Alcuni cittadini nisseni sono concentrati sulla crisi idrica, ma, mentre giustamente ad alcuni toglie anche il sonno, e temono che i pozzi non basteranno, ad altri il problema sembra non riguardare più di tanto.
Ma allora ai nisseni l’acqua manca veramente, la crisi idrica c’è, o sono solo i soliti detrattori, lamentosi, di parte, che giornalmente scrivono e se ne lamentato ?
Per dipanare questo mistero a Caltanissetta alcune settimane fa sono arrivati scienziati da mezzo mondo, per studiare la situazione e nello specifico alcuni nisseni, colpiti da un repentino cambiamento di atteggiamento, soprattutto dall’inizio dell’estate.
I professori hanno dapprima pensato che la causa fosse la mancanza d’acqua, ma visto che non se ne lamentano, mai hanno partecipato alle tante proteste di questi mesi, hanno cercato di approfondire meglio.
I medici, mentre c’erano, hanno provato a comprendere perchè alcuni di loro non si accorgono più neanche dei marciapiedi malmessi, della fauna selvaggia, delle ville abbandonate, della mancanza di gabinetti pubblici, della piscina ancora chiusa, di cui nulla si sa ormai più e nessuno osa chiedere o dire nulla, doveva riaprire a settembre, come anche delle famose buche e che adesso arrivano pure a tacere sulla crisi idrica.
Che virus è si sono chiesti, considerato che i problemi, sempre gli stessi, lì erano e lì sono rimasti e vivono insieme a loro ?
Per capire meglio, sono andati sui social a rileggersi i post degli ultimi anni.
Hanno costatato che molti adesso tacciono, compresi coloro che oggi siedono a Palazzo del Carmine, con ruoli diversi, ma che non perdevano occasione per definire gli ex, incapaci, scappati di casa, il nulla, politicamente parlando, e via dicendo, accusandoli non solo di non saper fare sotto l’aspetto amministrativo, ma forse perchè non ci arrivavano proprio.
Sotto la lente di osservazione sono finiti quelli che, una volta che i “propri” hanno preso il potere o passati loro stessi dall’altra parte della barricata, adesso tacciono su tutto.
La prima relazione medico scientifica, ha confermato che una persona intellettualmente onesta fa sempre una sana critica, riconosce le cose buone e quelle meno buone, ma non nega o omette le evidenze, sol perchè oggi dovrebbe prendersela con i suoi, o se stesso, o magari con quelli che oggi gli stanno dando una “possibilità”, che altri non gli davano, ed arrivano pure a sproloquiare sui social, togliendosi, a loro dire, qualche sassolino dalla scarpa.
Altro discorso per i neo paladini, intervenuti solo quando toccati direttamente, prima il problema non esisteva, e che adesso cercano di accreditarsi tutti i meriti, da capire quali, oltre ai selfie.
Ma questa è una patologia nota, che i medici classificano come presunzione e ignoranza, ma su questo la scienza nulla può fare.
Criticare l’operato degli altri, si legge nella relazione, è sicuramente cosa più facile, ma chi adesso ha perso il senso critico, pare, per compensazione abbia acquisito quello dell’adulazione.
C’è da augurarsi, aggiungono, che sia loro che i loro referenti, per non aggravare la loro patologia, sappiano almeno accettare le critiche, ovviamente quelle giuste, e, facendo esperienza dal recente passato, evitino di fare figuracce querelando chi osa criticarli, contraddirli o evidenziare alcune cose.
Gli scienziati sono andati via, concludendo che non c’è nessuna medicina per questa patologia, perchè quando il paziente rifiuta ogni cura o nega la patologia, anche a costo della perdita della propria dignità, non ha futuro.
Ad Maiora