La manifestazione convocata dal Movimento 5 stelle – ma senza bandiere – in solidarietà con il conduttore di Report dopo l’attentato subito
“La politica deve essere responsabile, le istituzioni devono fare in modo che i giornalisti possano svolgere il loro lavoro”. Dalla piazza convocata dal Movimento 5 stelle — ma senza bandiere — per la stampa libera e in solidarietà di Sigfrido Ranucci, il primo a parlare è il presidente pentastellato Giuseppe Conte. Che da piazza Santi Apostoli lancia un appello al governo: “Il partito della presidente del Consiglio dovrebbe ritirare la querela a Ranucci, e così i ministri. Da presidente del Consiglio, anche davanti agli articoli più pesanti, non ho mai querelato”.
Un po’ a sorpresa, in piazza si presenta anche una delegazione di Fratelli d’Italia composta dai capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami, dai deputati Giovanni Donzelli e Augusta Montaruli.
“Siamo a una manifestazione per la libertà di stampa, per la tutela di giornalisti in particolare quando sono oggetto di gesti vergognosi e gravissimi come lo è stato Sigfrido Ranucci. Non c’era ragione perché non venissimo”, dice Malan ai cronisti.
A chi chiede invece a Bignami un commento sulle parole di Conte, che ha chiesto che Fdi ritiri le querele a Report, il capogruppo meloniano alla Camera risponde: “Sono due cose diverse un conto è l’esercizio di un diritto di difesa che, da avvocato, ritengo che sia uno dei cardini dello stati di diritto, altra cosa sono gli attentanti. Sono due cose diverse”.
“A Report sono molto legata — dice in videocollegamento Milena Gabanelli, che quella trasmissione l’ha condotta per quasi vent’anni —. I primi dieci anni abbiamo lavorato senza tutela legale a riprova della determinazione e della passione che aveva la redazione. Io ho avuto una causa da 137 milioni finita con il querelante che ha dovuto risarcire. Ma resta il fatto che tu come giornalista ti aspetti la protezione del tuo editore. Il nodo torna al servizio pubblico che non campa di pubblicità — aggiunge — e quindi non corre il pericolo di contratti cancellati. Rischiare di essere gambizzati all’interno della tua azienda è particolarmente indigesta e ciò mi auguro che non avvenga”.
Fonte lespresso.it
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