Si è svolto ieri a Gela, nell’aula consiliare il tavolo tecnico sulla sanità con la presenza delle forze politiche e sindacali e di diverse associazioni.
Inconto molto affollato che aveva lo scopo di arrivare ad un documento condiviso che sarà votato
nel consiglio comunale distasera in aula.
In linea generale vi è una netta opposizione ai tagli di posti letto previsti nella bozza regionale
della rete ospedaliera e di mantenimento di reparti e posti previsti nel piano del 2019.
Durante il dibattito si è parlato anche del nuovo ospedale di Gela.
Il segratrio di Noi Moderati, Massimo Catalano, ha sottolineanto che andrebbe ripreso il
progetto con l’area che Eni aveva dato la disponibilità di donare, ma serve che la Regione metta i fondi per creare il nuovo ospedale, sulla stessa posizione il presidente Fidas Adas Enzo Emmanuello.
Presente anche l’on. Michele Mancuso, accusato nei giorni scorsi, in particolare del Pd perché non
no starebbe facendo gli interessi di Gela appoggiando un governo regionale che i tagli li fa nei Comuni in cui non ci sono amministrazioni dello stesso colore politico, come Gela.
Mancuso a queste accuse replice dicendo che sono tutte bugie e che lui è in prima linea nella
difesa della sanità gelese e di tutta la provincia. Non condivide il modo con cui si sta gestendo a Gela
questa vicenda. È inutile fare i guerrafondai quando non c’è alcuna guerra da combattere, aggiunge. Il sindaco Di Stefano ha espresso chiaramente la posizione gelese durante la conferenza dei sindaci e le sue richieste già da ieri sono al tavolo della Regione perché il presidente della conferenza dei sindaci Walter Tesauro le ha già inoltrate e io mi sono accertato che siano arrivate. Alla Regione sanno già quali richieste avanza Gela, continua, e che lo sosterrà.
Sulla Breast unit aggiunge che crede si sia trattato di una svista.
È fondamentale salvaguardare reparti importanti ed indispensabili del Vittorio Emanuele come l’ortopedia, la cardiologia, l’oncologia. E’ Sono sicuro che le cose si metteranno a posto e che il governo regionale, così come ha fatto dietro loro sollecitazione nella vicenda delle royalties, farà anche per la sanità gelese, comprendendo i bisogni di questo territorio. Sull’Utin Mancuso ribadisce la posizione secondo cui a Gela va attivata e non c’è competizione con Caltanissetta.
Su questo punto il sindaco Di Stefano però non ne è convinto.
Questo a Gela.
A Caltanissetta l’amministrazione Tesauro, sia a livello comunale che provinciale non dice nulla al riguardo, nonostante la voce dell’opposizione si sia levata alta.
Carlo Vagginelli, consigliere comunale del Partito Democratico, accusando la maggioranza
di centrodestra di non volere discutere su tale argomento in Consiglio comunale.
In un suo comunicato scrive: “L’Ospedale S. Elia rischia di perdere 9 posti letto, di essere sovraccaricato dalle ulteriori esigenze di cura che deriveranno dai tagli fatti alle altre strutture ospedaliere della provincia. Ciò nonostante, il centrodestra rifiuta il confronto con i rappresentanti dei cittadini, le organizzazioni sindacali e le associazioni di settore. “Loro scelgono il silenzio.
Noi continueremo a fare rumore” conclude.
Anche il M5S rilascia una nota a firma di Lisa Faraci, Referente del gruppo territoriale M5S Caltanissetta che scrive “C’è chi tace, chi dice che è “un’opportunità”, chi sostiene che “la riorganizzazione è necessaria per una sanità di qualità” e chi insorge, sopratutto dopo la conferenza dei sindaci avvenuta qualche giorno fa…la provincia di Caltanissetta sta vivendo una delle più gravi crisi sanitarie della sua storia recente. I tagli ai posti letto ospedalieri, frutto di politiche regionali e nazionali improntate alla razionalizzazione della spesa, stanno mettendo in ginocchio il sistema sanitario pubblico locale. Le conseguenze sono drammatiche: liste d’attesa interminabili, pronto soccorso al collasso, personale stremato e cittadini costretti a rinunciare alle cure o a spostarsi fuori provincia per ottenere assistenza adeguata. I tempi per ottenere un ricovero ordinario o un intervento chirurgico programmato si allungano, mentre i Pronto Soccorso vengono trasformati
in reparti di degenza improvvisata, con pazienti costretti a restare per giorni su barelle. È necessario rivedere i criteri con cui vengono distribuite le risorse, potenziare i servizi nei presidi più periferici e assumere personale per garantire un’assistenza dignitosa a tutti. La sanità non può essere
ridotta a una mera questione di bilanci: è un diritto fondamentale che va tutelato, soprattutto nei territori piùfragili.
Anche “Futura – Costruiamo insieme la città” era intervenuta a proposito del riordino Ospedaliero Regionale, sottolineando il silenzio assordante del sindaco di Caltanissetta.
Da Palazzo del Cramine Giunta e maggioranza non si esprimono, per loro ha parlato l’on. Mancuso e questo basta, almeno a loro, non certo per i nisseni che vorrebbere comprendere la posizione dei loro rappresentanti.

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