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La concessione avverrà durante il Consiglio Comunale che si svolgerà questo pomeriggio

Questo pomeriggio, nella Sala Consiliare di Palazzo del Carmine, il Consiglio Comunale riunito in seduta ordinaria, come determinato dalla Conferenza dei Capigruppo, presenterà e voterà la proposta di deliberazione: “Conferimento della cittadinanza onoraria alla Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, Dott.ssa Maria Grazia Vagliasindi”.

Per l’occasione saranno presenti anche le autorità civili e militari e diversi rappresentanti delle istituzioni

Le sue qualità e competenze professionali emergono dal suo brillantissimo percorso di carriera, che denota una visione del proprio ruolo come una missione, dall’altissimo profilo etico, caratterizzata da assoluta integrità morale.

La Dottoressa Vagliasindi nel 1978, a soli 24 anni, dopo la laurea in Giurisprudenza ha superato il concorso di magistratura e dal 1980 è stata destinata al Tribunale di Caltanissetta nel settore giudicante penale e in Corte di Assise. Lì ha redatto la I sentenza per l’uccisione di Rocco Chinnici.

Numerose sue sentenze sono state pubblicate su qualificate riviste giuridiche. Oltre quella relativa al processo di Chinnici, riportata su “Foro Italiano”, negli anni i suoi lavori sono stati attenzionati da “Giustizia civile” e “Diritto di famiglia e delle persone”.

Dal 1984 è stata trasferita a Catania con la funzione prima di Pretore del lavoro per poi essere destinata alla sezione civile occupandosi anche di diritto di famiglia e delle persone.

Nel 1998 ha presieduto in Corte di Assise il processo a “Cosa Nostra” catanese ed è stata estensore della sentenza di condanna all’ergastolo dei vertici di “Cosa Nostra” catanese, tra cui Nitto Santapaola e Aldo Ercolano, emessa all’esito di una camera di consiglio durata ben 26 giorni, durante i quali la Corte è rimasta nell’aula bunker di Catania Bicocca. È l’estensore, tra l’altro, nel processo a “Cosa Nostra” catanese, delle motivazioni delle sentenze di condanna per glí omicidi del giornalista Giuseppe Fava e dell’ispettore di PS, Giovanni Lizzio.

È stata Consigliere della Corte di Appello di Catania dal 1998 al 2010 e ha esercitato funzioni sia alla II sezione penale che alla I sezione civile, ove ha presieduto stabilmente il Il Collegio civile, con una competenza estesa a tutto il complesso contenzioso in materia di appalti, espropriazioni per p. u., fallimentare, societario ed altro.

In Corte di Assise di Appello, ha presieduto il maxi processo a “Cosa Nostra” siracusana e anche altri maxi processi di criminalità organizzata per omicidi di mafia, tra tutti anche quello per l’omicidio della guardia carceraria Bodenza.

Per il processo a “Cosa Nostra” siracusana, la permanenza in camera di consiglio nell’aula bunker di Catania Bicocca si è protratta per dodici giorni. Dal 2010 è stata Presidente del Tribunale del Riesame di Catania, che si occupa del controllo in sede di impugnazione di tutte le ordinanze dei Tribunali di Catania, Siracusa, Ragusa e Caltagirone, applicative di misure cautelari personali e di quelle in materia di misure patrimoniali dei Tribunali di Catania e Caltagirone.

Tra le moltissime ordinanze di cui è stata estensore presso il Tribunale del Riesame, quella del caso, di larga risonanza mediatica, del piccolo Lorys, il bimbo della cui uccisione è accusata la madre Veronica Panarello, e del caso Salvatore Di Grazia (uxoricidio). Le ordinanze sono state integralmente confermate dalla Corte Suprema di Cassazione e nei successivi giudizi di merito con sentenze definitive. Costante il suo impegno alla Scuola Superiore della Magistratura come relatore ai corsi di formazione di magistrati, ove ha affrontato, per l’ esperienza maturata in entrambi i settori della giurisdizione, sia tematiche di diritto penale che di diritto civile.

Dal giugno del 2017 e sino al 16 gennaio 2024, è stata Presidente della Corte di Appello di Caltanissetta, prima donna in Sicilia e ricoprire l’incarico di vertice.

Durante la Presidenza della Corte, ha riservato massimo impegno all’interazione istituzionale con tutta la comunità nissena, con una dedizione costante alla diffusione della cultura della legalità, soprattutto nelle scuole e con il coinvolgimento dei giovani alle cerimonie inaugurali dell’anno giudiziario. L’impegno culturale personale nel territorio di Caltanissetta, con la partecipazione anche a moltissimi convegni organizzati dalla città (a titolo soltanto esemplificativo l’Avvocatura, il Consiglio notarile, il Consorzio universitario, il Comune, la Diocesi, le Associazioni culturali, le scuole, ecc…), è stato lo strumento che ha consentito al Presidente della Corte di veicolare l’immagine di una giurisdizione vicina al tessuto sociale in tutte le sue componenti e, soprattutto, l’immagine di una giurisdizione efficiente che trae la sua credibilità dal confronto e dal dialogo delle ragioni. Grandi le sfide che durante la Presidenza hanno avuto ricadute anche sull’immagine della città di Caltanissetta accrescendone il prestigio; segnatamente il fervido mantenimento della Corte di Appello di Caltanissetta tra le quattro Corti di Appello della Sicilia, l’ammodernamento della struttura esterna del Palazzo di Giustizia, con il rifacimento di tutti gli infissi, la ristrutturazione dell’arredo dell’Aula Magna, la pitturazione dell’ area esterna delle aule di udienza, la pulizia e sistemazione delle aree interne del Palazzo di Giustizia e dell’aula bunker che, riattivata, ha ospitato la celebrazione di processi di rilevanza mediatica nazionale. La sfida più complessa è quella che si è conclusa con la ripartenza dei lavori del nuovo Palazzo di Giustizia, ormai in uno stadio avanzato dopo una stasi ultradecennale. Per portare a compimento tale sfida, l’interazione della Presidenza della Corte è stata costante con gli altri vertici del Palazzo di Giustizia, con il Provveditorato OO.PP. Sicilia Calabria, con il Ministero della Giustizia e con il Comune di Caltanissetta in persona del Sindaco in carica. L’impegno del Presidente della Corte è stato frutto di grande determinazione nella consapevolezza che la nuova ala del Palazzo di Giustizia è di essenziale importanza, non solo per l’efficace funzionamento della giurisdizione, ma anche per l’immagine della città, vulnerata dalla dismissione di un’ importante opera edilizia. Grande l’impegno del Presidente della Corte anche nella gestione dell’ inimmaginabile emergenza sanitaria del 2020.

Si è trattato di gestire, nell’ immediato e senza tentennamenti, l’impellente e intricata difficoltà di bilanciare il diritto alla salute di tutta la comunità e il servizio giurisdizionale. La sfida è stata possibile anche per la quotidiana interazione del Presidente della Corte con tutte le istituzioni cittadine e principalmente con la Direzione Sanitaria di Caltanissetta. Tutti ricordano il presidio vaccinale all’interno del Palazzo di Giustizia, con l’accelerazione delle procedure di prevenzione, frutto di un modulo organizzativo inedito. Grande impulso con riflessi immediati sulla comunità nissena anche la stipula dei protocolli per l’apertura degli sportelli MAP (messa alla prova), la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e domestica, attraverso la programmazione ed attuazione dei programmi di recupero dei maltrattanti e degli autori di reato. Corale l’apprezzamento di tutta la comunità nissena per l’ impegno del Presidente della Corte e la dedizione riservata all’intera città.

I cittadini che desiderano assistere alla seduta del Consiglio comunale potranno seguire la diretta streaming collegandosi alla seguente piattaforma web: https://caltanissetta.consiglicloud.it

 

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