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La Guardia di Finanza sequestra azioni della Campari per 1,2 miliardi di euro

Last updated: 01/11/2025 6:13
By Redazione 142 Views 5 Min Read
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Si indaga su plusvalenze per 5.3 miliardi non dichiarate da Lagfin Sca, detentrice delle azioni Campari. Il provvedimento, tiene a precisare la holding, non riguarda la società italiana

Contents
Cos’è l’exit tax?La Contestazione a LagfinL’Impatto in Borsa e la posizione della societàI chiarimenti di LagfinSi precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 


Terremoto nel mondo della finanza. La Guardia di Finanza di Milano, su ordine della Procura di Monza, ha eseguito un sequestro preventivo da oltre 1,2 miliardi di euro nei confronti della holding lussemburghese Lagfin Sca, azionista di controllo del Gruppo Campari.

L’inchiesta, coordinata dal GIP del Tribunale di Monza, ipotizza una presunta maxi-evasione fiscale legata a un’operazione straordinaria di riorganizzazione societaria avvenuta anni fa. L’oggetto del contendere non riguarda il mancato pagamento delle imposte sugli utili correnti, ma una specifica tassazione nota come exit tax (tassa d’uscita).

Cos’è l’exit tax?

L’exit tax è l’imposta che uno Stato richiede al momento del trasferimento della residenza fiscale di una società o dei suoi asset (le azioni) fuori dai confini nazionali. Serve a tassare le plusvalenze latenti, ossia l’aumento di valore che gli asset hanno maturato finché erano sotto la giurisdizione fiscale italiana, ma che non sono ancora state realizzate tramite vendita. È un meccanismo che mira a evitare che le società delocalizzino per sfuggire alla tassazione sul guadagno di valore degli asset stessi.

La Contestazione a Lagfin

Secondo la Procura di Monza, Lagfin avrebbe omesso di versare l’imposta dovuta al Fisco italiano in seguito a un’operazione di fusione per incorporazione risalente al 2018. In quell’occasione, la holding lussemburghese assorbì la sua controllata italiana, detentrice del pacchetto azionario di maggioranza di Campari, realizzando il trasferimento della residenza fiscale di tali asset.

La Finanza contesta il mancato pagamento della exit tax sulle plusvalenze che si sarebbero generate (circa 5,3 miliardi di base imponibile) al momento del trasferimento all’estero, stimando l’imposta non versata in circa 1,2 miliardi di euro, pari all’ammontare sequestrato. I reati ipotizzati sono la “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” e la “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche“.vIl sequestro è stato eseguito bloccando le azioni ordinarie della Campari detenute da Lagfin, circa i 16%,  fino al raggiungimento dell’importo contestato.

L’Impatto in Borsa e la posizione della società

Nonostante la cifra colossale del sequestro, l’impatto sul titolo Campari (CPR.MI) in Borsa è stato contenuto. Il titolo ha registrato una lieve flessione in chiusura – 0,1% il giorno della notizia, dopo aver messo a segno forti guadagni nelle sedute precedenti grazie ai risultati trimestrali.

I chiarimenti di Lagfin

Lagfin Sca ha immediatamente diramato una nota per rassicurare il mercato, precisando che il provvedimento:

“non riguarda la società italiana Davide Campari-Milano N.V. né alcuna delle sue controllate o il Gruppo Campari. Ergo, non vi è alcuna conseguenza per Davide Campari-Milano né per il Gruppo Campari.”

La holding ha sottolineato di detenere oltre l’80% dei diritti di voto della Campari, rendendo la misura del sequestro assolutamente inidonea a intaccare la partecipazione di controllo sulla società. Lagfin ha inoltre affermato di aver agito correttamente in tutte le sue operazioni e di essere pronta a difendersi vigorosamente nel contenzioso legale e tributario. L’indagine riaccende il dibattito sulla delocalizzazione delle holding di controllo di grandi aziende italiane e sul ruolo dell’exit tax nella difesa del gettito fiscale nazionale.

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Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

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