Riceviamo pubblichiamo
“Oggetto: Le dichiarazioni dell’Assessore Mirisola su Facebook sul decoro urbano: la strategia sbagliata tra prevenzione e reazione.
Egregia Redazione,
Le recenti, inaccettabili, manifestazioni di inciviltà nel cuore della nostra città, dal soggetto comodamente sdraiato sulla slitta di Babbo Natale all’ultima “bravata” sulla renna in piazza, hanno giustamente sollevato le critiche dei cittadini nei confronti dell’Amministrazione.
A tali rilievi ha risposto l’Assessore Mirisola, il cui post difensivo, pur offrendo uno spunto di riflessione, espone il fianco a una critica ben più profonda della singola inefficienza: la gestione del territorio e l’inversione delle priorità.
Il cuore del messaggio dell’Assessore è che “Non è realistico pensare che un’amministrazione pubblica possa prevenire, in tempo reale e in ogni punto della città, comportamenti incivili” e che la serietà di un governo si debba misurare sulla “capacità di risposta immediata e concreta” al danno fatto.
È qui che si annida una grave criticità strategica. L’Assessore Mirisola sta di fatto spostando il focus dalla prevenzione alla reazione, operando una sorta di inversione di priorità inaccettabile in una gestione moderna della cosa pubblica. Misurare l’Amministrazione solo sulla rapidità con cui si pone rimedio significa ammettere, implicitamente, di non avere gli strumenti o la volontà di prevenire il problema. Si trasforma l’ente di governo in un “pronto intervento” di emergenza, anziché un’autorità garante del decoro e della legalità urbana.
Nessun cittadino chiede all’Amministrazione l’utopia del “controllo assoluto e permanente” di ogni comportamento, un espediente retorico usato per alleggerire la difesa. La richiesta è molto più semplice, l’adozione di un sistema di deterrenza efficace.
La prevenzione non significa un vigile accanto a ogni statua, ma l’implementazione della videosorveglianza funzionante e potenziata nelle aree a rischio, un pattugliamento mirato, la certezza della sanzione e applicazione di misure esemplari.
Il quadro è ulteriormente peggiorato dal tono difensivo, che liquida le lamentele come “presunte inefficienze”, rischiando di minimizzare una legittima indignazione popolare.
Quando gli episodi si susseguono in rapida successione e nel cuore della città, non si tratta più di casi sporadici, ma del sintomo di un controllo percepito come assente.
Infine, il post si rifugia in riferimenti vaghi sulla “collaborazione efficace ed efficiente tra i diversi enti preposti”.
Di fronte alla richiesta di sicurezza e decoro, il cittadino si attende risposte, misure concrete e sanzioni.
A questo proposito, sorge spontanea una domanda che attiene anche alla parità di trattamento.
Perché questa reazione non c’è stata quando azioni analoghe sono state commesse da residenti, nisseni, e, soprattutto, alla luce del fatto che molti chiedono sanzioni, che presumo verranno applicate, quali sanzioni sono state comminate in precedenza ai cittadini locali per atti simili?
Se l’amministrazione vuole davvero riguadagnare la fiducia sul fronte del decoro urbano, deve superare la tentazione di difendersi con la retorica e concentrarsi sul rafforzamento del deterrente, prima che sull’intervento di riparazione.
Perché governare non è solo tappare le falle, ma creare un sistema che assicuri che la nave non imbarchi acqua.
Distinti saluti”
—Come al solito si rimane a disposizione per pubblicare eventuali repliche da parte dell’assessore o di chiunque altro, politico o dirigente, abbia qualcosa da dire.
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