Il vice segretario regionale e il coordinatore provinciale di Palermo dell’Udc, Salvino Caputo e Paolo Franzella, hanno chiesto alle commissioni nazionale e regionale Antimafia di intervenire.
ASan Giuseppe Jato, nel Palermitano, è polemica per un libro. «Permettere la presentazione del libro di Giovanni Brusca autore di 300 omicidi, responsabile della strage di Capaci, del sequestro dell’omicidio e dello scioglimento nell’acido del piccolo Giuseppe Di Matteo non soltanto è una scelta incomprensibile e inopportuna ma rappresenta una offesa alla memoria delle centinaia di vittime uccise per volere de boss di San Giuseppe Jato e in particolare della famiglia di Giuseppe Di Matteo. Consentire al carnefice Brusca di avere una platea pubblica per manifestare il proprio pensiero criminale e comunque per esternare motivazioni e pentimenti proprio nel comune di nascita e dove ha compiuto efferati omicidi, con il paradosso di una iniziativa pubblica , significa suscitare reazioni, rabbia e incredulità». Lo dicono il vice segretario regionale e coordinatore provinciale dell’Udc Salvino Caputo e Paolo Franzella che hanno chiesto alle commissioni nazionale e regionale Antimafia di intervenire «per stigmatizzare la incomprensibile decisione della “amministrazione comunale di San Giuseppe Jato».
«Invitiamo il sindaco a ripensare alla decisione e di impegnarsi a porre in essere iniziative culturali e sociali finalizzate a promuovere ulteriormente la cultura antimafia che oramai è patrimonio del comune e del territorio – aggiungono – Nel caso il Comune dovesse consentire la presentazione del libro abbiamo deciso di recarci al Giardino della memoria per deporre una corona di fiori e di organizzare un presidio davanti il luogo della presentazione per impedire la incomprensibile iniziativa».